I progetti vincitori di Ung Svensk Form 2024

25 tra studentesse e studenti delle scuole di progettazione svedesi sono stati premiati per i loro progetti

Un padiglione di sedie a sdraio che si aprono e si chiudono come petali; sistemi di giunzione innovativi; sedute realizzate con legno di recupero; processi di tintura che arrivano dal passato; laboratori di stampa analogica; abiti che si trasformano, o che aggiornano alla contemporaneità stili e tecniche tradizionali; messaggi politici affidati a sculture in vetro.
Che si tratti di arredi o di tessuti, di installazioni o di app, di cortometraggi o di architetture, dai progetti premiati nell’ambito della nuova edizione di Ung Svensk Form è facile delineare un quadro chiaro delle tematiche che più interessano le studentesse e gli studenti delle scuole svedesi di design (o coloro che studiano all’estero), e sono le medesime che emergono nei lavori delle loro coetanee e dei loro coetanei nel resto del mondo: l’ecosostenibilità, innanzitutto, coniugata con il recupero delle tradizioni, l’ispirarsi alla natura, l’uso di nuove tecnologie così come di materiali e tecniche “povere”, la possibilità di adattamento di un prodotto a diversi contesti, diversi usi, diversi corpi.

Se lo scopo ultimo del design è quello di risolvere problemi, o di renderli manifesti laddove c’è chi fa finta di non vederli, le nuove generazioni hanno ben chiara la propria missione: né più né meno che salvare il pianeta e l’umanità che lo abita: dalla crisi climatica che abbiamo scatenato, dalle disuguaglianze sociali ed economiche, dall’ansia generalizzata che tutte queste catastrofi si portano dietro.

«I vincitori dell’Ung Svensk Form di quest’anno dimostrano un’elevata qualità nella progettazione e una capacità di risoluzione creativa dei problemi. Osano sperimentare, mettere in discussione e sfidare, e lo fanno con un senso del dettaglio, del materiale e dell’estetica. Non sono solo giovani designer svedesi, ma anche giovani designer svedesi con una visione sostenibile» ha dichiarato Björn Nordin, a capo di Svensk Form, associazione svedese senza scopo di lucro nata per promuovere il design e l’artigianato nazionale.
Dal 1998, insieme al Form/Design Center di Malmö, Svensk Form premia ogni anno i più meritevoli progetti, offrendo anche borse di studio e organizzando una mostra itinerante, che quest’anno è co-prodotta da Svensk Form e dal museo Dunkers kulturhus di Helsingborg, in collaborazione con IKEA, IKEA Museum, la città di Malmö, la Stockholm Furniture Fair e Swedish Wood.

Di seguito tutti i lavori selezionati.


Petal
di Hanna Johansson

«Con Petal ho voluto creare un padiglione ludico fatto di sedie a sdraio che, dopo essere state smontate, possono tornare alla loro forma originale. Durante il giorno, il padiglione è “in piena fioritura”, in quanto le sedie a sdraio si aprono, offrendo una vista a 360 gradi senza barriere, e di notte collassa per diventare una tela per proiezioni luminose».


Foto courtesy: Ung Svensk Form


Materials in tension
di Karl Ekdahl

«Basandomi su un metodo di giunzione originale, ho sviluppato una serie di sedute che esplorano una relazione simbiotica tra tessuto e legno. Nei miei prototipi, il tessuto è parte integrante della costruzione, consentendo lo scambio di componenti per una maggiore sostenibilità».


Foto courtesy: Ung Svensk Form


KNUT
di Sebastian Alneskog

«Per affrontare le sfide del riutilizzo dei materiali in interni personalizzati, propongo un sistema modulare. La sua flessibilità gli permette di assumere diversi ruoli in un ambiente interno, nella speranza di sopravvivere al suo contesto originale. I materiali, pino e betulla, conferiscono al sistema un aspetto morbido».


Foto courtesy: Ung Svensk Form


Sällskap
di Charlotte Samuelsson & Matilda Lindstam

«Volevamo creare un luogo di riflessione in un periodo di agitazione e incertezza. Grazie all’artigianato senza tempo, alle forme organiche e alla lana naturale, Sällskap è in equilibrio tra semplicità e complessità, tra morbidezza e atteggiamento deciso. L’ispirazione viene dalle aspre scogliere del Bohuslän, dal blu intenso del mare e dalle foche che riposano».


