Tesori d’archivio: tutte le illustrazioni dei libri di Dickens

Generalmente considerato come il più grande scrittore inglese dopo Shakespeare, Charles Dickens non ha certo bisogno di presentazioni.
Al di là della fama postuma (dalle sue storie sono stati tratti più di 200 tra film e serie tv, e le prime edizioni dei suoi libri raggiungono prezzi stratosferici alle aste), l’autore fu una vera superstar globale anche in vita. A livelli tali che c’era chi sveniva dall’emozione durante le sue letture pubbliche, e chi speculava sul prezzo dei biglietti per le sue esibizioni, rivendendoli a cifre molto più alte. Si racconta addirittura che durante il suo primo viaggio negli Stati Uniti, nel 1842, ebbe difficoltà a girare perché praticamente assalito dalle folle ovunque si recasse. Durante il suo soggiorno, durato qualche mese, confessò pure di non essere mai andato a tagliarsi i capelli per il timore che qualche barbiere avesse potuto vendere le sue ciocche a qualcuno.

I suoi molti romanzi e racconti — che avevano persino nella regina Vittoria un’appassionata lettrice — uscirono spesso a puntate, accompagnati da illustrazioni commissionate a validi artisti dell’epoca. Uno su tutti: Hablot Knight Browne, in arte Phiz, che iniziò a collaborare con lo scrittore inglese già nel ’36 per Il Circolo Pickwick (fu in quell’occasione che scelse lo pseudonimo Phiz, a suo dire perché si abbinava bene a quello di Dickens, che all’inizio della sua carriera si faceva chiamare Boz) e continuò a farlo per ben dieci romanzi.

Non sempre, tuttavia, le moderne edizioni delle opere di Dickens riportano anche le tavole illustrate. E in alcuni casi la qualità di stampa non è all’altezza. Da qui l’idea di Michael John Goodman, ricercatore, scrittore e artista, di cercare e raccogliere tutte le migliori riproduzioni delle illustrazioni dei suoi libri, scansionarle, restaurarle in digitale, e poi renderle universalmente disponibili e accessibili attraverso un sito.
È nato così, durante il lockdown dovuto alla pandemia di Covid, charlesdickensillustration.org, un archivio che presenta centinaia di tavole, suddivise per libri e racconti e liberamente consultabili e scaricabili.

«Questo sito è molto simile a una galleria» spiega Goodman, autore anche di un altro progetto simile ma dedicato a Shakespeare, «e incoraggio gli utenti a considerare la pagina di ogni romanzo come la stanza di una galleria dove poter contemplare con calma ogni immagine, leggere il nome del titolo e ingrandire l’illustrazione a schermo intero. Ovviamente l’arte dell’illustrazione dipende sia dalle parole che dalle immagini, ma questo sito non affianca le parole di Dickens alle illustrazioni in modo tale da permetterci di guardare più da vicino le immagini e di celebrarle a pieno titolo, senza che siano necessariamente messe in ombra dal testo di Dickens. Per molti versi, si tratta di un richiamo alle stamperie e alle gallerie del XIX secolo, dove le stampe illustrate venivano spesso esposte sulle vetrine, invogliando i potenziali clienti ad acquistare l’ultimo capitolo di un romanzo. Allo stesso modo, se questo sito incoraggerà qualcuno a leggere di più Dickens (o ad approfondire il lavoro di uno degli artisti), allora avrà fatto un lavoro molto soddisfacente».


The Pickwick Papers (Il Circolo Pickwick), 1836-37

illustrazioni di Robert Seymour e Phiz (Hablot Knight Browne), tratte da The Works of Charles Dickens in Twenty One Volumes: The Authentic Edition, Chapman & Hall, Londra, 1901-06

fonte: Michael John Goodman, Charles Dickens Illustrated Gallery, charlesdickensillustration.org

Primo romanzo di Dickens, fu pubblicato a fascicoli. L’idea iniziale dell’editore Chapman & Hall era di affidare a Dickens i testi per delle vignette di Robert Seymour, ma alla fine fu il testo a diventare il protagonista.
Seymour si suicidò prima della fine del progetto, e venne sostituito da Robert William Buss, che però non piacque sia a Dickens che agli editori. Infine il lavoro fu fato ad Hablot Knight Browne, in arte Phiz, che collaborò a lungo con Dickens.


