MoMu, il museo del design anonimo

L’hot-dog, la fermata del bus, la bicicletta, il cestino da take-away, le reti metalliche, il bicchierone per il caffé da asporto, la gruccia, i doppi vetri, l’ascensore, i tombini, i bagel, i lucchetti, i banchetti di street food, i rivetti, le porte scorrevoli, il segnale di Stop, i mattoni, le insegne stradali, il Times New Roman, il taxi giallo.

20 oggetti di design anonimo che caratterizzano New York forse più delle ben più celebri icone come la Statua della Libertà, l’Empire State Building, il Central Park…

20 capolavori anonimi, banali, di uso quotidiano, talvolta quasi invisibili, ma celebrati attraverso un fantomatico Museum of the Mundane (abbreviato in MoMu, per fare il verso al MoMA) realizzato a “cielo aperto” dallo studio creativo The Partners appiccicando in giro per la città, sui sottovalutati capolavori di cui sopra, cartellini del tutto simili a quelli di un vero museo, sia per raccontarne la storia e le piccole curiosità, sia per attirare lo sguardo del newyorkese distratto sulle piccole/grandi, semplici meraviglie che vede ogni giorno.

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