Foto courtesy: Ung Svensk Form


Almis
di William Liljeblad

«Con un approccio sostenibile alle risorse forestali, ho creato la sedia Almis, ispirata alle icone del design di metà ‘900. La sedia è stata costruita a Gotland ed è realizzata con legno di olmo locale, abbattuto per ridurre la diffusione della grafiosi¹».

¹ La grafiosi, o “malattia olandese dell’olmo” è una malattia che colpisce gli olmi ed è provocata da un fungo, NdR.


Foto courtesy: Ung Svensk Form


Fifty shades of rotkoh
di Anna Herrmann

«Volevo creare un’alternativa alle tinture tradizionali, qualcosa di privo di solventi e senza le microplastiche rilasciate nell’ambiente durante il processo di invecchiamento delle tinture tradizionali. Mi sono ispirata all’antica arte di tingere i tessuti con ingredienti naturali e ho sviluppato un metodo che funziona anche per tingere il legno».


Foto courtesy: Ung Svensk Form


Game On
di Karoline Kvist

«Game On è realizzato in frassino, rovere, pelle, vetro e ottone. Il design grafico è determinato dalle caratteristiche del mobile centrale. Il mobile è pieno dei giochi preferiti dalla mia famiglia e dai miei amici. Per me, la sua funzione nasce dalla collaborazione con (e tra) le persone; siamo invitati a trascorrere del tempo insieme e a divertirci».


Foto courtesy: Ung Svensk Form


Three Column Garden
di Vincent Dumay

«Su una piccola isola, ho realizzato un giardino con tre pilastri circondati da piante selvatiche locali. I pilastri sono fatti di terra: una miscela naturale di argilla, sabbia e pietra compressa in strati all’interno di una forma tubolare. Sto esplorando la costruzione in argilla per aprire possibilità all’architettura sostenibile».


Foto courtesy: Ung Svensk Form


An Extended Demolition Permit
di Ellen Hällebrand

«Il mio contributo esplora il significato che i rifiuti possono avere per il design se non vengono immediatamente riformulati come una risorsa tra le altre. Attraverso studi teorici, studi di riferimento ed esplorazioni artistiche della spazzatura, ho ipotizzato la rappresentazione architettonica delle proprietà sovversive dei rifiuti: le loro tracce di demolizione».


Foto courtesy: Ung Svensk Form


When The Exit Sign Shines Brighter Than Welcome
di Malin Norberg

«Il mio lavoro raffigura una porta di altezza standard che esprime un illusorio crollo. Simbolicamente e metaforicamente, può sia aprire un portale sia agire come un confine fisico che ci fa passare da un mondo all’altro, da uno stato all’altro, a cavallo tra fantasia e realtà. Il materiale che ho utilizzato è pino massiccio, che ho modellato con una smerigliatrice angolare e altri strumenti manuali».


Foto courtesy: Ung Svensk Form


The Community Press
di Ola Lindgren

«The Community Press è un ibrido tra una performance di stampa, un laboratorio partecipativo e uno scenario speculativo, con un laboratorio di tipografia e stampa primitivo ma funzionale. Con questo lavoro mi propongo di esplorare come il design grafico e la comunicazione pubblica potrebbero apparire e funzionare in società a bassa tecnologia senza accesso all’elettricità e alla tecnologia moderna».


Foto courtesy: Ung Svensk Form


A house without a date palm is not a home
di Wasim Harwill

«Un francobollo permette di spostarsi da un luogo all’altro, come un passaporto per le persone che emigrano. Ma cosa significa lasciare la propria casa e trasferirsi in un luogo che ti abbandona? E chi è responsabile dei pacchi che non trovano mai la strada di casa?».


Foto courtesy: Ung Svensk Form


Imagine
di Amanda Wisselgren

«Integrando la forma umana con una costruzione circolare e trasformabile, presento un costume da danza che costruisce una narrazione. Questi costumi danno accesso a un vasto repertorio di silhouette, che a loro volta offrono ai danzatori e a noi una nuova biblioteca di forme in cui esplorare il linguaggio del corpo. Di conseguenza, spero di trasportare il pubblico oltre i confini della forma umana e di fornire associazioni immaginative con l’obiettivo di stimolare la creatività».


Foto courtesy: Ung Svensk Form


Hybrid forms of dressing
di Kelly Konings

«Tessuti jacquard 2D che possono essere indossati come capi 3D. Avvolti e plissettati intorno al corpo, questi tessuti integrali creano un modo nuovo e olistico di progettare e produrre tessuti e indumenti a livello locale».


