Fughe Verticali, le poesie di Mario Chiodetti e le illustrazioni di Chiara Dattola raccontano montagna e natura

Silènzio s. m. [dal lat. silentium, der. di silens -entis, part. pres. di silēre «tacere, non fare rumore»]. – 1. a. Assenza di rumori, di suoni, voci e sim., come condizione che si verifica in un ambiente o caratterizza una determinata situazione.

Ho preso in mano il dizionario per avere la certezza che esista ancora la parola silenzio, che non sia stata cancellata dalla città anche lei come ciò che definisce. L’ho fatto perché mi manca il silenzio, ma soprattutto comincio a dimenticare come sia fatto, che aspetto abbia, in quali posti ami vivere, quali orari preferisca. Ma poi ricordo — che è una facoltà che a me piace parecchio allenare. Ricordo un terrazzo in legno, che dà su un bosco; ricordo tantissimi alberi quasi a formare un muro, vicini abbastanza da far sì che i rami non rammentino più a quale di quei tronchi appartengono; ricordo il sole che chiede il permesso di passare tra quei rami, e che dopo un lungo viaggio arriva a poggiarsi sulla mia pelle; ricordo delle signore di roccia — Dolomia, per la precisione — che mi fanno sentire protetta e mi tengono impegnata mentre fingo di arrivare in cima con un dito. In quei ricordi avviene tutto in rigoroso silenzio e comincio a pensare che sia io ad aver smesso di cercarlo nei posti giusti.

Mario Chiodetti, “Fughe verticali”, GaEle Edizioni, 2022
(courtesy: Chiara Dattola)

Che tra le terre alte e il mio vecchio amico ci sia un certo feeling non lo dico — o meglio, percepisco — solo io, ma lo raccontano, assieme ad altre magie che in città difficilmente viviamo, anche Mario Chiodetti e Chiara Dattola. Lo fanno in un libriccino di poesie, Fughe Verticali, che consta di sole 150 copie ed è edito dalla casa editrice GaEle, una piccola realtà culturale nella Valcuvia che pubblica libri manufatti legati a mano.
Mario vive a Varese e fa il giornalista freelance da diversi anni. È un gran collezionista di libri, dischi, spartiti e autografi e ha un debole per i gatti. Ha scritto spettacoli musicali e un paio di libri di racconti (La mia vita somigliava a un tappeto magico, 2013, e Il disco della Fougez, 2017).
Chiara, invece, lavora dal 2000 nel campo dell’illustrazione per l’editoria, del design e dell’artigianato e, grazie anche alle numerose collaborazioni con giornali, magazine e agenzie di comunicazione, sa bene come trasformare idee e parole in bellissime immagini.

Tra casa editrice, autore e illustratrice, c’è tutto ciò che serve per dar vita a un piccolo tesoro e lo dimostrano bene le 16 pagine di carta Saunders Waterford 300gr; una breve introduzione di Fulco Pratesi; le dieci poesie di Mario che raccontano quei momenti e quelle emozioni che si riescono a vivere solo quando si presta attenzione alla natura; le illustrazioni di Chiara in Ecoline nero che sono in grado di trasportarci, partendo da alcune parole chiave, in luoghi onirici, in cui è difficile non immaginare una gran quantità di silenzio.

Ho chiuso tutte le finestre, che per fortuna hanno un doppio strato di vetro per difendermi meglio dalla città. Mi sono seduta sul parquet fresco e ho cominciato a leggere. O meglio, ho lasciato che ogni parola di Mario e ogni immagine di Chiara mi portassero di nuovo dove c’è sempre stato silenzio.

Mario Chiodetti, “Fughe verticali”, GaEle Edizioni, 2022
(courtesy: Chiara Dattola)
Mario Chiodetti, “Fughe verticali”, GaEle Edizioni, 2022
(courtesy: Chiara Dattola)
Mario Chiodetti, “Fughe verticali”, GaEle Edizioni, 2022
(courtesy: Chiara Dattola)
Mario Chiodetti, “Fughe verticali”, GaEle Edizioni, 2022
(courtesy: Chiara Dattola)
Mario Chiodetti, “Fughe verticali”, GaEle Edizioni, 2022
(courtesy: Chiara Dattola)
Mario Chiodetti, “Fughe verticali”, GaEle Edizioni, 2022
(courtesy: Chiara Dattola)
Illustrazione di Chiara Dattola
(courtesy: Chiara Dattola)
Illustrazione di Chiara Dattola
(courtesy: Chiara Dattola)
Illustrazione di Chiara Dattola
(courtesy: Chiara Dattola)
Illustrazione di Chiara Dattola
(courtesy: Chiara Dattola)
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