Nigel, l’amore impossibile tra una sula e una statua in cemento

Quella che vi sto per raccontare è una triste storia vera. Il nostro protagonista, Nigel, è una sula, un temporaneo abitante piumato delle scogliere dell’isola di Mana, in Nuova Zelanda, e un giorno si innamora perdutamente. A rigor di logica, ci si aspetterebbe che Nigel abbia perso la testa per una sua simile, ma non è questo il caso, perché a rubargli il cuore è piuttosto una sua replica in cemento. Sì, perché l’isola, nonostante sia rinomata per essere stata a lungo una colonia della sua specie, negli ultimi 40 anni era stata abbandonata, e volontari e associazioni presenti avevano deciso di provare il tutto e per tutto: hanno iniziato posizionando 80 statue in cemento di loro simili, per poi passare all’installazione di altoparlanti a energia solare per riprodurne anche i richiami.

Come succede anche a noi esseri umani, Nigel non sembra rendersi conto della mancanza di vitalità della sua amata, tanto da costruirle addirittura un nido e curandole le penne. Inutile l’arrivo tanto celebrato dai volontari di altri suoi simili, non ha che occhi per lei. Poi il triste epilogo: una ranger che vive sull’isola e che lavora per una delle associazioni lo trova un giorno senza vita. 

Se tutto questo non vi avesse smosso abbastanza, vi consiglio di rifornirvi di fazzoletti e dare un occhio al video realizzato da Natasza Cetner, ex studentessa diplomatasi al Royal College of Art di Londra, che con le sue illustrazioni in bianco, nero e un tocco di giallo ne ripercorre la storia, con qualche licenza creativa.

Natasza risponde ai tanti commenti che ha ricevuto su Vimeo, ammettendo che si tratti di un tributo per il povero animale morto, ma non riuscivo a smettere di pensare a quante volte sono stata Nigel, quante volte mi sono immersa in quello stato di cecità più totale solo per riempire un bisogno d’amore, rendendomi poi conto, in un secondo momento, di aver solo allargato quel grande vuoto che sento dentro. Un giorno mostreremo la storia di Nigel e del suo amore impossibile ai nostri figli, sperando che almeno loro non compiano i nostri errori?

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