Tesori d’archivio: gli “Elementa Depicta” di Joris Hoefnagel

Abbiamo già incontrato, in passato, il miniaturista fiammingo Joris Hoefnagel, apparso su queste stesse pagine come co-autore di un capolavoro della fine del ‘500, il manoscritto Mira calligraphiae monumenta, che l’artista illustrò con dei meravigliosi trompe-l’oeil naturalistici.
All’epoca Hoefnagel — nato ad Anversa nel 1542 da una ricca famiglia di mercanti di tappeti, gioielli e pietre preziose — aveva già superato i cinquant’anni di età e “macinato” migliaia di chilometri in giro per l’Europa, avendo vissuto in Francia, in Spagna, in Inghilterra e in Germania. Proprio in Germania era stato assunto come artista di corte da Alberto V, duca di Baviera, rimasto impressionato da una serie di miniature che il fiammingo aveva cominciato a realizzare molti anni prima. Si trattava dell’opera conosciuta come Elementa Depicta, o Quattro Elementi.

Hoefnagel cominciò a lavorarci attorno al 1575, quando viveva ancora ad Anversa, e proseguì l’opera in Italia e poi in Germania. Inizialmente il progetto non aveva un nome specifico, né l’artista aveva ancora definito un piano d’azione coerente, tuttavia pian piano, nel corso degli anni, da quelle miniature dedicate al mondo naturale cominciò a prendere forma una tetralogia composta da centinaia di tavole, suddivise tra creature di terra, d’aria, d’acqua e del fuoco: Animalia rationalia et insecta (fuoco); Animalia quadrupedia et reptilia (terra); Animalia aquatilia et conchiliata (acqua); e Animalia volatilia et amphibia (aria).

Joris Hoefnagel, “Elementa Depicta”, 1575 – 1589
(fonte: rawpixel.com)
Joris Hoefnagel, “Elementa Depicta”, 1575 – 1589
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Dato che le ultimissime miniature sono datate 1589, l’intera opera, in quattro volumi, venne presumibilmente realizzata in quasi tre lustri. Si nota anche la differenza di stile, tra illustrazioni più “piatte” e altre — soprattutto gli insetti — nello stile trompe-l’oeil del succitato Mira calligraphiae monumenta.
Si ritiene che il progetto sia incompiuto, per via della presenza cornici ancora vuote e spazi da riempire, che hanno portato gli studiosi a pensare che per l’autore non si trattasse di un’iniziativa nata con l’intento della divulgazione scientifica quanto piuttosto di un progetto personale, che per Hoefnagel diventò un vero e proprio “rifugio” intellettuale (è questa l’opinione della studiosa Marisa Ann Bass della Yale University, che nel suo saggio Mimetic Obscurity in Joris Hoefnagel’s Four Elements fa anche notare come i quattro volumi non avessero sponsor né fossero esplicitamente dedicati a qualcuno, com’era uso fare, e che, inoltre, in un periodo in cui la stampa tipografica si stava già rapidamente diffondendo, l’autore scelse invece di realizzare in forma di manoscritto).

Joris Hoefnagel, “Elementa Depicta”, 1575 – 1589
(fonte: rawpixel.com)

Per la rappresentazione di animali e piante, Hoefnagel si basò sull’esperienza diretta ma anche sulla consultazione di opere precedenti di altri autori. Non mancano creature fantastiche, tra gli insetti come negli animali marini, e ci sono pure i ritratti del celeberrimo nobile spagnolo Petrus Gonsalvus — affetto da ipertricosi e, si dice, ispiratore de La bella e la bestia — e dei suoi figli.
Grande uomo di cultura, Hoefnagel accompagnò ciascuna tavola con citazioni letterarie e bibliche. Tuttavia, a differenza delle raccolte naturalistiche dello stesso periodo o dei secoli precedenti, i Quattro Elementi dell’autore fiammingo non vanno letti in chiave religiosa bensì come una tappa verso la “desacralizzazione” — in chiave umanista — della natura.

Le tavole degli Elementa Depicta sono oggi conservate presso la National Gallery of Art di Washington, negli Stati Uniti, che le ha digitalizzate e messe online.
Il sito Rawpixel ne ha migliorato le resa grafica e le ha rese gratuitamente scaricabili, previa registrazione al sito.

Joris Hoefnagel, “Elementa Depicta”, 1575 – 1589
(fonte: rawpixel.com)
Joris Hoefnagel, “Elementa Depicta”, 1575 – 1589
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Joris Hoefnagel, “Elementa Depicta”, 1575 – 1589
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Joris Hoefnagel, “Elementa Depicta”, 1575 – 1589
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Joris Hoefnagel, “Elementa Depicta”, 1575 – 1589
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Joris Hoefnagel, “Elementa Depicta”, 1575 – 1589
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Joris Hoefnagel, “Elementa Depicta”, 1575 – 1589
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Joris Hoefnagel, “Elementa Depicta”, 1575 – 1589
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Joris Hoefnagel, “Elementa Depicta”, 1575 – 1589
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Joris Hoefnagel, “Elementa Depicta”, 1575 – 1589
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Joris Hoefnagel, “Elementa Depicta”, 1575 – 1589
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Joris Hoefnagel, “Elementa Depicta”, 1575 – 1589
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Joris Hoefnagel, “Elementa Depicta”, 1575 – 1589
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Joris Hoefnagel, “Elementa Depicta”, 1575 – 1589
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Joris Hoefnagel, “Elementa Depicta”, 1575 – 1589
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Joris Hoefnagel, “Elementa Depicta”, 1575 – 1589
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Joris Hoefnagel, “Elementa Depicta”, 1575 – 1589
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Joris Hoefnagel, “Elementa Depicta”, 1575 – 1589
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Joris Hoefnagel, “Elementa Depicta”, 1575 – 1589
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Joris Hoefnagel, “Elementa Depicta”, 1575 – 1589
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Joris Hoefnagel, “Elementa Depicta”, 1575 – 1589
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Joris Hoefnagel, “Elementa Depicta”, 1575 – 1589
(fonte: rawpixel.com)
Joris Hoefnagel, “Elementa Depicta”, 1575 – 1589
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