Dell’artista olandese Vincent de Boer avevamo parlato brevemente qualche anno fa, presentando i suoi straordinari lavori realizzati a pennello, a metà tra calligrafia e lettering.
La traccia che la pennellata lascia sul foglio (o sulla tela, oppure sui muri) è il marchio di fabbrica di de Boer, che di recente ha collaborato con la band londinese Ill Considered per un bel progetto di animazione e improvvisazione musicale.
Grande ammiratore del loro jazz d’avanguardia, quattro anni fa de Boer è andato a Londra a conoscere i musicisti. Da allora è nata una stretta collaborazione, che ha portato l’artista olandese a realizzare tutte le copertine degli album della band e ad essere considerato un membro effettivo del gruppo — solo che invece di suonare il sax, il basso, le percussioni o la batteria, lui “suona”, appunto, il pennello.
Col suo strumento, de Boer ha effettivamente scritto il nuovo singolo degli Ill Considered, disegnando e animando (con l’aiuto di Hans Schuttenbeld) un cortometraggio sul quale poi il gruppo ha improvvisato.
L’opera si chiama The Stroke (stroke è il colpo di pennello) ed è frutto di oltre due anni di lavoro. La parte visiva — coi segni che si allungano e si incurvano, si colorano e si mescolano, in un viaggio andata e ritorno dall’astratto al figurativo — è stata interamente disegnata a mano: ben 4056 tavole, per nove mesi spesi sopra al tavolo da disegno in un meraviglioso studio tra i boschi.
Una volta ultimata l’animazione, lo scorso 30 agosto de Boer l’ha mostrata agli Ill Considered, che l’hanno proiettata sul muro del loro studio di registrazione, regalando una dimensione sonora alle immagini.
Buona la prima, la traccia è diventata un singolo, che viene venduto in vinile in un’edizione limitata di 338 copie, che contengono anche altre due tracce improvvisate a partire dal medesimo filmato. Ciascuna copia è accompagnata da 12 disegni (11 all’interno e uno in copertina), tutti pezzi unici, ognuno corrispondente a un secondo di filmato: 338 x 12 = le 4056 tavole.
Tutto il “dietro le quinte” del lavoro, tanto affascinante quanto il risultato finale, è stato poi raccontato in un altro video (qui sotto), The Creation of The Stroke.
