«Il collage può essere considerato come una metafora dei sogni visto che il processo è lo stesso: prendiamo dalla realtà i pezzi che vogliamo e li ricombiniamo in storie con un nuovo, personale significato»
Credo sia una definizione bellissima e molto veritiera (non a caso il collage fu uno dei media d’elezione dei surrealisti), ed è opera di Francesca Belgiojoso, che oltre ad essere un’artista del collage è anche una psicologa e psicoterapeuta che utilizza (anche) la fotografia nell’ambito della terapia e che attraverso il collage e le sue libere associazioni insegna a pazienti o a chi partecipa ai suoi workshop a conoscersi meglio.
Le ho trovate — sia la definizione che Francesca — andando a cercare informazioni su alcuni degli artisti protagonisti di Making The Cut Vol.1, prima antologia della neonata casa editrice australiana Crooks Press, specializzata in pubblicazioni dedicate all’industria creativa.
Making The Cut Vol.1 è un volume di oltre 270 pagine interamente focalizzato sull’arte del collage contemporaneo, e presenta le opere di oltre 130 autori di tutto il mondo, offrendo un panorama piuttosto ricco e completo su ciò che è il taglia&incolla oggi, capace di decontestualizzare elementi e, giustapponendoli, creare nuovi immaginari; capace di costruire sogni attraverso “mattoncini” sfusi di realtà (vedi sopra); capace far detonare il grottesco che c’èl quotidiano; capace di creare distopie attingendo a frammenti temporali disordinati; capace di fare poesia, talvolta.
Abbastanza nutrita la pattuglia di italiani che hanno partecipato al progetto: la già citata Francesca Belgiojoso, Davide Parere, Paola Tassetti, Lucilla Bellini e Ludovica Ida Tassinari.
E c’è anche Kareem Rizk, di cui abbiamo appena parlato qui su Frizzifrizzi.
Come già accennato, Making The Cut Vol.1 è il primo libro di Crooks Press. Altri due sono attualmente in lavorazione e dovrebbero uscire a marzo: Bezier, dedicato al disegno vettoriale, e Drawn, sull’illustrazione più in generale.
