Guida intergalattica per giovani illustratori

Alessandro Gottardo, aka Shout, è uno degli illustratori italiani più conosciuti all’estero.
Recentemente abbiamo l’onore di intervistarlo per la nostra rubrica 7am per la quale ci ha anche regalato una guida per giovani illustratori semplicemente rispondendo – a mo’ di faq – alle domande sul suo percorso e la sua esperienza che i giovani artisti gli inviano via mail.

Stavolta invece Alessandro ha deciso di realizzare un vero e proprio manuale – preparato in occasione di uno speech che recentemente ha tenuto per gli studenti dello IED – di consigli utili per tutti gli illustratori che vorrebbero riuscire a vivere facendo questo mestiere.
Ecco a voi, dunque, la guida intergalattica per giovani illustratori.


1. Una premessa.

Per diventare scrittori bisogna leggere più libri possibili, dai grandi classici ai contemporanei, dai premi Nobel ai premi Pulitzer, dalle giovani promesse alle varie correnti letterarie.
Per diventare illustratori professionisti è la stessa cosa.

Dovrete conoscere vita morte e miracoli di tutti i grandi di questo mestiere, passati e attuali, se sapete chi ha vinto l’ultimo festival di Sanremo ma non chi ha vinto l’ultimo Hamilton King Award potrebbe essere un problema.
Guardare migliaia di immagini diverse dai più disparati autori vi aiuterà a maturare lo spirito critico necessario per giudicare il vostro lavoro e migliorarlo.

Yuko Shimizu, Edel Rodriguez, Chris Silas Neals, Noma Bar, Christian Northeast, Christoph Niemann, Cristian Montenegro, Josh Cochran,Sam Weber, Chris Buzelli,Gerard Dubois, Jessica Hische, Gary Taxali, Marc Brukardt, Head of the State, Tomer Hanuka, Marcos Chin, Olaf Hajek, Monika Aichele, Jillian Tamaki, Brian Rea sono solo alcune delle molte star di questo mestiere: se ancora non li conoscete è un problema che va risolto in fretta attaccandosi al web.

L’illustrazione deve essere la vostra passione, al pari se non di più, di qualsiasi passione abbiate nella vita.
Se volete riuscire non ci sono vie di mezzo, o così o non arriverete ad imporvi nel mercato.
L’unico modo di stare a galla è confrontarsi con i migliori: se non sapete chi sono non avete modo di farlo.
Loro sono i migliori perché sono molto richiesti, lavorano tanto e guadagnano molto.
Evidentemente hanno quello che serve per essere considerati tali: scoprire il perché è necessario.

Chi copia lo stile negli USA è visto come un farabutto, non fatelo mai, non copiate gli illustratori che vi piacciono, sarete esposti alla pubblica gogna, additati da colleghi come infami.
L’unico modo per non copiare chi vi piace è farvi piacere una quantità tale di professionisti diversi tra loro che perderete ogni riferimento tecnico, e verrà fuori la vostra vera voce.
Avere dei riferimenti ad ogni modo è importante, sono direzioni, segnali che vanno presi in considerazione.


2. Portfolio. Come realizzarlo

2.1 Illustrazione concettuale.

Per quella che è la mia esperienza l’idea è più richiesta dello stile, più facile da vendere e non passa di moda.
Lo stile è importante, vi identifica, ma nell’illustrazione concettuale deve essere solo il rossetto sulle labbra, un dettaglio che esalta la bellezza del concetto. Nient’altro.

2.2 Realizzare un buon portfolio.

Una ventina di buone immagini concettuali possono bastare per iniziare.
Cercare su internet o in edicola articoli di vario genere, politico, finanziario, attualità, femminile, sulle case, sul cibo, sullo sport, psicologia, salute, sulla natura e così via.
Realizzare l’immagine traducendo il significato dell’articolo in metafora visiva.
Il titolo dell’articolo e il sottotitolo sono la vostra bussola, se vi perdete dateci sempre un occhio.
Nel titolo è sottointeso lo scopo dell’intero articolo.
Prendete un evidenziatore, individuare i punti chiave e sottolineateli.
Estrapolate le parole evocative.

Ad esempio per un articolo per una rivista femminile dal titolo “pulita la casa pulita la mente”:
– sottolineate le parole mente, casa, pulizia
– potete fare uno schema ad albero rovesciato sulle parole e cercate qualcosa di concreto che rappresenti efficacemente la parola astratta

mente – cervello
pulizia – spugna

Se i concetti sono ancora più astratti arrivateci per gradi, scrivete di fianco la parola più prossima e cercate dei sinonimi.

calma:
serenità – pace – aria – nuvole
(agganciare un qualcosa di visuale che traduca il termine astratto)

Lavorate assemblando il tutto, come gli ingredienti per una torta, tenendo sempre presente il senso/morale dell’articolo.
Potrà esservi d’aiuto la tavola periodica delle metafore di quel genio d’illustratore che è il tedesco Christoph Niemann.

