In uno dei primi capitoli del suo seminale saggio Da cosa nasce cosa, Munari elenca i settori in cui si trovano “problemi di design” che varrebbe la pena affrontare e risolvere. Tra di essi gli spazi per bambini e i giochi e giocattoli didattici, tra i quali Munari mette nella lista i giochi all’aperto per le scuole, i giochi collettivi per le spiagge, i giochi metereologici, i giochi d’acqua, d’aria, termici, ottici, dinamici, e i giocattoli smontabili e ricomponibili per comunicare informazioni utili.
Con la sua rara e invidiabile capacità di accendere, in appena poche righe, l’intero corredo neuronale del lettore, Bruno Munari ha ispirato generazioni di progettisti, alcuni dei quali sono tra i protagonisti di Design for Children, volume in uscita a ottobre per i tipi di Phaidon, curato dalla giornalista e scrittrice americana Kimberlie Birks.
536 pagine, ben 650 illustrazioni, il libro raccoglie il meglio del design per bambini, dai primi del ‘900 a oggi, andando dal Bauhaus agli odierni studi creativi come il giapponese Nendo.
Raccontati attraverso le immagini e brevi schede storico-descrittive, i progetti sono raggruppati in settori, o meglio in “usi”: Play, Ride, Learn, Eat, Create, Sit, Sleep è infatti il sottotitolo dell’opera, che arriva un anno dopo un’altra fondamentale pubblicazione uscita sullo stesso tema, Giro Giro Tondo – Design for Children, catalogo dell’omonima mostra organizzata dalla Triennale di Milano nel 2017.