Tesori d’archivio: le più belle tavole del “Kelmscott Chaucer” di William Morris ed Edward Burne-Jones, digitalizzate

L’artista britannico William Morris, vissuto nell’800 e considerato una delle figure chiave del movimento Arts & Craft e del Modernismo, è conosciuto specialmente per i suoi straordinari pattern d’ispirazione naturalistica, pensati per essere applicati a tessuti e carte da parati, e oggi ancora apprezzatissimi.
Morris, però, fu una figura assai complessa (ebbe addirittura un ruolo da protagonista anche nella diffusione del pensiero socialista e marxista nel Regno Unito) e, soprattutto, attiva in molteplici campi, dal design alla pittura, dalla poesia alla scrittura, dalla politica alla conservazione dei beni culturali, fino all’editoria.
Nel 1891, a quasi sessant’anni di età, fondò a Londra la Kelmscott Press, una tipografia e casa editrice che prendeva il nome dall’edificio in cui Morris abitava e lavorava, situato nella zona di Hammersmith e a sua volta battezzato “Kelmscott House” in omaggio al villaggio di Kelmscott, nell’Oxfordshire, dove l’artista aveva la sua villa di campagna, il Kelmscott Manor.

Fedele allo spirito di ritorno all’artigianalità promosso dall’Arts & Craft, con la Kelmscott Press — aperta in società col suo amico e vicino di casa Emery Walker, incisore, tipografo e collezionista di libri e di caratteri tipografici del ‘500 — Morris intendeva favorire la rinascita delle arti tipografiche, realizzando pubblicazioni di altissima qualità in parte ispirate ai manoscritti di epoca medievale e ai primi libri a stampa.
In appena sette anni di attività (gli ultimi due quali senza Morris, scomparso nel 1896 a 62 anni, affetto da gotta e, forse, sindrome di Tourette), la casa editrice diede alle stampe 53 libri, tutti quanti pubblicati in piccole tirature e prodotti a mano, quasi sempre progettati personalmente dall’artista e spesso illustrati da Edward Burne-Jones, pittore, illustratore e decoratore, già membro, con Morris, della cosiddetta Confraternita dei Preraffaelliti e suo socio nello studio di arti decorative Morris, Marshall, Faulkner & Co.

Geoffrey Chaucer, William Morris ed Edward Burne-Jones, “The Works of Geoffrey Chaucer now newly imprinted”, Kelmscott Press, Londra, 1896
(fonte: Michael John Goodman, Kelmscott Chaucer Online)

Tra i tanti capolavori usciti dai laboratori tipografici della Kelmscott House, ce n’è uno che spicca su tutti: intitolato The Works of Geoffrey Chaucer now newly imprinted ma conosciuto come Kelmscott Chaucer, raccoglie le opere del grande scrittore inglese del ‘300 Geoffrey Chaucer, noto in particolare per i suoi Racconti di Canterbury e molto amato da Morris, Walker e Burne-Jones.
I tre ci lavorarono per ben quattro anni, creando per l’occasione un carattere tipografico, il Chaucer, progettato dallo stesso Morris e ispirato alle lettere gotiche dei libri a stampa del ‘500, così come gli inchiostri, ricavati da ricette originali dell’epoca.
Edward Burne-Jones realizzò 87 illustrazioni, poi incise su legno da un artigiano specializzato, William Harcourt Hooper, mentre i bordi decorati, le cornici e i capolettera portavano di nuovo la firma di Morris.
Ben cosciente dei lunghissimi tempi necessari per terminare il lavoro, e consapevole che la vita dell’amico William Morris stava giungendo al termine, Burne-Jones dedicò tutte le sue domeniche alle tavole illustrate.

Il libro iniziò ad andare in stampa l’8 agosto del 1894 e uscì due anni dopo, appena qualche mese prima della morte di Morris, in una tiratura di 425 copie su carta (fatta a mano) e 13 edizioni speciali su pergamena. Le prime costavano 20 sterline (equivalenti a più di £3000 attuali1), le seconde 120 ghinee (cioè £126, che nel 1896 avevano un potere di acquisto pari a più di £20.000 odierne).

