Gli Occhi sulla Città: da Bonvini 1909 in mostra le copertine di The Milaneser

La Milano delle sciure. Quella dei lavoratori e delle lavoratrici pendolari, dei navigli e delle case di ringhiera. La Milano della moda e del design, del derby e della Prima alla Scala, dei tram, della Madonnina messa in cima ai grattacieli per non violare la tradizione, dello Zoo comunale che non c’è più («vengo anch’io») e del “moto a luogo” flessibile (si va in Centrale ma anche alle Colonne).
La Milano del liberty e dei cortili, delle bocciofile e del Negroni Sbagliato, della bottiglia del Campari e della segnaletica della M1, progettata da Bob Noorda. Quella di via Paolo Sarpi e dei piccioni del Duomo, dei fenicotteri di via dei Cappuccini e delle gru che costruiscono e non si fermano mai.
«Milano che fatica» come cantava Dalla. Una città che «non è la città di dieci anni fa, non è la città che sarà fra dieci anni». A raccontarla — tra sogno e realtà, futuro e nostalgia — è il progetto The Milaneser, che da quasi due anni affida le sue copertine a illustratrici e illustratori che ne ritraggono luoghi, simboli, atmosfere, abitudini, immaginari e sottoculture, talvolta giocando con gli stereotipi.

COSA
Bonvini1909 × The Milaneser. Gli occhi sulla città
QUANDO
17 novembre – 24 dicembre 2021
INAUGURAZIONE
17 novembre | 18,00
DOVE
Cartoleria e Tipografia Fratelli Bonvini | via Tagliamento 1 (angolo c.so Lodi), Milano

Nato su Instagram dall’idea dello studio milanese (ovviamente) Zetalab, The Milaneser — come abbiamo già avuto modo di raccontare — è una rivista che in realtà non c’è.
«Ma si può vedere anche l’interno?» chiedeva qualcuno sotto a uno dei primi post, e la risposta è no, perché un interno non c’è. Come per The Parisianer — progetto francese che ha di fatto lanciato il format del “magazine inesistente”, poi ripreso in diverse città in tutto il mondo (tra le ultime, Palermo) — c’è solo la copertina, che è ispirata al New Yorker.
E di copertine The Milaneser ne ha finora sfornate quasi 100, inizialmente solo digitali, poi diventate anche dei poster, una selezione dei quali sarà in mostra da Bonvini 1909, spazio culturale nato dal recupero della storica bottega Cartoleria e Tipografia Fratelli Bonvini Milano, aperta a inizio ‘900.

Nel titolo — Bonvini 1909 x The Milaneser. Gli occhi sulla città — l’esposizione cita il celebre film di denuncia degli anni ’60 Le mani sulla città, di Francesco Rosi, vincitore del Leone d’Oro a Venezia nel 1963. Se lì lo spazio urbano (che era Napoli ma poteva essere qualsiasi grande centro italiano) era preda di speculazioni e spietata corruzione, nella mostra l’attenzione si sposta dalle mani che toccano e arraffano e rompono e rubano agli occhi che osservano, e a partire da una sguardo disegnano e ridisegnano Milano.

Saranno oltre 40 le opere presentate, realizzate da illustratrici e illustratori come Monica Alletto, Architetturedicarta, Alice Bambini, Davide Barco, Chiara Belmonte, Giacomo Alvise Bettiol, Roberto Hikimi Blefari, Francesco Bongiorni, Andrea Bozzo, Daniela Bracco, Cabaret Typographie, Jonathan Calugi, Mirko Càmia, Alberto Casagrande, Cristina Damiani, Alessandra De Cristofaro, Andrea De Santis, Emans, Camilla Falsini, Alberto Fiocco, Susanna Gentili, Sara Gironi Carnevale, Marco Goran Romano, Joey Guidone, Saleh Kazemi, Luogocomune, Elisa Macellari, Marco Marella, Paolo Metaldi, Fabrizio Morra, Giulia Neri, Kevin Niggeler, Ray Oranges, Sofia Parravicini, Laura Pittaccio, Giordano Poloni, Francesco Poroli, Kelly Romanaldi, Pierpaolo Rovero, Andrea Rubele, Elisa Seitzinger, Shut Up Claudia, Matteo Signorelli, Carlo Stanga, Marianna Tomaselli, Ilaria Urbinati e Francesco Zorzi.

Numero speciale, opera di Cabaret Typographie
(courtesy: Bonvini 1909)
Numero speciale, opera di Cabaret Typographie
(courtesy: Bonvini 1909)

I poster, stampati con cura su carta pregiata, saranno tutti in vendita, compresi anche quelli che usciranno durante le settimane di esposizione.
Inoltre sarà anche prodotto un numero speciale — che è poi la locandina della mostra — disegnato da Cabaret Typographie, collettivo grafico che ha sede proprio presso l’atelier di Bonvini 1909.

Durante il periodo dell’esposizione — dal 17 novembre al 24 dicembre — ci saranno anche delle giornate speciali: il 27 novembre, alle 16,00, l’illustratore Alberto Casagrande, autore di una delle copertine, presenterà il suo nuovo libro Era una nuvola; il 4 e 5 dicembre, invece, si terrà un incontro con alcune delle artisti e degli artisti di The Milaneser, per firme, dediche e chiacchiere.

