Lo scorso novembre parlammo di una straordinaria collezione di libri per l’infanzia di epoca sovietica, la Collezione Adler, recentemente donata alla Biblioteca Nazionale Braidense di Milano.
I volumi — tutti risalenti al periodo più fiorente per l’illustrazione e l’editoria per l’infanzia sovietica — vanno dal 1922 al 1930 e furono raccolti da una coppia di architetti tedeschi: Hans Edwar Adler e la futura moglie Hedwig Feldmann.
Adler e Feldmann facevano parte della squadra di professioniste e professionisti che nel 1930 seguì l’architetto modernista Ernst May in una spedizione lavorativa a Mosca.
La coppia rimase in URSS fino al 1933, progettando scuole, case popolari e cinema.
Nel 1933 tornarono in Germania e da qui, nel 1939, scapparono a causa del nazismo, rifugiandosi in Inghilterra.
Molti anni più tardi, quando Hedwig morì, la figlia trovò nella soffitta dell’appartamento una vecchia valigia. Era il 1986, e dentro alla valigia c’erano i 257 libri raccolti dalla madre e dal padre in Unione Sovietica.
La collezione finì poi presso un antiquario inglese, ed è lì che è stata scoperta, per una fortuita coincidenza, da James M. Bradburne, direttore generale della Pinacoteca di Brera e della Biblioteca Nazionale Braidense.
Nel 2020 l’intera raccolta è stata acquisita dalla biblioteca e messa in mostra a gennaio 2021. Inaugurata il 21 gennaio, Tempi terribili. Libri belli – La collezione Adler in Braidense doveva rimanere allestita fino al 20 marzo, ma purtroppo da inizio marzo è stata chiusa al pubblico per via della pandemia. Prorogata fino al 10 aprile, speriamo possa riaprire il prima possibile.
Rimane comunque il bel catalogo dell’esposizione, curato dallo stesso Bradburne insieme a Federica Rossi (ricercatrice al Kunsthistorisches Institut in Florenz – Max-Planck Institut e docente all’Università degli studi di Firenze), che è anche curatrice della mostra.
Si intitola Costruiremo un nuovo mondo. La collezione di libri sovietici per bambini degli architetti Adler ed è un bel libriccino di 32 pagine che mostra parte del materiale esposto e ne racconta il contesto storico, politico e artistico.
Oltre ai libri, c’è anche una piccola sezione dedicata alle spille sovietiche della Collezione Sandretti.