Nell’estate del 1977 la Nasa lanciò due sonde gemelle nello spazio: Voyager 1 e Voyager 2. La loro missione era quella di attraversare il Sistema Solare trasmettendo fotografie e informazioni. Sulla loro fiancata un disco dorato portava incise informazioni sulla Terra, destinate a un’intelligenza extraterrestre che vi entrasse in contatto: fotografie e musica (da Bach a Chuck Berry).
Le due sonde sono state il primo strumento umano ad avvicinarsi a Giove e Saturno, e a viaggiare oltre, proseguendo il viaggio fino a Urano e Nettuno.
A differenza delle sonde precedenti, appartenenti al programma Pioneer, che si spensero una volta esaurito il loro compito, le due Voyager, alimentate da batterie termoelettriche a isotopi radioattivi, hanno continuato a trasmettere, sebbene alcuni strumenti si siano disattivati per risparmiare energia. Si stima che le batterie riusciranno a tenerle in vita fino al 2025.
Un libro di Jérémie Decalf celebra adesso la vita straordinaria di questi due gioielli tecnologici attraverso il buio dello spazio, celebrando al tempo stesso la bellezza dell’immensità del cosmo e l’eterna notte stellata che avvolge il nostro e gli altri pianeti del Sistema Solare.
Un volume in grande formato con doppie pagine davvero straordinarie in cui perdersi e fantasticare.



