L’idea è semplice quanto efficace.
Le fanzine sono quanto di più lo-fi ci possa essere in campo editoriale, giusto? Spillate, fotocopiate, serigrafate una a una, stampate in risograph, ciascuna diversa dall’altra…
E allora perché non presentare in modo altrettanto a bassa fedeltà? Magari dentro a vecchi contenitori per musicassette—quei cosi plasticosi che c’è quasi da svenire per quanto profumano di anni ’80, di camerette, di amori adolescenziali e cuori spezzati (ma, a onor del vero, mia nonna ne aveva una, di scatola così, con dentro tutti i successi di Claudio Villa).
Fondata da Ventral is Golden, graphic designer e artista del collage di base a Rennes, in Francia, Tiny Library è—come dice il nome—una piccola biblioteca, tanto piccola da essere portatile (strada già battuta anche da noi da Ruggero Asnago con la sua Muserola Edizioni, casa editrice indipendente che sta tutta in una scatola).
Ogni box—per ora ne sono stati realizzati due—viene riempito di fanzine e installato in un luogo, da qualche parte in Europa, anche se non necessariamente in location che abbiano a che fare con l’arte o con le autoproduzioni.
La prima, ad esempio, è a Rennes, mentre per quanto riguarda la seconda il punto esatto in cui verrà piazzata deve ancora essere annunciato.
Alla base del progetto c’è il concetto situazionista di psicogeografia1, oltre a quello che i buddisti chiamano Upāya, e che consiste nei “mezzi o espedienti atti a raggiungere uno scopo”, anche se tra i luminosi fari che guidano Tiny Box c’è pure il nostro Bruno Munari2
E visto che tra i nostri lettori ci sono diversi fanzinari, segnalo anche la possibilità di inviare le proprie produzioni o di farsele stampare da Tiny Library, per poi essere inserite nelle prossime scatole che verranno prodotte. Qua spiegano come fare.

