Attanasio Mazzone x Notwaste

Un tavolino realizzato interamente con pannelli OSB, composti da scaglie di legno incollate, pressate in strati trasversali (per mantenere alta la resistenza nonostante la leggerezza del materiale) e cotte ad alte temperature, riciclabili al 100% ed ottenute da alberi a piccolo fusto piantati appositamente.
E’ il primo di tutta una serie di pezzi d’arredamento ed accessori per la casa prodotti da Notwaste, marchio messicano nato da appena qualche mese, insieme a giovani designers locali ed internazionali, utilizzando appunto pannelli OSB ed altri materiali provenienti da scarti di lavorazione industriale.

Mayac – questo il nome del tavolo – è stato progettato dal designer italiano Attanasio Mazzone, uscito dalla NABA di Milano solo tre anni fa e volato subito in Messico dove, a 27 anni, è già partner in uno studio di Mexico City (Wacahchan) oltre che titolare di un altro studio di design che prende il suo nome.

Pensato come tavolino multifunzionale (postazione per iPad, angolo porta-riviste, piano da dedicare ad una piccola collezione…) Mayac lo prendi e lo sposti dove ti pare grazie al manico che, oltre al materiale con cui è stato realizzato, alla semplicità di assemblaggio, alla succitate leggerezza e resistenza, è la caratteristica che salta subito all’occhio di questo essenziale, semplice, ecologico pezzo d’arredamento italo-messicano.

co-fondatore e direttore
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  1. #epicfail ?
    L'osb non è per nulla un materiale ecofriendly. al di là della provenienza dei legni, che sono diverse e nn sempre come descritto, stiamo parlando di un materiale prodotto con colle e solventi e che produce fumi in fase di cottura etc etc.

    Chi ha mai lavorato il legno a qualsiasi livelloi sa che è un materiale assolutamente non indicato per piccole costruzioni, tantomeno componibili come questa, soggette a vibrazioni, attriti e carichi incrociati dovuti agli incastri.E' molto più pesante a parità di volumi rispetto ad altri legni e nonostante questo è estremamente più friabile. Se sagomato dai pannelli perde molta della sua resistenza meccanica e sono sufficienti piccoli urti sui bordi per farlo sbrriciolare come un wafer.

    Se alla scelta del materiale guardiamo anche al fatto che nel design del prodotto non c'è alcun tipo di rapporto (ne innovazione) tra forma e funzione, non ha particolari linee morbide o ergonomice e in genrale ha un aspetto instabile (vedi prima foto con effetto "torre di pisa" direi che non siamo di fronte ad un capolavoro.

    Sono sicuro che siamo di fronte ad un buon designer che all'estero ha trovato la sua dimensione, ma direi che questo non sarà certo il suo masterpiece…

    1. Grazie per l’illuminante e motivata critica, Nils (#epicfail a parte: espressione che m’infastidisce esattamente come #epicwin, credo che ‘epico’ sia espressione da usare con le pinze: perdona la digressione ma ci tenevo a spiegarlo). La giro subito ad Attanasio che, se vorrà, potrà rispondere.

  2. Caro Nils non so esattamente a cosa dedichi il tuo tempo peró grazie mille per le tue parole! ti spiego una cosa!

    i solventi e le colle che secondo te sono parte di questo materiale non esistono! hai mai visto dal vivo questo processo???? non credo!

    le lamine sono incollate fra loro con la stessa resina naturale che gli albero hanno, semplicemente il tutto poi viene pressato con una macchina enorme (che non produce fumi).

    il processo é molto più semplice di quello che credi!

    mi dici anche che non é un materiale adatto per costruire piccole cose, ancora una volta ti chiedo! lo hai mai usato? hai mai esplorato tutte le sue caratteristiche? non credo!

    ora il design del prodotto……… per soddisfare tutte le tue preoccupazioni fra forma e funzione, ergonomia stabilitá ecc ecc ti consiglio di comprarne uno e riflettere su quello che dici!

    ovvio non siamo di fronte ad un capolavoro (secondo il tuo punto di vista,)

    mi serba pero ti parlare con un Architetto frustrato che non sa cosa dice!