Geoffrey Chaucer, William Morris ed Edward Burne-Jones, “The Works of Geoffrey Chaucer now newly imprinted”, Kelmscott Press, Londra, 1896
(fonte: Michael John Goodman, Kelmscott Chaucer Online)

Come racconta il sito della British Library — dove è conservato uno dei volumi originali — mentre i lavori erano ancora in corso Burne-Jones scrisse «Se vivremo fino a finirlo, sarà come una cattedrale tascabile» e, quando finalmente riuscì ad avere in mano la prima copia, vergò nero su bianco: «Quando Morris e io eravamo dei piccoli ragazzini di Oxford, se un libro del genere fosse uscito allora saremmo andati fuori di testa, ma alla fine dei nostri giorni abbiamo fatto il proprio quello che avremmo fatto allora se avessimo potuto».
Anche la critica dell’epoca era d’accordo sul fatto che il Kelmscott Chaucer fosse un capolavoro: lo scrittore irlandese William Butler Yeats lo definì addirittura «il più bello di tutti i libri mai stampati».

Oggi il Kelmscott Chaucer raggiunge cifre da capogiro alle aste, ma lo si può vedere in tutto il suo splendore in video o sfogliare online sul sito della University of British Columbia, che ne ha digitalizzato una copia.
Il modo più affascinante per godersi questa mirabile opera, tuttavia, è il sito The Kelmscott Chaucer Online, messo in piedi dal ricercatore, scrittore ed educatore Michael John Goodman (già presentato qui su Frizzifrizzi per la sua altrettanto interessante raccolta delle illustrazioni delle opere di Dickens).
Partendo da una copia anastatica degli anni ’50, Goodman ha fatto un gran lavoro, digitalizzando in alta risoluzione non solo le pagine più belle del libro — quelle con illustrazioni, decorazioni e cornici — ma andando anche a suddividere i vari elementi in diverse sezioni, così da poter dare l’attenzione necessaria a ognuno di essi. Infine ha pure creato un vero e proprio “coloring book” da scaricare gratis in formato pdf.

Geoffrey Chaucer, William Morris ed Edward Burne-Jones, “The Works of Geoffrey Chaucer now newly imprinted”, Kelmscott Press, Londra, 1896
(fonte: Michael John Goodman, Kelmscott Chaucer Online)
Geoffrey Chaucer, William Morris ed Edward Burne-Jones, “The Works of Geoffrey Chaucer now newly imprinted”, Kelmscott Press, Londra, 1896
(fonte: Michael John Goodman, Kelmscott Chaucer Online)
Geoffrey Chaucer, William Morris ed Edward Burne-Jones, “The Works of Geoffrey Chaucer now newly imprinted”, Kelmscott Press, Londra, 1896
(fonte: Michael John Goodman, Kelmscott Chaucer Online)
Geoffrey Chaucer, William Morris ed Edward Burne-Jones, “The Works of Geoffrey Chaucer now newly imprinted”, Kelmscott Press, Londra, 1896
(fonte: Michael John Goodman, Kelmscott Chaucer Online)
Geoffrey Chaucer, William Morris ed Edward Burne-Jones, “The Works of Geoffrey Chaucer now newly imprinted”, Kelmscott Press, Londra, 1896
(fonte: Michael John Goodman, Kelmscott Chaucer Online)
Geoffrey Chaucer, William Morris ed Edward Burne-Jones, “The Works of Geoffrey Chaucer now newly imprinted”, Kelmscott Press, Londra, 1896
(fonte: Michael John Goodman, Kelmscott Chaucer Online)
Geoffrey Chaucer, William Morris ed Edward Burne-Jones, “The Works of Geoffrey Chaucer now newly imprinted”, Kelmscott Press, Londra, 1896
(fonte: Michael John Goodman, Kelmscott Chaucer Online)
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