Tesori d’archivio: le felci di Edward Joseph Lowe

Attorno a metà ‘800 nell’Inghilterra vittoriana si diffuse uno strano fenomeno (perlomeno per i canoni odierni): la pteridomania. Il termine, coniato dallo scrittore e sacerdote anglicano Charles Kingsley, deriva da Pteridophyta — cioè la divisione alla quale, nella classificazione botanica, appartengono le felci — e si riferisce a una vera e propria “febbre” che all’epoca investì la cultura e lo stile di vita degli inglesi di tutte le età, generi e classi sociali.

La fern fever iniziò grazie a una concomitanza di eventi: l’invenzione della Wardian Case — l’antenato del terrario (ne parliamo qui) —, la scoperta che le felci possono essere coltivate a partire dalla spore, il grande interesse degli europei del XIX secolo attorno alla botanica e le scienze naturali e, non ultima, la notoria quanto stereotipica predisposizione degli inglesi per i passatempi eccentrici.

(fonte: rawpixel.com)
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Della pteridomania parla anche Oliver Sacks — altro grande appassionato di felci — nel suo Diario di Oaxaca, raccontando che il suo è un amore passatogli dalla madre e dalle zia, che a loro volta lo ereditarono dal nonno, arrivato a Londra dalla Russia proprio nel periodo della “febbre”.
Scrive Sacks: «le felci mi affascinavano per la loro forma a spirale e per le loro caratteristiche vittoriane (che le facevano somigliare ai coprispalliera di trine e alle tende di merletti della nostra casa)».

Dal contadino al nobile di campagna, dal minatore al borghese di città: le felci conquistarono tutti, e cominciarono a spuntare nei grandi giardini e sui balconi di tutto il paese. Collezionarne nuovi, esotici esemplari diventò l’ambizione di molti e, tra quelli che potevano permetterselo, alcuni rischiarono la vita in lunghi viaggi e spedizioni in giro per il mondo e per le stesse felci questa sorta di pazzia collettiva ebbe anche dei lati negativi, portando quasi all’estinzione di alcune specie.

(fonte: rawpixel.com)
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L’editoria, ovviamente, assecondò questa moda e contribuì ad allargarla: tra la metà dell’800 e i primi del ‘900 uscirono nel Regno Unito centinaia di libri a tema felci.
Tra quelli di maggior successo ci fu Ferns: British and Exotic, un’opera illustrata uscita in otto volumi, tra il 1856 e il 1860.
L’autore era Edward Joseph Lowe, scienziato inglese che, come molti in quel periodo, ebbe molti interessi e scrisse di botanica, astronomia, meteorologia, geologia.

Pubblicata dalla casa editrice Groombridge and Sons, la serie Ferns: British and Exotic venne illustrata dall’artista Alexander Francis Lydon e stampata da Benjamin Fawcett, che all’epoca era uno dei più rinomati stampatori inglesi, specializzato nella cromoxilografia, stampa a colori ottenuta da incisioni su legno.

Si tratta di centinaia di immagini, digitalizzate dalla Biodiversity Heritage Library, che qualche anno fa le ha caricate su Flickr, divise per volumi: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8.
Alcune di esse sono state migliorate, nella resa cromatica, da Rawpixel, che le ha messe online: si possono scaricare gratuitamente anche in alta risoluzione, previa iscrizione (pure questa gratuita) al sito.

(fonte: rawpixel.com)
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