Save the date | Naturartificio: gli studenti dello IED Firenze provano a uscire dai metodi progettuali tradizionali della grafica

Cosa
Naturartificio
Quando
28 maggio 2019 | 19,30
Dove
IED Firenze | via Bufalini 6/r, Firenze

«Tutti noi ci siamo commossi davanti ad un film o un libro, ma quanti di noi si sono commossi davanti ad un elaborato grafico?»
È evidentemente una domanda retorica, questa. Perché la risposta la sappiamo già: nessuno, o quasi. A farsela — e a farla ai propri studenti — è stato il nostro Tommaso Bovo, che oltre a occuparsi di grafica e comunicazione, e aver realizzato alcune tra le più belle interviste apparse qui su Frizzifrizzi, è anche docente di Graphic Design e metodologia del progetto presso la sede di Firenze dell’Istituto Europeo di Design.

Secondo Tommaso per i ragazzi che studiano grafica è fondamentale provare a uscire dai metodi progettuali tradizionali.
«Credo che il mondo accademico italiano sia ancora troppo legato ad un insegnamento del design grafico basato su i principi razionalisti. Questo è dipeso da moltissimi fattori, uno dei tanti è che la Scuola Svizzera è stata il movimento che, ad oggi, ha fornito le basi teoriche più strutturate sulla disciplina. In una facoltà universitaria è infatti più facile spiegare le regole su come creare una griglia grafica, mentre è più difficile e rischioso fare un percorso su come mettere in discussione la logica della griglia. Durante i miei primi anni di insegnamento credevo che insegnare le regole della grafica razionalista fosse sufficiente perché una volta fuori dall’università i ragazzi fossero in grado di superarle, mi sono reso conto che non è così. Anzi, il rischio è che rimangano imprigionati da dogmi e formule rigorose o dall’idea che la grafica sia più o meno fare un’operazione matematica dove uno più uno è sempre uguale a due», mi ha spiegato.

Livia Ceccarelli, IED Firenze (courtesy: Tommaso Bovo)

Da qui l’idea di spingerli a forzare quelle gabbie e quei confini, provando a superare il rigoroso, funzionale, comprensibile, impeccabile — ma freddo — razionalismo della grafica e a cercare altre strade. Per farlo, Tommaso ha proposto un tema, quello del dualismo natura/artificio, che accompagna l’uomo e il suo esperire e agire nel mondo fin dalla notte dei tempi.

«Il mondo dell’arte ha sempre affrontato questa tematica fin da quando un uomo è entrato nelle caverne a raffigurare la caccia ai bisonti, passando per Leonardo Da Vinci, Antoni Gaudì per arrivare ai nostri giorni con artisti come Michael Heizer, Richard Long, Damien Hirst, Jan Fabre o Robert Smithson. Il conflitto tra natura e artificio è sempre stato attuale perché metafora del rapporto tra vero e falso, tra vita e morte. Ormai quasi vent’anni fa, con alcuni miei compagni di corso universitari e amici affrontammo un tema molto simile. L’esigenza era quella di sperimentare nuovi linguaggi, svincolati dall’industria o da una committenza. Quell’esperienza fu molto importante perché mi fece vedere il mondo del progetto sotto altre prospettive, più libere e aperte alla sperimentazione. Ho trovato interessante riproporre questi argomenti, oggi, per verificare come e quanto siano cambiati i modi di affrontarli. Sono cambiate le sensibilità e i mezzi, ma questo tema rimane attuale da armai più duecento secoli», mi ha risposto Tommaso quando gli ho chiesto lumi sulla scelta dell’argomento.

Carolina Ronchi, IED Firenze (courtesy: Tommaso Bovo)

A quanto pare i ragazzi del suo corso hanno gradito. E si sono rimboccati le maniche andando a lavorare su progetti molto diversi tra loro, realizzati con strumenti e linguaggi che solitamente non trovi nella “cassetta degli attrezzi” del grafico ma in quella dell’artista: la performance, la fotografia, l’installazione, la videoarte.

