Ecofemminismo o barbarie: la nuova campagna di CHEAP sui muri di Bologna

Lo scorso fine settimana (24, 25 e 26 giugno) si è tenuto a Bologna il Festival della Partecipazione, un evento nato nel 2016 dall’iniziativa di diverse associazioni (tra le quali soprattutto ActionAid e Cittadinanzattiva, che hanno organizzato il festival fin dalla prima edizione, tenutasi all’Aquila, all’epoca anche in collaborazione con Slow Food) allo scopo di promuovere, discutere, sperimentare e ideare forme di partecipazione attiva delle cittadine e dei cittadini su quelle che sono le problematiche del nostro paese, tra opportunità, criticità, trasformazioni e disuguaglianze.

Per la nuova edizione — promossa dalle succitate associazioni insieme a Legambiente e in collaborazione con Caritas — ActionAid ha chiesto a CHEAP di ideare un intervento di arte pubblica per le strade di Bologna e le attiviste del collettivo bolognese hanno colto l’invito e pensato di coinvolgere l’artista brasiliana Camila Rosa, illustratrice e street artist vicina ai temi del femminismo e dell’ambientalismo, già tra le protagoniste di un’altra campagna firmata da CHEAP (TACI, anzi PARLIAMO) apparsa nei giorni scorsi sempre sui muri bolognesi.

Camila Rosa, CHEAP, “Ecofemminismo o barbarie”, Via San Vitale, Bologna,2022
(foto: Margherita Caprilli | courtesy: CHEAP)

Intitolata Ecofemminismo o barbarie — parafrasando e aggiornando quindi il celebre “socialismo o barbarie” di Rosa Luxemburg — la serie di manifesti affronta i temi della giustizia climatica e della giustizia sociale, dalla prospettiva di chi ritiene che l’una sia impossibile senza l’altra.
«Non c’è risposta possibile verso la giustizia climatica senza giustizia sociale. Non c’è risposta possibile senza uno sguardo non estrattivo e colonizzante verso la terra e lə abitantə del pianeta, siano essə umani, animali, vegetali, batterici» spiegano da CHEAP. Un pensiero, questo, che si è poi tradotto in una serie di inviti all’azione — interpretati per immagini da Camila Rosa — in cui le strategie di lotta e resistenza umane sono contaminate da quelle non umane (la germinazione, le radici, i rizomi, le erbe infestanti, i salti di specie).

Camila Rosa, CHEAP, “Ecofemminismo o barbarie”, Viale Ercolani, Bologna,2022
(foto: Margherita Caprilli | courtesy: CHEAP)

«Nessuna specie agisce da sola, neanche una specie arrogante come la nostra, che finge di essere fatta da bravi individui che agiscono in base ai copioni della cosiddetta modernità occidentale. Sono gli assemblaggi di specie organiche e di attori abiotici a fare la storia, sia quella dell’evoluzione che tutte le altre» scrive Donna Haraway nel suo tentacolare, complesso e gioioso saggio-manifesto Chthulucene, in cui parla anche dei movimenti indigeni come dei più attivi nella collaborazione con altre creature per “guarire” i luoghi depredati, deprezzati e svuotati dall’Homo Sapiens, e del femminismo come chiave per quella che l’autrice chiama “l’eco-giustizia multispecie” — «è tempo che le femministe prendano le redini dell’immaginazione, della teoria e dell’azione per sciogliere ogni vincolo tra genealogia e parentela, e tra parentela e specie» sostiene Haraway.

Da questo punto di vista, l’aver intrecciato il talento di un’artista brasiliana con un messaggio legato ad ActionAid è tutt’altro che casuale: «Dal Brasile arrivano anche i primi spunti sulle lotte portate avanti da ActionAid Brasile per preservare il patrimonio di biodiversità dell’ecoregione del Cerrado» dicono le attiviste di CHEAP che indicano come fonti di ispirazione per questa campagna proprio i movimenti indigeni, oltre a pensatrici e pensatori come Masanobu Fukuoka, botanico e filosofo giapponese celebre per il suo rivoluzionario concetto di “agricoltura del non fare”, il filosofo francese Gilles Deleuze e il suo “pensiero rizomatico”, la ricercatrice Laura Pulido, che lavora sull’intersezione tra geografia, studi sociali e attivismo, e ovviamente la già citata Donna Haraway.

I manifesti sono visibili, fino a fine agosto, in via D’Azeglio, via San Vitale, via San Felice, strada maggiore, Corte Galluzzi, piazza Aldrovandi e via Nazario Sauro, mentre si possono ammirare tutti assieme in viale Ercolani.

Camila Rosa, CHEAP, “Ecofemminismo o barbarie”, Viale Ercolani, Bologna,2022
(foto: Margherita Caprilli | courtesy: CHEAP)

Ecofemminismo o barbarie pone all’interno del discorso ecologista la presa di parola femminista insinuando un’idea di giustizia che possa coniugarsi sia in ambito sociale che ambientale, unitamente, una come conditio sine qua non dell’altra.