Foto courtesy: Ung Svensk Form


Speedrun
di Malin Parkegren

«Ho tessuto tre grandi arazzi con motivi ikat¹ a ordito spostato (zurashi gasuri²) in lino e raso. Questo progetto è nato dal desiderio di provare a vestire un’intera stanza e di porsi in uno stato di movimento».

¹ L’ikat è un procedimento per la tintura dei filati tipico dell’Indonesia e della Malaysia, NdR.
² Una tecnica di tessitura tipica di Kyoto, in Giappone, NdR.


Foto courtesy: Ung Svensk Form


The sky is the mirror
di Mia Lehtonen Madsen

«Il mio progetto di tesi, The sky is the mirror, è una reinterpretazione contemporanea dell’astrologia basata su tre tecniche tessili: tessitura jacquard, intreccio di corde e tessitura a mano. Ho creato tessuti indossabili con una costruzione a rifiuti zero e un’individualizzazione attraverso il simbolismo astrologico».


Foto courtesy: Ung Svensk Form


Rhymes for losing and longing
di Sophie Olsson Joof

«Tessere è scrivere poesie. In Rhymes for losing and longing ho creato un monumento ai sentimenti legati all’essere nel divario tra due culture. Con pigmenti naturali, lino e seta, la matericità diventa il focus e allo stesso tempo riflette i luoghi che elaboro».


Foto courtesy: Ung Svensk Form


[ORIORI] :: FOLDING WOVEN TEXTILE
di Emilie Palle Holm

«Reinterpreto gli origami tradizionali nel quadro della moderna tessitura jacquard, presentando una collezione di forme mutevoli, interamente tessute e autoportanti. Queste forme possono passare tra diverse espressioni visive e tattili, attivate attraverso la manipolazione fisica».


Foto courtesy: Ung Svensk Form


Ornamental Obsession
di Jessica Broberg

«Partendo dalla cultura artigianale svedese, esploro le tecniche pittoriche tradizionali incentrate sull’ornamento attraverso un’espressione contemporanea. Kurbits ¹ e motivi popolari sono stati interpretati attraverso un filtro digitale, dando vita a motivi tessili che fungono sia da legame con la tradizione che da archivio di oggi».

¹ È uno stile di pittura decorativa tradizionale svedese costituito da pattern, NdR.


Foto courtesy: Ung Svensk Form


People of Reality
di Johanna Boman

«Ho creato un cortometraggio in stop-motion che ripercorre il viaggio di un costume popolare della fine del XIX secolo, dalla sua creazione fino al suo riutilizzo come straccio per pulire i pavimenti. Utilizzando materiali come il cartone, l’argilla e il tessuto, il mio obiettivo è quello di evidenziare l’uso storico del costume di Orsa¹ e la sua evoluzione».

¹ Orsa è una cittadina nella contea di Dalarna, NdR.


Foto courtesy: Ung Svensk Form


New World Regalia
di Kirsten Vikingstad Hermansson

«New World Regalia è una serie di sculture in vetro massiccio, composte da diverse parti fuse in audaci combinazioni di colori. Ho esplorato il potere e la proprietà territoriali utilizzando riferimenti architettonici e simboli di conquista come la torre, l’anello e il portale. Ogni pezzo prende il nome da una specifica ispirazione».


Foto courtesy: Ung Svensk Form


The Exhale Infection
di Josefin Bravo

«Soffio corpi di vetro colorati che rivendicano con orgoglio il loro spazio. Uno spazio che non è più vostro. Qui si fa un passo indietro e si diventa osservatori, mentre il nuovo corpo occupa il suo santuario. Il vetro ha designato le sue zone libere e viene soffiato proprio in questi punti».


Foto courtesy: Ung Svensk Form


Liv – Labour Training and Preparation Solution
di Jovan Vulic

«Liv è una nuova soluzione educativa per la preparazione al travaglio e al parto. È stata progettata per insegnare sia alle ostetriche che alle persone senza conoscenze mediche, nei campi profughi, a ridurre al minimo il verificarsi di emergenze evitabili durante le situazioni di parto».


Foto courtesy: Ung Svensk Form


Plate Pal
di Mårten Malmnäs

«Il mio progetto di tesi, Plate Pal, è una famiglia di prodotti che aiutano gli utenti a capire le loro reazioni individuali con il cibo che mangiano. Monitorando le risposte del glucosio nel sangue in relazione alle abitudini alimentari, è possibile mappare le reazioni individuali ai diversi alimenti. Plate Pal fornisce indicazioni e consigli per una dieta più sana e personalizzata».


Foto courtesy: Ung Svensk Form


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