Oliver Twist, 1837-39

illustrazioni di George Cruikshank, tratte da The Works of Charles Dickens in Twenty One Volumes: The Authentic Edition, Chapman & Hall, Londra, 1901-06

fonte: Michael John Goodman, Charles Dickens Illustrated Gallery, charlesdickensillustration.org

Secondo romanzo di Dickens, pubblicato a puntate sulla rivista letteraria Bentley’s Miscellany.


The Old Curiosity Shop (La bottega dell’antiquario), 1840-41

illustrazioni di Daniel Maclise, Samuel Williams, George Cattermole e Phiz (Hablot Knight Browne), tratte da The Works of Charles Dickens in Twenty One Volumes: The Authentic Edition, Chapman & Hall, Londra, 1901-06

fonte: Michael John Goodman, Charles Dickens Illustrated Gallery, charlesdickensillustration.org

Quarto romanzo, anche questo venne pubblicato a puntate. Si racconta che a New York ebbe talmente tanto successo che il molo dove arrivò la nave che trasportava l’ultima puntata fu preso d’assalto dalla folla.
Dickens fece commissionare incisioni su blocchi di legno, da qui la necessità di impiegare quattro diversi illustratori, per velocizzare il processo, altrimenti molto lento. La maggior parte delle tavole sono di Cattermole e Phiz.


A Christmas Carol (Canto di Natale), 1843

illustrazioni di John Leech, tratte dall’edizione del 1946 di King Penguin

fonte: Michael John Goodman, Charles Dickens Illustrated Gallery, charlesdickensillustration.org

Uno dei più grandi successi di Dickens. Il racconto uscì il 19 dicembre del 1843 e per il 25 la prima edizione era già andata esaurita. Nel giro di un anno ne furono prodotte ben 13 ristampe.
Fu la prima collaborazione con Leech, che produsse otto tavole, di cui quattro a colori.


David Copperfield, 1849-50

illustrazioni di Phiz (Hablot Knight Browne), tratte da The Biographical Edition of the Works of Charles Dickens, Chapman & Hall, Londra, 1902-03

fonte: Michael John Goodman, Charles Dickens Illustrated Gallery, charlesdickensillustration.org

Ottavo romanzo e il più autobiografico tra quelli di Dickens, oltre che il suo preferito. Fu pubblicato a puntate dall’editore Bradbury & Evans.
Durante la stesura del romanzo, lo scrittore trovò il tempo e le energie per fondare una rivista, Household Words.


Hard Times (Tempi difficili), 1854

illustrazioni di Frederick Walker, tratte da The Biographical Edition of the Works of Charles Dickens, Chapman & Hall, Londra, 1902-03

fonte: Michael John Goodman, Charles Dickens Illustrated Gallery, charlesdickensillustration.org

Decimo romanzo di Dickens. Uscì a puntate sulla sua stessa rivista, il settimanale Household Words.
In origine non c’erano illustrazioni, che furono realizzate da Walker per un’edizione del 1862.
Nel suo magazine Dickens ospitò i contributi di numerosi scrittori e anche scrittrici.


Great Expectations (Grandi speranze), 1860-61

illustrazioni di Marcus Stone, tratte da The Biographical Edition of the Works of Charles Dickens, Chapman & Hall, Londra, 1902-03

fonte: Michael John Goodman, Charles Dickens Illustrated Gallery, charlesdickensillustration.org

Tredicesimo romanzo. Come Hard Times, anche Great Expectations fu originariamente pubblicato a puntate su una rivista dello stesso Dickens, ma in questo caso il magazine era All the Year Round (nato nel 1859, subito dopo la chiusura di Household Words).
Anche in questo caso le illustrazioni erano assenti nella prima edizione e furono realizzate per una nuova edizione.
L’illustratore, Marcus Stone, era il figlio di Frank Stone, che lavorò con Dickens per un racconto di natale, The Haunted Man and the Ghost’s Bargain, A Fancy for Christmas-Time (Il patto fantasma) del 1848.


Un messaggio

Frizzifrizzi è sempre stato e sempre rimarrà gratuito. Si tratta di un progetto realizzato ogni giorno con amore e con impegno. La volontà è di continuare a farlo cercando di tenere al minimo la pubblicità. Per questo ti chiediamo una mano — se vorrai — con una piccola donazione. Potrai farla su PayPal.

GRAZIE DI CUORE.