Camila Rosa, CHEAP, “Ecofemminismo o barbarie”, Viale Ercolani, Bologna,2022
(foto: Margherita Caprilli | courtesy: CHEAP)
Camila Rosa, CHEAP, “Ecofemminismo o barbarie”, Viale Ercolani, Bologna,2022
(foto: Margherita Caprilli | courtesy: CHEAP)

Alleanze radicali è una riappropriazione vitale di un pianeta da re-immaginare riassumendo azioni e visioni politiche di riappropriazione, lotta e salvaguardia di ecosistemi che non attingono solo alla comunità umana, bensì – come in un Salto di comunità – guardando alle strategie e sinergie di organismi come piante, funghi, animali e batteri.

Camila Rosa, CHEAP, “Ecofemminismo o barbarie”, Viale Ercolani, Bologna,2022
(foto: Margherita Caprilli | courtesy: CHEAP)

Con Cura integrale si vuole allargare l’orizzonte dell’azione di cura come pratica post umana: la cura per il pianeta, le comunità umane e non umane diventa integrale, intera, integrante. Proprio come una Sorellanza infestante che connette i piani politici della giustizia ambientale e sociale con la critica al sistema economico e ai metodi di produzione, ai meccanismi di marginalizzazione e esclusione delle comunità sulla base del genere, della classe e della razza.

Camila Rosa, CHEAP, “Ecofemminismo o barbarie”, Viale Ercolani, Bologna,2022
(foto: Margherita Caprilli | courtesy: CHEAP)

Partecipazione rizomatica interpreta il colonialismo climatico come un atto di violenza contro il pianeta e la comunità umane e non umana e incalza sulla necessità di decolonizzare l’attivismo anche in ambito ambientalista. Da una parte, operando una Riappropriazione indigena e rimettendo nelle mani delle comunità le decisioni e le pratiche legate alla difesa dei territori, dall’altra producendo un cambio di paradigma relazione con l’ambiente e le comunità: una critica radicale dell’estrattivismo insito in ogni gesto del post capitalismo liberista.

Camila Rosa, CHEAP, “Ecofemminismo o barbarie”, Viale Ercolani, Bologna,2022
(foto: Margherita Caprilli | courtesy: CHEAP)
Camila Rosa, CHEAP, “Ecofemminismo o barbarie”, Viale Ercolani, Bologna,2022
(foto: Margherita Caprilli | courtesy: CHEAP)
Camila Rosa, CHEAP, “Ecofemminismo o barbarie”, Viale Ercolani, Bologna,2022
(foto: Margherita Caprilli | courtesy: CHEAP)

Questo è il fulcro dell’ecologia radicale, in grado di Germinare tumulto per produrre cambiamento.

Camila Rosa, CHEAP, “Ecofemminismo o barbarie”, Corte Galluzzi, Bologna,2022
(foto: Margherita Caprilli | courtesy: CHEAP)
Camila Rosa, CHEAP, “Ecofemminismo o barbarie”, Piazza Aldrovandi, Bologna,2022
(foto: Margherita Caprilli | courtesy: CHEAP)
Camila Rosa, CHEAP, “Ecofemminismo o barbarie”, Via San Vitale, Bologna,2022
(foto: Margherita Caprilli | courtesy: CHEAP)
Camila Rosa, CHEAP, “Ecofemminismo o barbarie”, Strada Maggiore, Bologna,2022
(foto: Margherita Caprilli | courtesy: CHEAP)
Camila Rosa, CHEAP, “Ecofemminismo o barbarie”, Strada Maggiore, Bologna,2022
(foto: Margherita Caprilli | courtesy: CHEAP)
Camila Rosa, CHEAP, “Ecofemminismo o barbarie”, Strada Maggiore, Bologna,2022
(foto: Margherita Caprilli | courtesy: CHEAP)
Camila Rosa, CHEAP, “Ecofemminismo o barbarie”, Via d’Azeglio, Bologna,2022
(foto: Margherita Caprilli | courtesy: CHEAP)
Camila Rosa, CHEAP, “Ecofemminismo o barbarie”, Via d’Azeglio, Bologna,2022
(foto: Margherita Caprilli | courtesy: CHEAP)
Camila Rosa, CHEAP, “Ecofemminismo o barbarie”, Via Nazario Sauro, Bologna,2022
(foto: Margherita Caprilli | courtesy: CHEAP)
Camila Rosa, CHEAP, “Ecofemminismo o barbarie”, Via San Felice, Bologna,2022
(foto: Margherita Caprilli | courtesy: CHEAP)
Camila Rosa, CHEAP, “Ecofemminismo o barbarie”, Viale Ercolani, Bologna,2022
(foto: Margherita Caprilli | courtesy: CHEAP)
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