2.3 Più immagini varie realizzerete più tipologie di clienti potrete raggiungere.

I temi finanziari sono i più noiosi ma su questa tematica di lavoro ce n’è sempre molto.
I magazine finanziari sono pallosi per cui l’illustrazione è spesso necessaria a rendere l’articolo meno pesante. Di conseguenza: molta richiesta.
Fate un buon numero di immagini a questo tema.


3. Evitare i cliché.

Ad esempio se l’articolo è di genere finanziario non usate il segno del dollaro; se è un articolo sulla vecchiaia evitate la clessidra; se è un articolo sulla salute evitate il cuore stilizzato.
Se l’articolo parla di rughe e del metodo di anti invecchiamento non disegnate una faccia con le rughe. Piuttosto pensate a cosa le rughe rappresentano, ossia il passare del tempo.
Una volta su questo tema feci una mano di donna che sfila gli anelli da un tronco d’albero tagliato come se fossero un filo.

3.1 Non descrivete nulla.

Se l’articolo parla di computer non disegnate un computer, rappresentate il “concetto” di computer.
Alle volte, come in questo caso, potete usare l’albero al contrario.
Immagine visiva (computer) corrispondente astratto (bit, internet, calcoli, web) e poi di nuovo in qualcosa di visivo (mouse, rete, fili, cavi, chiavi usb, surfing ecc.)
Per cui il computer – mouse – topo. Forse potrete lavorare sul topo per esprimere in modo originale il significato dell’articolo sul computer.

3.2 Lavorate sulle forme.

Negli articoli le parole chiave che avrete individuato, potrebbero avere delle forme che vi riportano ad altri oggetti.
Fateci sempre caso, scrivete quali oggetti la parola sottolineata vi ricorda.

Ad esempio se l’articolo parla del cervello, cercate quali forme il cervello ricorda:

nuvola
spugna
matassa di lana
spaghetti
cespuglio di foglie
e il midollo spinale potrebbe essere il tronco


e così via.

Lavorando su forme simili potrete giocare sul significato dell’articolo illustrando un punto di vista alternativo e magari divertente o accattivante.


4. Tempi.

Recentemente mi hanno chiesto di illustrare un articolo sulle rivolte in medio oriente, Egitto in primis, poi Tunisia e Libia. Mi hanno chiesto di evitare le piramidi negli schizzi. Di rappresentare la brutalità della repressione ma senza evidenziare feriti.
Ho allora rappresentato un deserto, che è visivamente ricollegabile ai tre stati coinvolti.
Poi ho pensato di solcare il deserto dal Nilo che, visti gli ultimi eventi, era tornato rosso sangue.
Il Nilo rappresenta nell’immaginario l’Egitto, ma essendo un fiume si ha l’idea percettiva che possa straripare e toccare altri stati.
Questo è un esempio di traduzione visiva concettuale di un articolo politico.

4.1 Allenatevi a realizzare le immagini nel minor tempo possibile.

Un quotidiano vi darà meno di 24 ore per consegnare schizzi e definitivi. Considerando che sicuramente vi chiederanno cambiamenti dovrete essere rapidi sia nell’esecuzione che nelle eventuali correzioni.
Lavorare in digitale non è strettamente necessario ma di sicuro vi semplificherà la vita.
Se potrete correggere un immagine velocemente – semplicemente buttando via un livello – avrete più tempo per le altre vostre commissioni, ne consegue che potrete lavorare di più e guadagnare di più.


5. Presentarsi a un art director.

5.1 Gli art directors americani sono molto aperti, li potete contattare direttamente via email.

Mandate loro 2 o 3 immagini a 72 dpi che siano attinenti ai contenuti del magazine o mercato per cui lavorano.
L’email dovrà essere brevissima, mi chiamo così, vivo qui, questo è quello che faccio poi un link a un sito dove potrà vedere un più ampio numero di vostre immagini.
Chiuso.
Spesso non hanno tempo di leggere ciò che gli scriverete, si limiteranno a guardare le immagini.
Se quello che fate piacerà loro vi ricontatteranno.
Se non vi rispondono fate passare un paio di mesi e riprovate mettendo nell’oggetto dell’email “update”. Mandate immagini nuove, sempre poche, sempre a bassa risoluzione e fate capire che li state solo aggiornando.

