Felicit4: un carattere fluido progettato dalla giovane Anita Mastroianni e nato dalla collaborazione tra IED e 4Graph

Fluidità, contaminazione e ibridazione sono tra i concetti chiave di questo nostro presente: uno schiaffo in faccia alla visione binaria che tutto riduce e semplifica in binomi (bianco/nero, uomo/donna, buono/cattivo, giusto/sbagliato). In un mondo in cui gli algoritmi delle piattaforme con le quali comunichiamo sono disegnati per favorire la polarizzazione delle opinioni, lo scontro diretto tra pensieri inflessibili, l’incasellatura e l’etichettatura semplicistica dentro a bolle autoreferenziali, una marea cangiante va pian piano a erodere confini e certezze. Come ho già avuto modo di scrivere di recente, anche in una disciplina apparentemente distaccata dai fermenti della società come il design tipografico, in realtà, lo spirito del tempo si manifesta in progetti che, sempre più di frequente, attraverso la forma delle lettere si muovono proprio sulla rotta della contaminazione, dell’ibridazione, della fluidità.

Ne è un esempio Felicit4, un carattere tipografico sviluppato da una giovanissima designer, Anita Mastroianni, nell’ambito del progetto di tesi What That Font, nato dalla collaborazione tra il corso di Graphic Design dello IED di Milano e la tipografia online 4Graph.
L’iniziativa si è svolta coinvolgendo diplomande e diplomandi IED in lezioni e consulenze con due tra le realtà tipografiche più importanti nel panorama italiano, ZetaFonts e C-A-S-T, e, tra i tanti caratteri che sono stati creati, quello di Mastroianni è stato scelto per “uscire dalla scuola” ed essere distribuito gratuitamente (si può scaricare qui).

Anita Mastroianni, Felicit4
(courtesy: IED)
Anita Mastroianni, Felicit4
(courtesy: IED)

Ma cosa rende Felicit4 un font fluido? L’idea della giovane designer è stata di lavorare a un carattere display — adatto quindi per titoli e logo — combinando le caratteristiche di tre diversi periodi storici del design tipografico: la linearità e le proporzioni uniformi dei caratteri grotteschi; le curve sinuose dell’Art Nouveau, ispirate alla natura; e infine lo spunto calligrafico dei caratteri informali. Mastroianni, che nella sua tesi ha anche analizzato dal punto di vista storico e formale le tre tipologie, è riuscita a mettere insieme tutto quanto giocando sui dettagli: «è grazie a queste influenze così eterogenee tra loro che sono riuscita a progettare un carattere fluido: sintesi e trasformazione di questi mondi. Tale versatilità caratterizza così sia la natura del font sia le sue applicazioni: adatto al mondo digitale e a quello cartaceo, si presta facilmente a qualsiasi tipo di utilizzo, dall’advertising alla brand identity e anche all’ux design» spiega.

Inizialmente chiamato Libellula, il font è stato poi ribattezzato Felicit4, e subito acquisito da 4Graph, che l’ha anche utilizzato per la propria comunicazione.
«Del font Felicit4 ci siamo subito innamorati, sia per lo stile che coniuga in sé espressioni artistiche apparentemente distanti tra loro, sia per le potenzialità di applicazione immediata a cui si presta» ha detto Biagio Di Mambro, che dirige la tipografia casertana.

Anita Mastroianni, Felicit4
(courtesy: IED)
Anita Mastroianni, Felicit4
(courtesy: IED)
Anita Mastroianni, Felicit4
(courtesy: IED)
Anita Mastroianni, Felicit4
(courtesy: IED)
Anita Mastroianni, Felicit4
(courtesy: IED)
Anita Mastroianni, Felicit4
(courtesy: IED)
Anita Mastroianni, Felicit4
(courtesy: IED)
Anita Mastroianni, Felicit4
(courtesy: IED)
Anita Mastroianni, Felicit4
(courtesy: IED)
Anita Mastroianni, Felicit4
(courtesy: IED)
Anita Mastroianni, Felicit4
(courtesy: IED)
Anita Mastroianni, Felicit4
(courtesy: IED)

Le ispirazioni

Dalla tesi di Anita Mastroianni
(courtesy: IED)
Dalla tesi di Anita Mastroianni
(courtesy: IED)
Dalla tesi di Anita Mastroianni
(courtesy: IED)
Dalla tesi di Anita Mastroianni
(courtesy: IED)
Dalla tesi di Anita Mastroianni
(courtesy: IED)
Dalla tesi di Anita Mastroianni
(courtesy: IED)

Le caratteristiche di Felicit4

Dalla tesi di Anita Mastroianni
(courtesy: IED)
Dalla tesi di Anita Mastroianni
(courtesy: IED)
Un messaggio

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