Creato nel 1626 su un terreno in cui in epoca medievale sorgeva una discarica, poi coperta di terra, il Jardin des plantes de Paris venne aperto nel 1634 e inaugurato ufficialmente qualche anno più tardi, nel 1640, quando l’ingresso fu permesso anche al pubblico.
Fortemente voluto da Guy de La Brosse, uno dei medici del re Luigi XIII, venne inizialmente pensato come un orto reale per la coltivazione di erbe medicinali. Nonostante l’opposizione di molti, La Brosse, che ebbe anche il supporto del celebre cardinale Richelieu, riuscì a convincere il sovrano a sostenere l’iniziativa.
Nei primi anni di attività il giardino comprendeva già migliaia di piante e un labirinto, e veniva utilizzato per insegnare discipline come la botanica, la chimica e l’anatomia.
A partire dal primo sovrintendente — Charles Bouvard, primo medico del re — ciascun responsabile del Jardin del Plantes apportò miglioramenti e, in qualche caso, ampliamenti.
Oggi il giardino si estende su 28 ettari, affacciati sulla riva sinistra della Senna, nel V arrondissement di Parigi, ed è il più grande orto botanico di Francia. Ospita decine di migliaia di piante da tutto il mondo, contiene serre, un piccolo zoo (che è il secondo più antico del mondo a essere ancora attivo, dopo quello di Vienna), il Museo di Storia Naturale che si articola in quattro gallerie (di zoologia, di botanica, di mineralogia e di paleontologia) e un laboratorio (di entomologia) e attira ogni anno oltre un milione e mezzo di visitatrici e visitatori.
Esistono ovviamente diverse guide moderne di questo meraviglioso luogo, ma già nell’800 venne stampata un’opera in due volumi che raccontava la storia dell’orto botanico e spiegava in dettaglio tutto ciò che vi era all’interno.
A firmare quest’ambiziosa pubblicazione, data alle stampe dall’editore parigino Léon Curmer tra il 1842 e il 1843, furono due botanici e naturalisti, Pierre Bernard ed Emmanuel Le Maout, un paleontologo ed entomologo, Paul Gervais, e uno scrittore, Louis Couailhac.
Entrambi i tomi si possono sfogliare qui e qui. Tra le pagine ci sono centinaia di incisioni in bianco e nero, ma anche alcune splendide tavole a colori nel volume dedicato a uccelli e insetti. Queste ultime sono state digitalizzate dalla piattaforma Rawpixel, che ne ha anche restaurato i colori e le ha messe online, per essere scaricate gratuitamente anche in alta risoluzione, e usate liberamente.