Non siate insistenti ed evitate i curriculum: a loro non interessa e fa molto studente appena uscito da scuola.
Le vostre immagini parleranno per voi.

Gli americani non hanno alcun pregiudizio, potreste aver vinto 5 gold medals ma non essere comunque l’illustratore che fa per loro; potreste non aver alcun cliente nella vostra bio ma essere l’illustratore che fa al caso loro. Così è.

5.2 Il 50% di questo mestiere è essere imprenditori di se stessi.

Aiuta pensare al proprio portfolio come a un campionario di oggetti che dovete vendere. Per cui rispondetevi sempre alle seguenti domande:

A chi posso vendere questa immagine? Chi potrebbe essere interessato a usarla? Come faccio a raggiungere il cliente?

5.3 Pensare a se stessi come artisti potrebbe essere un grosso ostacolo.

Se l’art director mette bocca sull’immagine che avete realizzato vi sentirete mortificati, se l’immagine che avete realizzato verrà rifiutata vi sentirete frustrati, ma la verità è solo una, l’art director è un professionista che ha una grana e gli serve qualcuno che gliela possa risolvere, potreste essere voi, cercate di capire come.
Non pensate a esprimere voi stessi attraverso quell’immagine, siate pratici. Un giorno quel confine tra illustrazione ed arte potrà farsi più sottile, ma non è il caso di complicarsi la vita all’inizio.

Siete pagati per quello che fate, offrite un servizio, la concorrenza è alta, se deluderete il vostro committente non vi richiamerà più, per cui abbiate pazienza, allenatevi in Italia prima che all’estero.
Da noi non distinguono un’immagine buona da una cattiva, fallire non vi recherà alcun danno, all’estero sì.
Gli art directors americani sono una comunità a stretto contatto con il mondo dell’illustrazione e della fotografia, sanno tutto di tutti e parlano tra loro.


6. Budget.

Negli USA il budget è sempre proposto assieme alla committenza, non dovrete preoccuparvi di fare il preventivo, dovrete solo dire sì o no.
Nel caso del mercato pubblicitario, ad esempio un’illustrazione per una campagna, avrete bisogno di qualcuno che vi consigli.
Nel caso, se volete, sono a vostra disposizione.
Comunque, caso mai si presentasse l’occasione di lavorare gratis, meglio prima dare un’occhiata a questo (l’ha fatto Jessica Hische, mostruoso talento americano, non ancora 30enne, di cui consiglio di leggere anche le faq e il mini-saggio su ispirazione vs. imitazione).


7. Agente.

7.1 Trovare un agenzia che vi rappresenti potrebbe essere una soluzione, soprattutto all’inizio.

Negli USA ce ne sono un centinaio. Vi faranno fare le ossa, vi tuteleranno da ogni incidente.
Ricordate però che:

un agente prende dal 25% al 30% del budget sulla commessa

Ricordate inoltre che un agente rappresenta voi e altri 30 illustratori (di media), non è affatto detto che vi procuri il lavoro di cui avete bisogno, non hanno alcun obbligo in questo senso ma voi avete l’obbligo di lasciare loro l’esclusiva sul vostro lavoro. Vale a dire che non potrete accettare né cercare commissioni al di fuori dell’agenzia.
Ecco una buona lista di agenzie, per cominciare la ricerca.

7.2 Se ce la fate da soli è meglio.

L’art director vi ricorderà più facilmente in quanto vi presenterete direttamente e non tramite interposta persona. Inoltre non dovrete sgomitare con altri 29 illustratori rappresentati dal medesimo agente. Se riuscite ad ottenere di essere rappresentati da un agente senza l’obbligo di esclusiva sarebbe l’ideale (molto difficile comunque che l’agente accetti).


8. Siti web di riferimento.

Per capire il mercato americano basta andare su alcuni siti web di riferimento che possano darvi un idea di cosa si fa, per chi, come.
Society of IllustratorsDrawgerIllustration Friday | Illoz | IllustrationMundo | Ohger


9. Clienti. Come trovarli.

Questa è una cosa che dovrete scoprire da soli, usare google, sapere come si chiamano i direttori creativi, gli art directors è un inizio per crearsi una potenziale lista clienti.
Molte delle loro email non sono criptate e si trovano facilmente spulciando nel web.
In Europa è più difficile.
Sapersi gestire, procacciarsi il cliente è indispensabile per avere continuità,capire come fare è un passo fondamentale che fa parte di questo mestiere e di ogni libera professione.
Poiun giorno se tutto andrà bene e troverete il vostro posto al sole saranno loro a cercare voi.

In bocca al lupo.


Alessandro Gottardo aka Shout
www.alessandrogottardo.com

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