Il risultato è una mostra — Naturartificio — che vede coinvolti gli studenti del primo anno di Comunicazione Pubblicitaria dello IED Firenze: Thea Andreaggi, Dario Bani, Edoardo Bartoli, Fiamma Batini, Giada Berni, Damiano Boragine, Alessandro Bravi, Maria Paula Bucea, Lukas Wilhelmi Isidor Budde, Sara Cabrini, Federico Maria Campisi, Livia Ceccarelli, Alessio Chiari, Lorenzo D’Elia, Andrea Danubio, Laura Delle Grottaglie, Gaia Di Pede, Camilla Giachi, Emilia Giubasso, Matilda Giusti, Gianluca Gradogna, Serena Grazia, Eva Lazzeri, Mattia Leoncini, Francesco Mancini, Beatrice Concetta Naldi, Martina Oliva, Lisa Purini, Nicola Raimondo, Carolina Ronchi, Irene Spalletti, Ludovica Stefanon, Davide Tinti, Luca Varricchio, Laura Von Elpons e Sebastian Zössmayr.

Tutti giovanissimi, ventenni o giù di lì, che hanno lavorato sulla modificazione del corpo, sulla natura, sul dialogo tra grafica e forme anatomiche, sui segni che gli oggetti lasciano sulla pelle.
Tutte le opere saranno visibili il prossimo 28 maggio, presso la sede di IED Firenze, in via Bufalini 6, dalle 19,30 alle 22,30, durante un’esposizione-evento aperta a tutti e a ingresso gratuito.

Edoardo Bartoli, IED Firenze (courtesy: Tommaso Bovo)
Lorenzo D’Elia, IED Firenze (courtesy: Tommaso Bovo)
Lorenzo D’Elia, IED Firenze (courtesy: Tommaso Bovo)
Martina Oliva, IED Firenze (courtesy: Tommaso Bovo)
Martina Oliva, IED Firenze (courtesy: Tommaso Bovo)
Maria Paola Bucea e Giada Berni, IED Firenze (courtesy: Tommaso Bovo)
Emilia Giubasso, IED Firenze (courtesy: Tommaso Bovo)
Emilia Giubasso, IED Firenze (courtesy: Tommaso Bovo)
Gaia Di Pede, IED Firenze (courtesy: Tommaso Bovo)
Livia Ceccarelli, IED Firenze (courtesy: Tommaso Bovo)
Carolina Ronchi, IED Firenze (courtesy: Tommaso Bovo)
Sebastian Zössmayr, IED Firenze (courtesy: Tommaso Bovo)
Sebastian Zössmayr, IED Firenze (courtesy: Tommaso Bovo)
Laura Delle Grottaglie, IED Firenze (courtesy: Tommaso Bovo)
Laura Delle Grottaglie, IED Firenze (courtesy: Tommaso Bovo)
Camilla Giachi, IED Firenze (courtesy: Tommaso Bovo)
Fiamma Batini, IED Firenze (courtesy: Tommaso Bovo)
Fiamma Batini, IED Firenze (courtesy: Tommaso Bovo)
Damiano Boragine, IED Firenze (courtesy: Tommaso Bovo)
Alessio Chiari, IED Firenze (courtesy: Tommaso Bovo)
Matilda Giusti e Ludovica Stefanon, IED Firenze (courtesy: Tommaso Bovo)
Matilda Giusti e Ludovica Stefanon, IED Firenze (courtesy: Tommaso Bovo)
Irene Spalletti, IED Firenze (courtesy: Tommaso Bovo)
Irene Spalletti, IED Firenze (courtesy: Tommaso Bovo)
Davide Tinti, IED Firenze (courtesy: Tommaso Bovo)
Davide Tinti, IED Firenze (courtesy: Tommaso Bovo)
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