Quattro secoli di teorie del colore raccolte in due volumi illustrati

Nella sua raccolta di saggi brevi (o “diario cromatico”, come suggerisce l’autore) intitolata Un colore tira l’altro, lo storico e antropologo francese Michel Pastoureau, uno dei più grandi esperti mondiali di colori, scrive che «prima di essere luce o materia, prima di essere sensazione o percezione, un colore è un’astrazione, un’idea, un concetto» — Aristotele, come ricorda il designer, direttore creativo e docente di Psicologia della percezione Riccardo Falcinelli nel suo indispensabile Cromorama, lo definiva un “accidente” — e che «è senz’altro per questa ragione che, nelle prassi sociali come nella creazione artistica e nel mondo della simbologia o dell’immaginario, il colore non esiste realmente e acquista tutto il suo significato solamente quando è associato o contrapposto a uno o più colori diversi».

Queste astrazioni, questi accidenti, tuttavia, sono secoli che tentiamo di razionalizzarli in modelli e sistemi, evolutisi parallelamente al progredire delle conoscenze filosofiche e scientifiche, delle conquiste tecnologiche e industriali.
Tra ruote, griglie, triangoli, esagoni, cubi, sfere e cilindri, l’uomo ha provato in ogni modo a dar forma alla complessa struttura relazioni tra i colori e le loro innumerevoli sfumature (ma, avverte di nuovo Pastoureau, «che lo si voglia o no, nelle società occidentali ci sono solo undici colori; sei di base: bianco, rosso, nero, verde, giallo, blu; e cinque secondari: rosa, arancione, viola, grigio e marrone. Al di là di questo non c’è altro, solo sfumature e sfumature di sfumature, che non hanno né storia né simbologia proprie, e variano continuamente a seconda dell’illuminazione, della tecnica, del supporto, dell’occhio dello spettatore e dell’ora del giorno. Non sono colori, vale a dire categorie mentali che esistono senza aver bisogno di essere materializzate; sono solamente variazioni di colore»).

Tale sequela di affascinanti tentativi di “regolare” l’ineffabile è al centro di un libro, The Book of Colour Concepts, in uscita per Taschen e curato dalla storica dell’arte e dei colori Alexandra Loske, attualmente curatrice del Royal Pavilion di Brighton, in collaborazione con Sarah Lowengard, storica della tecnologia e della scienza, docente e, da decenni, artigiana colorista.

In due enormi tomi (per un totale di oltre 800 pagine e più di 6 kg di peso), l’opera passa in rassegna le più importanti teorie del colore, dal ‘600 a oggi, tra quelle più note — firmate da Newton, Goethe, Schopenhauer, Chevreul, Itten, Klee — e quelle meno conosciute.
«Raccogliendo oltre 65 libri rari e manoscritti provenienti da numerose istituzioni, comprese le collezioni di colori più illustri di tutto il mondo» riporta l’editore, «The Book of Color Concepts accompagna il lettore in un’odissea cromatica attraverso quattro secoli e oltre 1.000 immagini di ruote e globi deliziosi, grafici accuratamente raccolti, e diagrammi meticolosi, molti dei quali fotografati di recente in esclusiva per questa edizione. Alcuni di questi concetti forniscono tassonomie esaustive del colore, mentre altri riflettono sulla relazione tra colore e musica, o sulle affinità tra colore ed emozioni umane. Opere fondamentali della teoria del colore, come Opticks di Isaac Newton e Zur Farbenlehre di Johann Wolfgang von Goethe, sono mostrate insieme a contributi rari e sconosciuti, tra cui i sistemi di colore teosofici di Charles Webster Leadbeater e Annie Besant, il “dizionario” dei colori completo di Aloys John Maerz e Morris Rea Paul, e gli accostamenti patchwork del costumista e artista giapponese Sanzō Wada».

Frutto di oltre un anno di lavoro (Loske, su Instagram, si è fotografata con il libro sopra alla testa, dicendo che pesa più del doppio di quanto pesasse sua figlia alla nascita, e che ha avuto una gestazione molto più lunga), The Book of Colour Concepts si può preordinare sul sito di Taschen.