Il leggendario calendario Stendig arriva anche in Italia

Era il 1966 e Massimo Vignelli si era da poco trasferito definitivamente a New York — «A Milano il soffitto era troppo basso; sono venuto a New York pensando che il soffitto fosse alto, e ho scoperto che a New York il soffitto non esiste proprio» disse poi.
Lì la Unimark International, società che Vignelli aveva fondato l’anno prima insieme a Bob Noorda, Ralph Eckerstrom, James Fogelman, Wally Gutches e Larry Klein, aveva appena aperto una filiale.
Inizialmente l’ufficio newyorkese doveva essere gestito da Fogelman, che però si ammalò. A quel punto Vignelli e sua moglie Lella decisero di prendere in mano la situazione. L’idea era di starci solo un paio di anni. Non se ne andarono più.

(courtesy: Stendig Calendars)

All’epoca il designer milanese, che non aveva ancora realizzato alcuni dei suoi lavori più celebri (il logo di American Airlines; l’identità visiva di Knoll; la mappa della metropolitana di New York), era già conosciuto a livello internazionale, e l’imprenditore americano Charles Stendig — che aveva fatto una fortuna importando negli Stati Uniti l’arredamento modernista europeo — chiese a Vignelli di progettare un calendario, con l’intenzione di regalarlo a designer, architetti e clienti per promuovere la propria attività.

Vignelli accettò e decise di utilizzare uno dei suoi caratteri tipografici preferiti, l’Helvetica, che scelse, molti anni dopo, anche per il suo funerale (è infatti celebre il disprezzo che il designer ostentava per la maggior parte dei caratteri in circolazione, tanto da usarne pochissimi nel corso della sua intera carriera — perlopiù Bodoni, Garamond, Century Expanded e, appunto, Helvetica — e salvando dal fuoco purificatore soltanto pochi altri: Optima, Futura, Univers, Caslon e Baskerville).
Helvetica, una griglia rigida, due soli colori, bianco e nero: il calendario progettato per Stendig nel 1966 è la sintesi della filosofia di Vignelli.

(courtesy: Stendig Calendars)

Lo Stendig Calendar, inizialmente prodotto in due versioni, una grande (di 4 piedi per 3, cioè 122 x 92 cm circa) e una piccola, fu un immediato successo: immediatamente acquisito dal MoMA di New York appena uscì, è diventato una vera e propria icona e, dopo più di cinquant’anni è ancora in produzione, sopravvissuto sia alla morte del suo creatore che alla scomparsa dell’azienda che glielo aveva commissionato.

Finora, tuttavia, per acquistarne uno dall’Italia bisognava ordinarlo su siti internazionali. Per il 2020, però, lo Stendig Calendar è finalmente arrivato in Italia e si può ordinare online su it.stendigcalendars.com.
C’è pure uno sconto di 5 Euro per i lettori di Frizzifrizzi: il codice da usare al momento dell’acquisto è FRIZZI5 e sarà valido solo per i primi 20 che lo utilizzeranno.

(courtesy: Stendig Calendars)
(courtesy: Stendig Calendars)
(courtesy: Stendig Calendars)
(courtesy: Stendig Calendars)
(courtesy: Stendig Calendars)
(courtesy: Stendig Calendars)
(courtesy: Stendig Calendars)
(courtesy: Stendig Calendars)
(courtesy: Stendig Calendars)
(courtesy: Stendig Calendars)
(courtesy: Stendig Calendars)
(courtesy: Stendig Calendars)
(courtesy: Stendig Calendars)
(courtesy: Stendig Calendars)
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