Tesori d’archivio: oltre 30 manifesti di Leonetto Cappiello da scaricare gratuitamente

Leonetto Cappiello fu uno dei principali cartellonisti italiani dei primi del ‘900 ed è generalmente considerato, insieme a Marcello Dudovich, come uno dei padri della pubblicità moderna.
Nato nel 1875 in una famiglia benestante di Livorno (il padre Carlo era un liquidatore marittimo), Cappiello imparò l’arte da autodidatta, dimostrando fin da giovanissimo uno spiccato talento per il disegno e la pittura, partecipando a diverse mostre e riuscendo a pubblicare, appena diciassettenne, alcune caricature sui giornali dell’epoca.
Nonostante i genitori sognassero per lui una carriera da ingegnere navale, poco più che ventenne l’artista si trasferì a Parigi — dove già lavorava il fratello, impiegato in borsa — in cerca di fortuna.

I suoi primi lavori nella capitale francese furono caricature per la rivista Le Rire, che gli aprirono le porte di altri editori, coi quali cominciò a collaborare.
Nel 1900, mentre realizzava ancora caricature per i giornali, venne assunto come cartellonista dall’editore Vercasson.
Come scrisse il critico e collezionista americano Samuel Sondak in Leonetto Cappiello pittore e pioniere del poster, Cappiello «ogni mattina verso le 10 si recava nel suo studio, che occupava tutto l’ultimo piano [al numero 8 di Rue de Châtelier, dove abitò per quarant’anni, ndr], per completare le sue opere d’arte da quei piccoli schizzi di 4/5 cm che erano il frutto delle sue fantasie notturne».
In quello studio l’artista sviluppò il suo stile, fatto di figure ben definite, nelle linee e nei colori, che occupavano il centro dell’immagine, su grandi campiture generalmente monocromatiche — uno stile «che oggi farebbe venire l’infarto ai product-manager dominati dall’ossessione di far vedere sempre il prodotto» suggeriva il pubblicitario e storico della pubblicità Gian Luigi Falabrino nel bel volume, ormai purtroppo fuori catalogo, Effimera & Bella. Storia della Pubblicità italiana.

Leonetto Cappiello, cartellone pubblicitario, 1900
(fonte: Rawpixel | originale dalla Library of Congress)
Leonetto Cappiello, cartellone pubblicitario, 1900
(fonte: Rawpixel | originale dalla Library of Congress)

Falabrino riporta anche le parole dello stesso Cappiello che sosteneva come il manifesto «dev’essere soprattutto un’esperienza grafica, un atto d’autorità sul passante… Bisogna che la forma raggiunga un grado di comprensibilità e di comunicatività tale che il pubblico che la guarda ne sia talmente impressionato da credere di averla concepita lui stesso», e che il cartellone «deve gridare alto un nome, e attraverso la chiarezza, il piacere della forma, la sorpresa e la novità dell’arabesco [chiamava così la figura dominante dell’opera, ndr], l’intensità dei colori, diventare indimenticabile».
Indimenticabili i suoi cartelloni lo diventarono davvero, tanto che tra il 1900 e gli anni ’30 (poi si occupò soprattutto di decorazione di interni, fino al 1942, anno della sua morte) lavorò per alcune tra le principali e pioneristiche aziende che investivano in pubblicità, tra la Francia, l’Italia e la Svizzera: Campari, Cinzano, Gancia, Fernet Branca, Omega, Pirelli, Venchi, Dubonnet.

Raccolte nei musei di tutto il mondo, le sue opere sono considerate a pieno titolo delle pietre miliari nella storia della grafica, dell’illustrazione e della comunicazione visiva.
Alcune di esse si possono trovare negli archivi online, digitalizzate, ed è da lì che Rawpixel ha raccolto una selezione di manifesti, poi restaurati in digitale, che si possono anche scaricare gratuitamente in alta risoluzione.

Leonetto Cappiello, cartellone pubblicitario, 1901
(fonte: Rawpixel | originale dalla Library of Congress)
Leonetto Cappiello, cartellone pubblicitario, 1901
(fonte: Rawpixel | originale dalla Library of Congress)
Leonetto Cappiello, cartellone pubblicitario, 1905
(fonte: Rawpixel | originale dalla Library of Congress)
Leonetto Cappiello, cartellone pubblicitario, 1906
(fonte: Rawpixel | originale dalla Bibliothèque Municipale de Lyon)
Leonetto Cappiello, cartellone pubblicitario, 1907
(fonte: Rawpixel | originale dalla Bibliothèque Municipale de Lyon)
Leonetto Cappiello, cartellone pubblicitario, 1907
(fonte: Rawpixel | originale dalla Library of Congress)
Leonetto Cappiello, cartellone pubblicitario, 1910
(fonte: Rawpixel | originale dalla Bibliothèque Municipale de Lyon)
Leonetto Cappiello, cartellone pubblicitario, 1910
(fonte: Rawpixel | originale dalla Bibliothèque Municipale de Lyon)
Leonetto Cappiello, cartellone pubblicitario, 1912
(fonte: Rawpixel | originale dalla Bibliothèque Municipale de Lyon)
Un messaggio

Frizzifrizzi è sempre stato e sempre rimarrà gratuito. Si tratta di un progetto realizzato ogni giorno con amore e con impegno. La volontà è di continuare a farlo cercando di tenere al minimo la pubblicità. Per questo ti chiediamo una mano — se vorrai — con una piccola donazione. Potrai farla su PayPal.

GRAZIE DI CUORE.