    1. Attanasio non puoi definire legno l'impasto ottenuto da schegge. Non ha nè la consistenza nè il pregio del vero legno. Solitamente questo impasto viene usato per fare i bancali o box per contenere opere ben più preziose.

      Fattelo dire da uno che tra legno e manufatti realizzati con vero massello è cresciuto : il materiale che hai usato è una vera e propria schifezza. Uno scarto industriale senza nessun'anima.

      1. Ma da quando produrre utilizzando gli scarti non è più "cosa buona e giusta?" ;)
        In parte sono d'accordo con te, Panda. Mio nonno era falegname e sarebbe rabbrividito davanti ad un pannello OSB ma magari avrebbe trovate interessante un uso non convenzionale di un materiale pensato per fare tutt'altro.

        1. Infatti Simone non critico il riutilizzo di una materia che per quanto non mi piaccia può essere tranquillamente usata e valorizzata per fare altro. MI ha indisposto il tono con cui è stato risposto a Nils. Visto che tu sei nipote di falegname e io sono figlio di un'altro signore che faceva lo stesso mestiere di tuo nonno, il signor Attanasio non ci racconta niente di nuovo. Far passare un utente che commenta il lavoro di un'artista come incompetente e fare sfoggio di sapere in quella maniera arrogante mi mette di malumore e fa scattare in me il molesto. Se poi vogliamo approfondire le doti tecniche dell'OBS lo sa anche un bambino che se mettiamo quel tavolino in terrazza e fa due gocce, quel tavolino, dopo pochi minuti, sarà gonfio e zeppo d'acqua da far paura. Da buttare in pratica. Quando si presenta il proprio lavoro al mondo bisogna anche essere pronti ad assaggiare il giudizio degli altri, ingoiare e imparare a fare buon viso a cattivo gioco. Una risposta diversa sarebbe stata più gradita penso a Nils e a tutti quelli che leggono frizzifrizzi. Di guru, sapientoni e artisti fatti e finiti è pieno il mondo ma addirittura di uno che si permette di dare del fallito ad altri penso proprio che non ne abbiamo bisogno.

          1. Senza voler difendere Attanasio (ci riesce benissimo da solo), credo che a parte quell' "Architetto frustrato" – che si poteva risparmiare e che tu hai fatto bene a sottolineare, Panda – la risposta fosse d'obbligo, visto che corregge quando affermato da Nils (che invito comunque a ribattere, se lo ritiene giusto).
            Sulle doti tecniche dellOSB non mi soffermo visto che è chiaro che nessuno qua vorrebbe far passare Mayac per un normale tavolino in legno.
            Spero che, nel caso vada avanti, la discussione mantenga il livello di dialettica tuo e di Nils, impeccabile dunque raro.

  3. Il discorso resine polifenoliche, unito alla quantità di energia necessarie per realizzarlo nei modi che descrivevi, lo conferma essere un materiale sicuramente non particolarmente sostenibile ed ecocompatibile. Senza voler affrontare la questione formaldeide emessa dai pannelli stessi, che seppur minima, non è certo un toccasana se usato in grandi quantità. Con questo non voglio dire si tratti di un materiale nocivo (in Italia, non so dove vivi tu, è in categoria E1) e non ultimo, è si economico ma non tanto se messo in relazione alle sue qualità.

    Non è un caso probabilmente che nel nostro paese è sempre meno usato per la controventatura e ormai il suo principale utilizzo è limitato alla costruzione di casse/imballaggi per trasporti o recinzioni di cantieri.

    Quanto alla questione sul design, senza voler eccedere nel "conato cerebrale" come il tuo involontario ossimoro suggerisce, no, non c'è nulla di male nel voler usare materiali originali per proporre qualcosa di diverso, ma la mia personale opinine da ignorante in materia e frustrato, che ti interessi o meno è che quel prodotto non ha nulla di emozionale nel suo design, nulla che possa orientare un acquisto emotivo o che grazie alla sua forma migliori o modifichi l'uso di un oggetto quotidiano. Se le vendite o qualche altro tipo di riconoscimento istituzionale mi daranno torto, sarò felice di porti le mie scuse.

