Literary Maps: le mappe dei classici della letteratura

«3 maggio, Bistrita.
Partito da Monaco alle 20.35 del primo maggio, arrivato a Vienna di buon’ora il mattino dopo; saremmo dovuti arrivare alle 6.45, ma il treno viaggiava con un’ora di ritardo. A giudicare da quel poco che ho potuto vedere dal treno, e che ho potuto girare, Budapest mi sembra un posto splendido. Avevo paura di allontanarmi troppo dalla stazione, poiché, arrivati in ritardo, saremmo ripartiti quanto più possibile in orario. Ho avuto l’impressione di lasciare l’Occidente per entrare in Oriente; subito il più occidentale dei magnifici ponti sul Danubio, che qui assume profondità ed ampiezza imponenti, ci conduceva tra le tradizioni del regno turco».

Inizia così1La traduzione è quella di Marina De Luca e John Irving, per l’edizione del 1993 della casa editrice Pluriverso: volume che ho letteralmente consumato, all’epoca. — con una pagina del diario di Jonathan Harker, il malcapitato avvocato inglese diretto in Transilvania per occuparsi dell’acquisto di una casa londinese da parte di un conte rumeno — uno dei romanzi gotici più celebri di tutti i tempi: Dracula, scritto dall’irlandese Bram Stoker e pubblicato per la prima volta nel 1897.
È un incipit in medias res, come si suol dire: nel bel mezzo dell’azione. Harker — interpretato da Keanu Reeves nell’affascinante adattamento cinematografico di Francis Ford Coppola — è già in viaggio. Quando scrive (per chi non l’avesse ancora letto: Dracula è un romanzo epistolare. Tutti gli eventi sono raccontati dai vari personaggi attraverso le lettere che si inviano o sulle pagine dei loro diari privati) è già a Bistrita, cittadina romena della regione della Transilvania, ma parla del tragitto da Monaco a Vienna, e da lì a Budapest, la porta tra Occidente e Oriente, nel bel mezzo — come nell’azione, così sulla mappa — dell’Europa continentale.

La grande letteratura, lo sappiamo bene, basta a sé stessa. Non occorrono immagini, non servono suoni, odori: tutto il necessario perché l’immaginazione di lettrici e lettori “dipinga” con più o meno precisione scenari, volti e azioni è già sulla pagina. Ma una mappa… Beh, una mappa, in certi casi, può far comodo. È un “di più”, certo. Ma un “di più” che aiuta ad arricchire l’esperienza della lettura, a entrare con maggior dettaglio nei luoghi della vicenda.
Ed è qui che arriva il progetto Literary Maps, lanciato di recente dall’artista svedese Martin Thelander, che da oltre vent’anni illustra mappe.

Appassionato dei grandi classici della letteratura, Thelander ha pensato bene di “mappare” i più “mappabili”, lanciando, l’anno scorso, il sito Literary Maps, che sta pian piano pubblicando carte illustrate dove «i luoghi presenti nel libri appaiono nell’ordine in cui sono menzionati nel testo. Se i luoghi sono troppi per essere menzionati tutti, verranno evidenziati i luoghi più importanti. In alcune mappe vengono mostrati anche i percorsi dei personaggi principali».

Finora sono uscite le mappe dell’Odissea di Omero, del Candido di Voltaire, de Il viaggio meraviglioso di Nils Holgersson di Selma Lagerlöf (classico svedese della letteratura per l’infanzia), de L’isola del tesoro di Stevenson, del succitato Dracula, de La signora Dalloway di Virginia Woolf, di Frankestein di Mary Shelley e di Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen.
Altre ne arriveranno in futuro.