Daniela Bassi, “No App”, Lapis Edizioni, maggio 2018

No App: un libro spiega ai bambini (e non solo) come usare lo smartphone come strumento creativo

Dalla vetrina di una libreria, la recente pubblicazione di Lapis Edizioni, NO APP, attira l’attenzione del fanatico di tecnologia che passa baldanzoso per la via.
Il naso si storce, si sollevano le sopracciglia, visibilmente irritato il fanatico di tecnologia sta ipotizzando la comparsa sul mercato dell’ennesimo progetto contro l’uso di app, ebook, telefonini e device… e lui no, il fanatico non è davvero interessato.

In realtà, quella mano che, in copertina, regge la scritta è così intrigante e così divertente e così temeraria che il fanatico si lascia sopraffare dal beneficio del dubbio ed entra in libreria per formarsi un’opinione più completa. Arpiona NO APP, lo sfoglia, gira, ammira, gioisce, sorride…
Vediamo di cosa si tratta, allora!

Daniela Bassi, “No App”, Lapis Edizioni, maggio 2018

Daniela Bassi e Ignazio Fulchesu hanno inventato e illustrato un activity book innovativo che ispira bambini, adulti, giocatori, attori, supereroi, ritrattisti, rumoristi, coreografi, collezionisti e fotografi, alla sola condizione che a tutti loro piaccia armeggiare con lo smartphone (almeno uno) e con colla, sale, forbici, sabbia, bicchieri, oggetti vari, colori, pezzi di carta e rotelle dell’immaginazione. Infatti, lì nel mezzo, fra quelle due lapidarie frasi «Chiudi le app, apri il libro!» e «Usa lo smartphone per creare» c’è la promessa di un potenziale creativo da esplorare con sacrosanto divertimento, espandendo gli utilizzi dei dispositivi.

I telefonini restano per telefonare, per la connessione e per la comunicazione social di cui ci serviamo tutti i giorni, ma questo libro va oltre, divulgando tante attività miste, alternative e sperimentali, così come in parte è stato per la geniale app Drawnimal di Yatatoy.
Quest’app suggeriva infatti di posizionare il dispositivo su un foglio e di disegnare lì parti di animali per integrare le immagini apparse sullo schermo, ne scaturiva poi una simpatica animazione.

Daniela Bassi, “No App”, Lapis Edizioni, maggio 2018

Con NO APP si va oltre, si usa la tecnologia non solo per lo scopo esclusivo per cui è stata ideata ma si assembla e si mescolano strumenti di uso quotidiano per affinare la progettualità: con la luce di un telefono, il buio, una lente di ingrandimento e un amico che indossa una maglia bianca, si creano proiezioni in 3D facendosi ispirare dal lavoro di Bruno Capezzuoli, interaction designer di Ultravioletto, che inventa e realizza ambienti interattivi e installazioni. Con un tablet, un pennarello a punta fine, un guanto (!) e del nastro adesivo, invece, si tracopia il contorno di un’immagine passando poi alla colorazione, avvicinandoci al metodo dell’illustratrice Olimpia Zagnoli, che ha dichiarato di alternare spesso il disegno digitale a quello manuale.
Oppure con la torcia si creano le ombre cinesi. Oppure si riscrivono storie con gli emoij, o si sperimenta il videoteatro.

Sono più di trenta le attività originali, spiegate in modo disinvolto con foto, grafica sgargiante, astuti esempi e intelligenza creativa applicata.
Nello spirito del libro, calatevi in testa uno scolapasta come elmo, e partite per questa innovativa avventura.

Daniela Bassi, “No App”, Lapis Edizioni, maggio 2018
Daniela Bassi, “No App”, Lapis Edizioni, maggio 2018
Daniela Bassi, “No App”, Lapis Edizioni, maggio 2018
Daniela Bassi, “No App”, Lapis Edizioni, maggio 2018
Daniela Bassi, “No App”, Lapis Edizioni, maggio 2018
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