Assemblabili, ricaricabili via USB, con luce a LED e un’autonomia di 8 ore
Quando sei bambino la luce è come salvagente, capace di farti galleggiare tranquillo anche attraverso il buio orrido della notte, quello popolato da mostri innominabili e fantasmi di cui ti pare di aver sentito parlare fin da quando era ancora nel pancione della mamma. Ma dove c’è luce c’è pure ombra e le ombre di notte si animano di personaggi spaventosi, che poi vanno a popolare gli incubi e la fantasia.
Se poi quella che hai accanto al letto è una lampada “a forma di” allora ecco che la narrazione s’innesca spontanea e vive di buoni e di cattivi, di zone grigie, di esseri ambigui che un giorno ti salvano la vita portando via da un sogno angoscioso e l’altro ti ci precipitano con tutte le scarpe — pardon, il pigiama.
Crescendo poi la lampada “a forma di” (io ad esempio ce l’avevo a forma di Paperino) viene sostituita dalla torcia elettrica, quella con cui vai nelle campagne, d’estate, quando cala il sole, a bere con gli amici e spaventare le amichette (oltre che te stesso). Passano gli anni ma il “gioco” è sempre lo stesso: il nero della notte, un fascio di luce a tagliarlo, un fascio di luce che però disegna anche le ombre.
Con le lampade di Cartunia Design però tutto torna come quand’eri bambino. C’è la luce, ci sono le forme — quelle rassicuranti della gallinella, quelle minacciosa del gufo o quelle serie e inafferrabili del cammello, del cavallino a dondolo, del rinoceronte… — e tutto attorno c’è un mondo di oscurità da illuminare quel tanto che basta per veder nascere le storie.
Realizzate in Woodwave, una pasta di legno lavorata ad onda e progettata appositamente per i prodotti Cartunia Design, le lampade sono un’idea dell’architetto bergamasco Mario Mazzocchi, che la ha elaborate in modo da poter essere comodamente assemblate a casa propria (ma anche in mezzo a un bosco!) a partire da un pannello intagliato, che si monta in pochi passaggi, con qualche piega e un paio di viti a fissare il tutto.
E a illuminare c’è una luce a Led — compresa nel kit, con lampadina sostituibile anche con quelle a risparmio energetico — con un’autonomia di 8 ore, ricaricabile poi da spina o da pc attraverso una presa USB.
Capito cosa significa? Significa passeggiate nel nulla con luce al seguito per serate passate coi racconti “del terrore”. Significa poter approntare un proprio mini-ufficio portatile anche in cima al mondo, aperitivo al tramonto, in solitaria, lavorando al computer e la luce al proprio fianco. Significa eventi (es)temporanei senza energia elettrica a disposizione. Significa la lucina di compagnia di tuo figlio e un mare di storie che nascono da lì.
Cartunia Design però non è soltanto lampade a forma di animaletti. Oltre alla linea Cartunia Zoo ci sono anche lampade dalle forme geometriche e persino una libreria, sempre in cartone, sempre da assemblare.
Ma tornando alle bestioline, c’è da dire che essendo bianche le lampade possono pure essere decorate a proprio piacimento. Anche se c’è pure una collezione, la Haute Couture che vede la collaborazione con alcuni illustratori. La prima ad essersi cimentata nell’impresa è Miss Goffetown, nome d’arte di Fulvia Monguzzi (che ho avuto il piacere di intervistare qualche mese fa), che ha colorato, nel suo stile, le lampade-gallinella (in realtà hanno un nome: Adelita, che viene dalla Spagna; Hilma, che è svedese; e Coco, ovviamente francese).