    Nei primissimi anni 90, quando probabilmente approcciavi la scuola dell'infanza un notissimo designer, motivando in modo provocatorio la scelta di un materiale totalmente inataddo per il prodotto che aveva realizzato, disse che il suo oggetto " non era stato progettato per il suo uso, ma per avviare conversazioni".

    Ecco, senza voler ardire paragoni sul design, forse lavorerei partendo dalle conversazioni….

    Perdona la generosità dello scritto ma ho trovato così surreale alcuni passaggi dal non potermi esimere dal dedicarti altri dieci minuti che se vuoi, sempre alla luce delle considerazioni sullo spendere il tempo puoi risparmiarti di replicare.

    In bocca al lupo.

  4. (a quanto pare il post è uscito senza la prima parte, che invito a leggere prima del post sopra…)

    Esimio,
    trovo anzitutto curiosa la considerazione sull'occupazione del tempo
    che mi dedichi in apertura, in particolar modo alla luce di quanto, in
    quantità e contenuti trovo qui scritto, due soli giorno dal mio primo
    intervento.

    Soprassedendo sulla tua non troppo cortese analisi sul mio stato
    psicologico e professionale, che putroppo devo smentire in entrambi i
    casi, permettimi di sottolineare che il mio intervento non voleva (e di
    fatto non ha) in alcun modo messo in discussione la tua persona o la
    tua professionalita.

    Con i pochi elementi in mio possesso, (immagini e testo a corredo), mi
    sono limitato a personali e soggettive esternazioni sul prodotto ed i
    materiali usati, alla stregua di qualsiasi Tuo potenziale acquirente
    potrebbe fare ogni giorno nel mondo vedendolo su una rivista di design,
    su un sito web o nella vetrina di un negozio decretando o meno il
    successio commerciale di un tuo prodotto. Non così assurdo, tutto
    sommato, visto che è quello che succede ogni giorno nell'industria del
    design e dell'arredamento. E senza un dato indispensabile a
    disposizione: il prezzo.

    Capisco, credimi, che possa dare fastidio vedere criticato il proprio
    lavoro ma a quanto pare è uno dei prezzi da pagare. Additare,
    esponendoti personalmente, i tuoi potenziali acquirenti come ignoranti
    straparlatori frustrati, non credo sarà una strategia vincente se quello
    che leggo è il mestiere che hai scelto.

    Le mie considerazioni sul materiale da te utilizzato vengono,
    contrariamente al tuo pensiero, non da una rapida e superficiale ricerca
    online ma da un utilizzo, non certo prolungato e approfondito quanto
    quello che mi pare di capirela tua carriera professionale ti ha
    permesso, ma cmq sufficiente a valutarne le proprietà.

    La resistenza del suddetto OSB è derivata dall'intreccio di tre strati
    diversi di fibre, orientate diversamente e tenute insieme, almeno nelle
    produzioni a cui ho attinto personalmente, da resine polifenoliche
    termoindurenti. Sagomarlo con tagli, anche di precisione, significa
    perdere buona parte delle proprietà meccaniche che il pannello iniziale ha.

    1. Adoro il tuo stile sciolto e cortese Nils, lo preferisco di gran lunga alle affermazioni tutte punto esclamativi e impostazioni lessicali da conversazione fatta di urli. Apprezzo oltre che la pacatezza che traspare dal tuo ragionamento anche l'evidente capacità di saper mantenere su toni civili una discussione che riguarda un prodotto che verrà commercializzato e che quindi dovrebbe essere tenuta particolarmente cara e in considerazione dall'inventore del prodotto stesso. Non fosse altro perchè frizzifrizzi viene letto da milioni di persone e urlare in faccia a un probabile acquirente non è mai una bella pubblicità. Detto questo, vado a vomitare cerebralmente sul nuovo progetto esclusivo di tavolino in legno di bambù che ho pensato stanotte e che con le mie rozze mani d'animale in via d'estinzione sono in procinto di realizzare. Sbaraglierò sicuramente la concorrenza parola di Panda ;)

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