Roberto Hikimi Blefari, “Feeling like Eustace Tilley”
The Milaneser #01 | 7 gennaio 2020
L’uscita numero uno di The Milaneser è un omaggio alla prima copertina del The New Yorker del 21 febbraio 1925, illustrata da Rea Irvin, che ritrae Eustace Tilley, personaggio ideato da Corey Ford rappresentato come un dandy che scruta che una farfalla attraverso un monocolo, per esprimere il carattere sofisticato e ironico del nuovo magazine. Il periodico americano, celebre anche per le sue illustrazioni, contiene infatti reportage, commenti sociali e politici, critica, saggi, narrativa, satira, vignette e poesia. Ironia — autoironia — un tocco di eleganza e la città: la sintesi perfetta riproposta nel progetto di The Milaneser.
(dalla didascalia della mostra | courtesy: Bonvini 1909 / The Milaneser)
Marianna Tomaselli, “Alle Colonne”
The Milaneser #03 | 21 gennaio 2020
Il “moto a luogo” a Milano è flessibile: si va in Centrale, in Moscova, in Ticinese. Però si va alle Colonne. E alle Colonne ci si va in bicicletta, facendo i conti col pavé.
(dalla didascalia della mostra | courtesy: Bonvini 1909 / The Milaneser)
Saleh Kazemi, “Rooftop”
The Milaneser #06 | 11 febbraio 2002
In città, il terrazzino è una fortuna. Dai suoi affacci si vedono i tetti delle case di ringhiera, gli abbaini, i ballatoi, i vasi di fiori, le case di Bianciardi e Buzzati.
(dalla didascalia della mostra | courtesy: Bonvini 1909 / The Milaneser)
Alessandra De Cristofaro, “Equidistanza”
The Milaneser #08 | 25 febbraio 2020
Tutte le periferie si somigliano. Ognuna di esse ha i suoi palazzoni, uno stile abitativo che è sempre il medesimo, ovunque, da Lampugnano a Gratosoglio, dalla Barona a Quarto Oggiaro. La distanza dal centro si conta in circonvallazioni. Le periferie sono tutte equidistanti dai monumenti da cartolina. Raccontano una storia diversa, che è sempre la storia di Milano.
(dalla didascalia della mostra | courtesy: Bonvini 1909 / The Milaneser)
Alberto Fiocco, “La rossa”
The Milaneser #15 | 14 aprile 2020
Se non lo noti, significa che è fatto bene. Ecco il wayfinding — l’arte delle moderne mappe cittadine, immagini ambientali che si traducono in mappe “mentali”. È sfondo e contorno di chi si muove in città: come nel caso dell’identità visiva della metropolitana milanese, la Rossa, progettata nel 1963 da Bob Noorda, Franco Albini, Franca Helg e Antonio Piva.
(dalla didascalia della mostra | courtesy: Bonvini 1909 / The Milaneser)
Monica Alletto, “Dalle 19 alle 21”
The Milaneser #26 | 30 giugno 2020
L’aperitivo è un preciso momento della giornata, un’esatta tonalità di luce: la golden hour. È il perfetto appuntamento per i saluti pre-vacanzieri e per incontrarsi al rientro in città. E finché dura, e a Milano non dura molto, lo si fa all’aperto.
(dalla didascalia della mostra | courtesy: Bonvini 1909 / The Milaneser)
Fabrizio Morra, “Stereotipi”
The Milaneser #32 | 11 agosto 2020
Milano sconta la propria fama con celebri icone, che diventano facili stereotipi. Fanno il giro del mondo e diventano qualcosa di cui sorridere, macchiette da calcare, personaggi da interpretare a uso e consumo di chi non conosce a fondo la città. E qui di esempi ce ne sono tanti, ma anche un errore. Sai dire qual è?
(dalla didascalia della mostra | courtesy: Bonvini 1909 / The Milaneser)
Elisa Macellari, “I Bagni Misteriosi”
The Milaneser #82 | 27 luglio 2021
Entrare in contatto con la bellezza è il prerequisito per imparare a riconoscerla e desiderarla. Nel 1973, nell’ambito del progetto “Contatto Arte/Città” che aspirava a rendere le opere facilmente fruibili dai cittadini, Giorgio De Chirico realizzò i Bagni Misteriosi, in occasione della XV Triennale di Milano, sede che ospita ancora oggi la bella fontana; le figure dei bagnati e il pesce sono conversati al Museo del ‘900.
(dalla didascalia della mostra | courtesy: Bonvini 1909 / The Milaneser)
Cristina Damiani, “I Patriarchi”
The Milaneser #84 | 10 agosto 2021
Sembra un giardino invece è un museo, l’Orto Botanico di Brera. Fatto di verde e architetture vive, dove la natura prende il sopravvento senza mai divenire ostile. Un’oasi felice e di respiro, nel cuore di Milano, dove i patriarchi dell’orto fanno la guardia: due Gingko Biloba che risalgono a quasi tre secoli fa. Osservavano Milano quando era del tutto diversa da ora, i nostri occhi sulla città.
(dalla didascalia della mostra | courtesy: Bonvini 1909 / The Milaneser)
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