The book of marble: la riedizione di Taschen di un trattato illustrato del ‘700 sulla classificazione dei tipi di marmo

Botticino, cipollino, arabescato, perlino, perlatino, peperino, statuarietto, fior di crema, fior di pesco, Calacatta, Galala… Parliamo di gusti di gelato? No. Di tessuti? Nemmeno. Parliamo di “varietà” di marmo, che sono a centinaia, classificate in base a colore e screziature, caratteristiche che si devono alla presenza di impurità nelle rocce, composte perlopiù di carbonato di calcio.
Conosciuto fin dall’antichità ed estratto e utilizzato in tutto il mondo, il marmo non è sfuggito alla mania classificatoria del Sette/Ottocento, ritagliandosi una propria nicchia nell’ambito della mineralogia.

Tra gli scienziati che diedero il loro contributo nel riordinare i saperi relativi a questo materiale ci fu il neerlandese Jan Christiaan Sepp. Entomologo e naturalista, oltre che disegnatore, incisore ed editore, Sepp ricalcò le orme del padre Christiaan, proveniente dalla Bassa Sassonia e poi trasferitosi ad Amsterdam, e lo aiutò a mettere insieme collezioni di insetti e a realizzare e pubblicare magnifici trattati illustrati come Beschouwing der wonderen Gods (“Contemplazione sui miracoli di Dio”, dedicato agli insetti) e Nederlandsche vogelen (“Uccelli dei Paesi Bassi”).

Jan Christiaan Sepp, “Afbeelding der marmor soorten”, 1776
(fonte: archive.org)
Jan Christiaan Sepp, “Afbeelding der marmor soorten”, 1776
(fonte: archive.org)
Jan Christiaan Sepp, “Afbeelding der marmor soorten”, 1776
(fonte: archive.org)

Sposato con la figlia di un commerciante di carta, Sepp figlio aveva una libreria che, come spesso accadeva all’epoca, fungeva anche da casa editrice. Fu lui stesso, dunque, a scrivere, illustrare e dare alle stampe, nel 1776, all’età di 37 anni, Afbeelding der marmor soorten (“Immagini delle specie marmoree”), un trattato in cinque lingue — olandese, tedesco, inglese, francese e latino — nel quale descriveva ben 570 tipologie di marmo, ciascuna accompagnata da una dettagliata illustrazione.
Sono 100 le tavole contenute nel volume, e ognuna di esse raccoglie le riproduzioni — strepitose dal punto di vista visivo — di più campioni.

Il libro è oggi piuttosto raro e alcune copie sono conservate in musei, biblioteche e collezione private. È da due di esse — quella della Sächsische Landesbibliothek – Staats- und Universitätsbibliothek di Dresda e quella del Getty Research Institute (che è poi la stessa digitalizzata e caricata su Archive.org) — che l’editore tedesco Taschen è partito per realizzare la fedele riproduzione dell’opera, uscita poche settimane fa col titolo di The Book of Marble.

Di formato 24.3 x 30.4 cm, la lussuosa edizione Taschen consta di 312 pagine, con cofanetto e pagine dal taglio marmorizzato.
Si tratta di una tiratura limitata di 10 mila copie, che si possono acquistare qui.

Jan Christiaan Sepp

The book of marble”

Taschen, 2023
312 pagine

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Jan Christiaan Sepp, “The book of marble”, Taschen, 2023
(courtesy: Taschen)
Jan Christiaan Sepp, “The book of marble”, Taschen, 2023
(courtesy: Taschen)
Jan Christiaan Sepp, “Afbeelding der marmor soorten”, 1776
(fonte: archive.org)
Jan Christiaan Sepp, “Afbeelding der marmor soorten”, 1776
(fonte: archive.org)
Jan Christiaan Sepp, “Afbeelding der marmor soorten”, 1776
(fonte: archive.org)
Jan Christiaan Sepp, “Afbeelding der marmor soorten”, 1776
(fonte: archive.org)
Jan Christiaan Sepp, “Afbeelding der marmor soorten”, 1776
(fonte: archive.org)
Jan Christiaan Sepp, “Afbeelding der marmor soorten”, 1776
(fonte: archive.org)
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