Sono ormai anni che l’architetto, designer e illustratore Federico Babina dimostra di essere un maestro della sintesi. O meglio, di qualcosa che si potrebbe definire iper-sintesi: lui prende due mondi differenti — ad esempio cinema e architettura, design e animali, arte e tipografia — e li unisce (prima sintesi); e in quell’unione riesce a rendere riconoscibili (seconda sintesi) le estetiche, gli stilemi, i caratteri peculiari di un artista, un regista, un architetto o un designer.
Nella sua ultima serie, Artchair, l’oggetto scelto da Babina per tenere in allenamento i muscoli mentali necessari a ridurre, fondere e condensare è un elemento che ha già in sé il carattere della sintesi, essendo un mobile col quale, prima o poi, ogni architetta, architetto o designer hanno tentato (o desiderato) di mettersi alla prova, racchiudendo in «quella cosa composta da un po’ di gambe, un sedile e uno schienale», come la descriveva Alessandro Mendini, tutta una carriera, una poetica, un immaginario, una metodologia.
Protagonisti di Artchair non sono però i progettisti — a loro Babina aveva già dedicato un’altra serie: Chairportrait — bensì alcuni tra i più importanti artisti del ‘900: Piet Mondrian, Marcel Duchamp, Salvador Dalí, Joan Miró, Pablo Picasso, Maurits Cornelis Escher, Mark Rothko, Louise Bourgeois, Yayoi Kusama, solo per citarne alcuni.
Nelle sue 30 variazioni sul tema della sedia, Babina ha provato a immaginare come sarebbero, appunto, le loro sedie.
«Produrre una variazione» spiega l’autore «può essere un gioco, una sfida o addirittura un’ossessione. In questo gioco illustrato mi sono seduto ad osservare l’arte. Una sfida creativa per giocare sull’idea di variazione sullo stesso tema. Come le variazioni musicali e come un’architettura modulare dove i cambiamenti seguono precise regole matematiche: in ogni serie di variazioni l’insieme è maggiore della somma delle parti, solo l’insieme dà forza e permette la piena interpretazione del concetto».
Le 30 tavole illustrate si possono ammirare qui, insieme a un video (accompagnato da un tema musicale di Cesc Miralta) che le presenta tutte quante in forma di animazione.