Le guance mi bruciavano dall’indignazione. La stanza scura e soffocante, le luci abbaglianti, le modelle sopra una banale e bassa passerella, completamente esposte ad una folla che flemmaticamente filosofeggiava sul nulla. La musica: stile road movie americano, un interminabile loop degno della fast-food culture.
Dei costumi di Beth Richards ne abbiamo già parlato l’anno scorso, quella infatti era la prima collezione di costumi da...
Difficile dimenticare il nome di Barbara Casasola. Già ospite su Frizzifrizzi in occasione della sua collezione primavera/estate 2012, con cui...
Gli attenti osservatori di Michael Sontag, incluso il sottoscritto, hanno da tempo realizzato che il suo lavoro è una sorta di progressione continua, non un aprirsi alle mode e alle fantasie, che invece gli altri design spesso seguono. E perché dovrebbe seguirle? Si può accorgersi che c'è la visione chiara, di qualcuno che ha la capacità di seguirla fino in fondo.
Un messaggio

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