A Monza, 21 illustratrici e illustratori “Dalla parte degli alberi”

In quel piccolo capolavoro che è L’uomo che piantava gli alberi, uscito nel 1953, l’autore, il francese Jean Giono, raccontava la storia di Elzéard Bouffier, un pastore che si era messo in testa l’idea di riforestare completamente da solo — senz’altro profitto che il piacere di farlo — una valle alle pendici delle Alpi, in Provenza, riuscendo infine nella sua impresa.
Il racconto1 è scritto in prima persona e si sviluppa come una cronaca, dal primo incontro del narratore con il pastore fino alla morte di quest’ultimo, tanto che molte delle persone che negli anni l’hanno letto si sono convinte che si trattasse di una storia vera, nonostante non lo fosse2.

COSA
Dalla parte degli alberi. Mostra internazionale di disegno
QUANDO
2 – 31 ottobre 2021
DOVE
Binario 7 | Sala Espositiva | via Turati 8, Monza

Nella prefazione dell’edizione che ho io, quella del 1996 di Salani, il biologo e scrittore Franco Tassi sottolineava come «Dietro a questa insolita storia positiva, persino ingenua, si cela invece un messaggio profondo. Capace di propagarsi nell’animo e nella cultura umana come le radici, i rami, le foglie e i frutti dell’albero sul terreno circostante. È un messaggio di riconciliazione dell’uomo con madre natura, è un messaggio di rinascita della foresta e della vita là dove erano state incoscientemente annientate. […] Ogni albero è la dimora segreta di mille creature appariscenti o sconosciute, sorprendenti o sfuggenti, in quella rete fittissima di rapporti che forma le fondamenta e la vitalità stessa dell’equilibrio ecologico. Ogni albero sprigiona colori inarrivabili, suoni indecifrabili e profumi sconosciuti in ogni ora del giorno e della notte e nelle varie stagioni. Ed anche dopo la morte, i rami caduti, i tronchi in disfacimento e i ceppi marcescenti offrono asilo e nutrimento alla più varia, ricca e preziosa comunità vivente. […] Ogni albero racchiude una storia, un mistero, una memoria del passato. E offre ispirazione e creatività a quanti sappiano guardarlo con occhio giovane, libero e aperto».

Quell’ispirazione e quella creatività che gli alberi hanno offerto ad artiste e artisti fin dalla notte dei tempi, di tanto in tanto vengono ricambiate da chi, attraverso il potere dell’arte, cerca di fare qualcosa per le piante e la natura; di stare Dalla parte degli alberi, come suggerisce il titolo di una bella mostra di disegno organizzata a Monza da Spazio Supernova, realtà culturale nata nel 2018 dall’idea della fotografa e videomaker Valeria De Cicco e della calligrafa e mosaicista Giulia Bonetti, alle quali si è poi unita l’illustratrice, art director e graphic Designer Francesca Futura Malanca.

(courtesy: Spazio Supernova)
(courtesy: Spazio Supernova)
(courtesy: Spazio Supernova)

Curata da Bonetti insieme all’illustratore Federico De Cicco, l’esposizione ha inaugurato lo scorso 2 ottobre e andrà avanti per tutto il mese, fino al 31, presentando le opere di 21 illustratrici e illustratori di tutto il mondo, tra mostri sacri e giovani talenti: Aina Bestard (Spagna), Alessandro Sanna (Italia), Andrea Serio (Italia), Claudia Palmarucci (Italia), David Daniel Alvarez Hernandez (Messico), Elena Mistrello (Italia), Elisa Talentino (Italia), Federico De Cicco (Italia), Francesca Futura Malanca (Italia), Gabriella Giandelli (Italia), Guido Scarabottolo (Italia), Joanna Concejo (Polonia), Lorenzo Mattotti (Italia), Luca Caimmi (Italia), Mara Cerri (Italia), Michelangelo Setola (Italia), Owen Gent (Regno Unito), Pawel Kuczynski (Polonia), Simone Massi (Italia), Sylvie Bello (Italia) e Yuk Fun (Regno Unito).

Con stili e sensibilità differenti, autrici e autori hanno messo il proprio segno e la propria capacità narrativa al servizio di quella che il curatore e la curatrice chiamano “preghiera dell’ambiente”, dando la loro interpretazione visiva di quello che è — sempre per citare Bonetti e De Cicco — “il grido d’aiuto della natura”.

Sono tavole piene di meraviglia e di mistero, di contemplazione e di scoperta, di amore e di naturale armonia, ma anche di violenza e, in qualche caso, di ironia, che ci ricordano non solo l’inarrivabile bellezza degli alberi ma anche l’insostituibile ruolo che essi hanno, per la vita dell’intero pianeta e per la nostra.
Scrivono Bonetti e De Cicco: «Il nostro respiro dipende dagli alberi, dunque ci schieriamo apertamente dalla loro parte».

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