Tesori d’archivio: un album di decorazioni di fine ‘800

Attorno al 1860, la scena artistica e culturale più bohémien di New York si ritrovava in una birreria di Broadway chiamata Pfaff’s. Inaugurata nel 1855 da un immigrato svizzero, Charles Ignatious Pfaff, era arredata e organizzata sul modello delle taverne tedesche e attirò fin da subito — per la buona birra, il cibo squisito, la generosità dell’oste e, soprattutto, l’atmosfera informale — una fauna umana composta da musicisti, scrittori, attori, giornalisti e artisti. Walt Whitman, forse il più celebre tra i suoi clienti, gli dedicò perfino un poema.
Tra i tavoli di Pfaff’s si strinsero amicizie e collaborazioni, si firmarono contratti d’affari, sbocciarono amori e nacquero progetti editoriali. Non è noto se uno dei più attivi editori newyorkesi del periodo, Jesse C. Haney, concepì lì alcune delle sue molteplici pubblicazioni, ma è certo che Haney era un habitué del locale, dove incontrò diversi scrittori, fumettisti e illustratori che poi iniziarono a collaborare con lui.

Nato a Germantown, oggi quartiere di Filadelfia ma all’epoca cittadina indipendente, Jesse Haney (1828 – 1901) iniziò la sua carriera nel mondo della cultura grazie a James Parton, scrittore che negli anni ’50 dell’800 conquistò grande fama come autore di biografie di persone celebri (ne scrisse su Voltaire, su Benjamin Franklin, su Thomas Jefferson, e firmò anche 47 testi biografici per il volume del 1868 Eminent Women of the Age). Parton, di sette anni più vecchio di Haney, vide in quest’ultimo un certo talento, e lo portò con sé a New York quando si trasferì da Filadelfia, dove aveva lavorato come insegnante.
Descritto dagli amici e dai cronisti del periodo come vitale, grossolano e pittoresco, Haney diventò in breve tempo uno degli animatori della vita culturale newyorkese grazie al suo talento per gli affari, alla capacità di imbarcarsi in molteplici progetti contemporaneamente e alla enorme curiosità attorno a… qualsiasi cosa.
Nel giro di pochi anni la Jesse Haney & Co. diede alle stampe di tutto, specialmente riviste e manuali. Pubblicò giornali di fumetti, periodici che erano delle vere e proprie wunderkammer (come il popolarissimo Haney’s Journal, dove potevi trovarci dentro l’ultima scoperta scientifica, ricette di cucina, istruzioni per eseguire trucchi di magia, racconti, curiosità dal mondo. In questa stessa rivista, uscì anche, seppure senza il permesso dell’autore, la prima edizione americana, a puntate, di Alice nel paese delle meraviglie) e guide per qualsiasi cosa: dall’addestrare gli animali al diventare scrittore di successo, dal ferrare i cavalli al servire alcolici, dal trattamento per la balbuzie al parlare in pubblico improvvisando.

Tra i molti argomenti battuti dalla casa editrice di Haney, c’erano anche le arti applicate: nel 1868 uscì il Painters Manual, con spiegazioni dettagliate su pittura domestica, pittura di insegne, granitura, verniciatura, lucidatura, colorazione e doratura, mentre nel 1873 fu la volta del Book of Scrolls and Ornaments, una raccolta di esempi di ornamenti e decorazioni.
Forte del successo di quest’ultima pubblicazione, tre anni dopo, nel 1876, Haney sfornò un altro album di cornici, pergamene e decorazioni, intitolato semplicemente Standard Scroll Book.
Nella breve prefazione, l’editore scrisse: «Il presente lavoro copre un campo molto ampio, abbracciando quelle forme di pergamene che sono state apprezzate per molti anni, così come molti nuovi design. Questo libro è completamente diverso dal nostro precedente, che forse era più utile ai pittori di automobili, essendo stato adottato in molti dei negozi di automobili più grandi e famosi».
Le tavole del volume, opera di tal David H. Moser, sono molto affascinanti e si possono ammirare nonché scaricare su Artvee.