Little Domestic Architecture: arrivano il libro e la mostra

Era l’aprile 2020 e, mentre eravamo ancora tutti chiusi dentro, da Londra un architetto e un’architetta, Marta Marotta e Fabio Cappello, co-fondatori del collettivo PROFFERLO Architecture, cominciavano a costruire strutture utilizzando gli oggetti a portata di mano in casa. La prima — un centro ricerche nella giungla, costruito con una scodella, un porta-uovo e alcune piante — ha fatto da capofila per un progetto che è poi uscito dalle mura domestiche di Marotta e Cappello e si è allargato alle abitazioni di decine di altri nomi e realtà dell’architettura, dal Regno Unito all’Argentina, passando per l’Italia.

Dell’iniziativa, battezzata Little Domestic Architectures e sviluppatasi attraverso un profilo Instagram creato per l’occasione, scrissi qui su Frizzifrizzi lo scorso maggio. Da allora l’idea è andata avanti per qualche settimana ancora, finché — come racconta il duo che l’ha concepita — «si è auto conclusa appena i divieti di uscita si sono allentati, tanto che da giugno non abbiamo più ricevuto immagini, come era giusto che fosse, visto che veniva a mancare il motivo principale: il lockdown».

(foto e courtesy: Marta Marotta e Fabio Cappello)
(foto e courtesy: Marta Marotta e Fabio Cappello)

Come nel “mondo reale”, chiusa la Fase 1 anche Marotta e Cappello hanno optato per passare alla Fase 2. Dopo aver raccolto ben 108 “piccole architetture domestiche” e dopo una bella parentesi più strettamente lavorativa — cioè la realizzazione di una panchina rossa piena di comignoli con la quale PROFFERLO ha vinto il concorso City Benches lanciato dal London Festival of Architecture 2020 —, Little Domestic Architectures era pronta a passare a una forma più tangibile.

Il progetto si è dunque incarnato in un libro e una mostra, quest’ultima ospitata dalla galleria londinese Frank Ison Space.
«Essendo noi ancora in zona rossa (tier 4) — mi hanno spiegato Marotta e Cappello — abbiamo lanciato la mostra senza aver la possibilità di organizzare un’inaugurazione, ma ci sembra coerente che anche questa fase si svolga in queste particolari modalità. Quindi è una “mostra in lockdown”, covid-friendly (nel senso che non c’è bisogno di prenotazioni, fare code o subire altri impedimenti, perché è visibile da tutti i passanti attraverso le vetrine della sala espositiva) e mette in scena un’idea nata durante il primo lockdown. Siamo contenti del posto perché è a pochi minuti in bici da casa nostra, rispecchia lo spirito del progetto ed è adatto al momento storico.».

(foto e courtesy: Marta Marotta e Fabio Cappello)
(foto e courtesy: Marta Marotta e Fabio Cappello)

Dal 13 febbraio, infatti, le vetrine della galleria espongono quattro poster: uno è dedicato alle informazioni e gli altri tre contengono disegni di altrettanti tipici interni casalinghi, insieme alle foto delle 108 architetture domestiche. Tutti quanti sono stati firmati dalla squadra di PROFFERLO e da un architetto maltese, Gugliemo, primissimo supporter dell’iniziativa.
Tra l’altro lo spazio che ha accolto l’esposizione non poteva essere più azzeccato: lì dove ora sorge la galleria, infatti, agli inizi del ‘900 c’era una merceria, il Frank Ison Shop, che vendeva tutto l’occorrente per la casa.

Il libro, invece, è stato autoprodotto: è in formato A6, mette assieme tutti i lavori raccolti e contiene una prefazione dell’architetto e professore Valter Scelsi (che è stato anche uno dei partecipanti) e un testo di Cappello e Marotta.
Sarà in vendita a partire da questa settimana sul negozio online del Frank Ison Space, insieme a cartoline, poster, stampe e borse.

(foto e courtesy: Marta Marotta e Fabio Cappello)
(foto e courtesy: Marta Marotta e Fabio Cappello)
(foto e courtesy: Marta Marotta e Fabio Cappello)
(foto e courtesy: Marta Marotta e Fabio Cappello)
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