“Il viaggio” di Peter Van den Ende

Il viaggio
AUTORE
Peter Van Den Ende
EDITORE
Terre di Mezzo

Il viaggio è un libro straordinario. Un silent book in bianco e nero che, a bordo di una barchetta di carta, prende il largo sulla coda di un pesce luna e vi porterà letteralmente in viaggio. Solcherete un mare denso di coralli, razze e murene, attraverserete la foresta di un’isola popolata di gru, incontrerete ogni genere di pesce minuscolo e di inquietante leviatano. Navigherete sotto il cielo stellato mentre le acque brillano delle luci di mille pesci luminosi, scivolerete sotto un’aurora boreale e ai piedi di un colossale iceberg.
Il viaggio continuerà, tra corazzate galleggianti e fumose ciminiere, mostri marini e meduse fino a sprofondare nel più profondo e più scuro dei mari per poi tornare ancora a galla come se niente fosse, e ritrovare la luce del sole. Potrei stare qui a spendere altre parole sulle 96 pagine di questo autentico capolavoro ma credo che non vi darebbero comunque l’idea di quanto sia bello.
Preferisco quindi lasciare spazio alle immagini e alle parole del suo autore, il belga Peter Van den Ende, per raccontarcene qualcosa di più.

Peter, ho trovato pochissime informazioni su di te. Raccontaci un po’ chi sei e come ti sei formato. Hai seguito studi d’arte?

Sono nato nel 1985. Ho fatto una scuola d’arte da adolescente ma in seguito ho studiato Biologia. Mi sono reso conto che non sarei stato il massimo come scienziato per cui dopo la laurea non ho proseguito. In seguito, sono stato alle isole Cayman dove ho lavorato due anni come guida naturalistica. Mi occupavo di accompagnare i turisti in kayak attraverso la foresta di mangrovie e tra i coralli facendo snorkeling.
Le mangrovie crescono in mare e sott’acqua hanno le radici coperte di spugne, anemoni e alghe.
Osservarle con lo snorkeling era come osservare il paesaggio di un altro pianeta con ogni genere di strano e meraviglioso animale (lepri di mare, cavallucci marini, aragoste, piccoli squali e un sacco di pesci). Non ho mai avuto un lavoro tanto divertente! Era interessante, la gente era stupenda, ero pagato bene e vivevo in un paradiso.

Peter Van Den Ende, “Il viaggio”, Terre di Mezzo Editore, 2021
(courtesy: Peter Van Den Ende)
Peter Van Den Ende, “Il viaggio”, Terre di Mezzo Editore, 2021
(courtesy: Peter Van Den Ende)

E come sei passato dal fare la guida a fare l’illustratore?

Malgrado tutto sentivo un vuoto che riuscivo a riempire soltanto disegnando. Ho capito che c’è una differenza tra un lavoro divertente e uno con il quale ti realizzi.
Disegnare è meno divertente del fare la guida, ma l’appagamento è molto più grande e questo per me è più importante. Penso sia meglio condurre una vita difficile ma appagante e libera di una sicura e facile sotto l’ala di un’azienda (nel mio caso Ritz Carlton).
Sono tornato in Belgio per preparare un portfolio da inviare agli editori. Il mio editore Querido era interessato agli schizzi di una barchetta di carta che avevo abbozzato alle Cayman. 
Il resto è storia. Ora faccio l’illustratore a tempo pieno.

Quindi la tua esperienza alle Cayman può dirsi la principale ispirazione per il tuo libro? E i mostri marini, da dove provengono? Forse dalle tue letture da bambino?

Sì, molta dell’ispirazione mi è venuta da quei due anni alle Cayman, soprattutto la parte del reef di corallo e la foresta di mangrovia. Alcune delle mie specie di pesci preferite è stata trasformata in uomini-pesce nel libro. Per esempio, la triglia volante e il pesce angelo grigio.
Il mostro gigantesco che pesca utilizzando un televisore come esca invece è ispirato al fatto che alle Cayman non avevo la TV.
L’iguana a dodici teste è ispirata alle iguane verdi delle Isole Cayman. Sono una specie introdotta dall’uomo e molto invasiva. Anziché disegnarle separate ho preferito fonderle in un unico animale e mettergli delle ali per suggerire la provenienza da un altro luogo.

Peter Van Den Ende, “Il viaggio”, Terre di Mezzo Editore, 2021
(courtesy: Peter Van Den Ende)
Peter Van Den Ende, “Il viaggio”, Terre di Mezzo Editore, 2021
(courtesy: Peter Van Den Ende)

Sfogliando il libro ho avuto l’impressione che tu lo abbia cominciato senza avere un’idea di dove saresti andato. E così? Come hai lavorato? Pagina dopo pagina o seguendo uno storyboard?

Non avevo uno storyboard preciso in mente. Ho cominciato a disegnare pescando dai ricordi e dall’immaginazione. Tra l’altro non ho disegnato nulla in modo cronologico ma saltando da un punto all’altro, finché non ho deciso che era finito.

Quanto ci hai messo a disegnare il libro? Quanto ci vuole per ogni tavola?

Ogni disegno tra i 3 giorni e le 3 settimane. In tutto ho impiegato 3 anni.

Peter Van Den Ende, “Il viaggio”, Terre di Mezzo Editore, 2021
(courtesy: Peter Van Den Ende)

Raccontaci qualcosa della tua tecnica come lavori?

Lavoro con un pennino e inchiostro su carta. Per alcuni dettagli uso i pennarelli. La barchetta di carta è disegnata a matita per accentuarne la fragilità a confronto dell’ambiente circostante.

Stai già lavorando a un altro progetto?

Sì, un grosso progetto che mi prenderà anni di lavoro. Questa volta sarà a colori e sarà ambientato in un luogo molto lontano e al tempo stesso molto vicino.

Beh, credo di parlare a nome di molti dicendo che non vediamo l’ora di vederlo!

Peter Van Den Ende, “Il viaggio”, Terre di Mezzo Editore, 2021
(courtesy: Peter Van Den Ende)
Peter Van Den Ende, “Il viaggio”, Terre di Mezzo Editore, 2021
(courtesy: Peter Van Den Ende)
Peter Van Den Ende, “Il viaggio”, Terre di Mezzo Editore, 2021
(courtesy: Peter Van Den Ende)
Peter Van Den Ende, “Il viaggio”, Terre di Mezzo Editore, 2021
(courtesy: Peter Van Den Ende)
Peter Van Den Ende, “Il viaggio”, Terre di Mezzo Editore, 2021
(courtesy: Peter Van Den Ende)
editorialista
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