Un libro sull’epoca d’oro del giornalismo grafico, tra inizio ‘800 e inizio ‘900

Un quadro è pensato — da chi lo realizza o da chi lo commissiona — in termini di eternità (e se è un ritratto, in effetti, immortala).
Un libro, d’altro canto, può durare decenni, in alcuni casi secoli.
E se un poster può rimanere affisso per settimane o mesi, un giornale, invece, dopo appena un giorno è già potenzialmente materiale da spazzatura, ed è forse questo uno dei motivi principali per cui il mondo è pieno di trattati sulla storia dell’arte e di volumi su illustratori e illustratrici di albi o affiche, ma quando si tratta di cercare opere che vadano a occuparsi di disegni, grafiche e illustrazioni espressamente pensate e realizzate per i quotidiani, allora — a parte le raccolte di strisce a fumetti, e solo per le autrici e gli autori più celebri — diventa assai difficile trovarne.

Nella “gerarchia” delle immagini, quelle destinate all’editoria periodica, ai quotidiani e ai pamphlet erano infatti relegate agli ultimi gradini della scala, nonostante ci fossero artisti (e talvolta artiste) davvero notevoli.
Il loro posto «non era nel tempio sacro delle Muse o nei salotti dell’élite, ma nello spazio pubblico, dominio della res publica. […] All’interno del sistema gerarchico utilizzato per classificare la storia dell’arte, che è tradizionalmente basato sull’ideale platonico dell’eternità, le grafiche per i giornali hanno avuto la tendenza ad essere relegate nell’ultimo cassetto, con varie tipologie di ephemera, la categoria più bassa, che è rilevante per non più di un giorno, e lasciate lì per essere dimenticate» scrive Alexander Roob nell’introduzione a History of Press Graphics. 1819–1921, un volume, da poco pubblicato da Taschen, che mira a far luce su questa “area” troppo spesso in ombra nel settore delle arti visive e della comunicazione.

Alexander Roob, “History of Press Graphics. 1819–1921”, Taschen, 2023
(courtesy: Taschen)

Già docente di arti grafiche e pittura all’Hamburg College of Fine Arts e all’Accademia Statale di Belle Arti di Stoccarda, Roob è co-fondatore del Melton Prior Institut di Düsseldorf, specializzato nella storia del disegno di reportage e della cultura della stampa.
Grazie alla sua enorme conoscenza sull’argomento e ai molti materiali a disposizione, frutto di una grande ricerca di archivio, l’autore ha costruito quella che è probabilmente la più completa storia di ciò che lui stesso chiama “l’età d’oro del giornalismo grafico”, che Roob identifica con il periodo che va dai primi dell’800 fino a poco dopo la Prima guerra mondiale, quando l’uso della fotografia, fino ad allora piuttosto raro sui giornali, iniziò a diventare preponderante.

Secondo Roob, la figura centrale per la nascita di questa “età dell’oro” fu William Hone, scrittore e libraio inglese che combatté duramente per il diritto di satira e per la libertà di stampa, aprendo la strada alle numerosissime pubblicazioni che, prima in Europa e poi nel resto del mondo, impiegavano uno strumento affilatissimo per puntare il dito contro il potere (o gli avversari politici): le caricature.
Da allora i giornali illustrati si moltiplicarono e i disegni venivano impiegati per tutto: dall’illustrazione dei fatti di cronaca ai commenti sulla società; dalle pagine di moda a quelle culturali.
History of Press Graphics ne raccoglie a centinaia, in certi casi opera di nomi famosi (Gustave Doré, Jean Cocteau, Käthe Kollwitz, Juan Gris), più spesso firmati da autrici e autori poco o per nulla conosciuti, ma non per questo meno importanti. Per Roob, infatti, tali immagini hanno avuto una «influenza pionieristica sull’arte moderna», tanto da «gettare le basi per gran parte dell’espressione artistica d’avanguardia che seguì». In quest’ottica, nel libro si parla addirittura di Van Gogh come di un grande collezionista di illustrazioni di quotidiani, che considerava — parole sue — “una Bibbia per artisti”, e dalle quali prendeva ispirazione non solo dal punto di vista artistico ma soprattutto per lo spirito di riformismo sociale che incarnavano, essendo, come già accennato, la forma d’arte più vicina alla res publica che ci fosse.

Alexander Roob

History of Press Graphics. 1819–1921

Taschen, 2023
604 pagine
Edizione in inglese, francese e tedesco

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Alexander Roob, “History of Press Graphics. 1819–1921”, Taschen, 2023
(courtesy: Taschen)
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