ZaLiZaZa: la famiglia Zagnoli-Ligabue in mostra presso la galleria Antonio Colombo Arte Contemporanea

«Ci vorrebbe una docuserie su di loro» scrissi tempo fa sul mio profilo Facebook presentando un piccolo reportage di Giovanna Canzi, che qui su Frizzifrizzi raccontò la sua visita nell’appartamento-studio milanese di Emi Ligabue.
Quel “loro” si riferiva alla famiglia Zagnoli-Ligabue, dove — come ebbe a dire la stessa Emi con laconica accettazione — «Ahinoi, non manca la creatività!». Artista lei, artiste le figlie — Olimpia Zagnoli, illustratrice conosciuta in tutto il mondo, ed Emilia Zagnoli, costumista affermata, entrambe avute con Miro Zagnoli, ovviamente artista pure lui, fotografo —, in un’ideale serie tv andrebbero a comporre un piccolo panorama umano dentro e attorno al quale sicuramente non ci sarebbe carenza di materiale narrativo (di quello estetico non stiamo neanche a parlarne) capace di coinvolgere un potenziale pubblico, con storie che si intrecciano non solo — come succede nelle altre case — a livello familiare. Ci sono Olimpia e il padre Miro che si mettono in affari col loro marchio Clodomiro, c’è Emilia che crea una “giacca per un’illustratrice” (guarda caso, il mestiere della sorella), ci sono madre e figlie che appaiono più volte insieme in Come sale e pepe nella zuppa, piccolo e gustosissimo saggio scritto da Olimpia sull’illustratrice e grafica Lora Lamm.

COSA
ZaLiZaZa
Inventario di famiglia
QUANDO
27 settembre – 19 novembre 2023
INAUGURAZIONE
27 settembre | 18,00 – 20,30
DOVE
Antonio Colombo Arte Contemporanea | via Solferino 44, Milano

«Una famiglia modernissima eppure d’altri tempi: se non si occupassero di manufatti diversi, li si potrebbe immaginare affaccendati in una bottega a conduzione familiare di stampo rinascimentale, o barocca, nell’intento di sperimentare nuove tecniche pittoriche, rivoluzionare gli stili o a prenderne d’esempio e farli propri; creare delle maestose quinte sceniche, abbigliati nel loro stile classico ed eccentrico al tempo stesso» sta scritto sul comunicato stampa di ZaLiZaZa. Inventario di famiglia, inusuale esposizione che la galleria milanese Antonio Colombo Arte Contemporanea ha deciso di dedicare proprio alla famiglia Zagnoli-Ligabue.

Se (per ora) non c’è una docuserie, dunque, perlomeno abbiamo la mostra, curata dalla graphic designer, autrice e curatrice Francesca Pellicciari e allestita da Franco Raggi, architetto e designer oltre che caro amico degli ZaLiZaZa, dove le tre Za stanno per Zagnoli e Li, logicamente, è Ligabue.

ZaLiZaZa, Ritratto di famiglia.
Da sinistra: Emilia Zagnoli, Olimpia Zagnoli, Emi Ligabue, Miro Zagnoli
(courtesy: Antonio Colombo Arte Contemporanea)

Ma come si mette in mostra una famiglia? Attraverso le cose che i suoi componenti fanno e quelle che invece hanno. Ecco quindi opere, schizzi, appunti, foto dei loro album privati, oggetti conservati e collezionati, arredi, libri, che vanno a comporre il mosaico familiare e a raccontare le vite, così diverse eppure costantemente interconnesse, di Emi, Miro, Emilia e Olimpia, evidenziandone passioni, approcci, influenze, affinità.

«È un dialogo fitto di corrispondenze in cui le quattro voci si alternano e si susseguono senza ordine cronologico; un dialogo accompagnato da una selezione di apparati che ne documentano il metodo progettuale e al contempo richiamano la presenza costante dell’arte nella vita privata degli ZaLiZaZa» spiegano dalla galleria, che inaugurerà l’esposizione il 27 settembre e la terrà aperta al pubblico fino al 19 novembre prossimo.

Miro Zagnoli

Miro Zagnoli nasce a Reggio Emilia nel 1952, vive e lavora a Milano.
Realizza le sue prime fotografie verso la fine degli anni ’70. La sua ricerca iniziale è caratterizzata da un incontro ibrido tra la fotografia e differenti media come la stampa e la televisione. Orienta il suo interesse, agli inizi degli anni ’80, verso il mondo artificiale; gli oggetti, nella sua ricerca, giocano un ruolo importante, favorendo il suo incontro con il mondo del design. Inizia così un’intensa collaborazione – tuttora in corso – con designer, aziende che operano nel campo del design tra cui Alessi, Danese, Vitra e riviste del settore come Interni, Domus e Abitare.
In quest’ambito, continua a dare un contributo alla trasformazione del linguaggio visivo e della comunicazione del design. È la co-fondatore di Clodomiro, linea di design di gestione famigliare. Parallelamente ai progetti di questa natura, Miro Zagnoli porta avanti una ricerca artistica personale i cui risultati sono stati esposti in mostre collettive e personali.

Emi Ligabue

Emi Ligabue nasce a Mantova nel 1957, vive e lavora a Milano.
All’inizio degli anni ’80 collabora con Studio Alchimia alla progettazione di Casa Alessi. Nel frattempo si iscrive al DAMS e inizia la sua avventura artistica come performer fondando con Andrea Taddei il gruppo Ferrovie Equatoriali e successivamente il progetto Padiglione Italia, con cui partecipa alla mostra Una generazione post-moderna al Palazzo delle Esposizioni di Roma.
Nel 1983 decide di iniziare a lavorare autonomamente come artista visiva. Partecipa alle Serate infantiste di Francesca Alinovi alla Galleria Neon di Bologna e a molteplici mostre collettive tra cui La Neomerce, il design dell’invenzione e l’estasi artificiale, a cura di Denis Santachiara, alla Triennale di Milano. Nel 1988 la prima mostra personale ai Musei Civici di Reggio Emilia e nel 1990 partecipa alla ricognizione Ipotesi Arte Giovane, organizzata dalla rivista Flash Art. Lungo l’arco della sua carriera come artista, Emi ha esposto in numerose mostre personali e collettive. Ha illustrato libri tra cui l’ultimo per Marinoni Books Charlotte Perriand (2023). Il suo lavoro è da sempre incentrato sugli oggetti e la loro memoria.

Olimpia Zagnoli

Olimpia Zagnoli nasce a Montecchio Emilia nel 1984, vive e lavora a Milano.
È un’illustratrice e artista multidisciplinare; i suoi lavori sono comparsi in tutto il mondo in diversi formati stampati, come anche in gallerie e in libri per bambini, in campagne di brand e fermate della metropolitana. Le sue illustrazioni sono state pubblicate, tra gli altri, sul New York Times, The New Yorker, Vogue Italia, e su copertine di libri editi da Penguin, Taschen e Feltrinelli. I suoi clienti commerciali includono Elizabeth Arden, Barilla e Apple. Ha disegnato delle edizioni limitate e accessori per brand tra cui Dior, Prada e Fendi. È la co-fondatrice di Clodomiro, linea di design di gestione famigliare.
I suoi ultimi libri pubblicati includono Caleidoscopica, una retrospettiva che segna il primo decennio della sua carriera e L’Omino di Niente, un libro illustrato per bambini scritto da Gianni Rodari. Oltre ai suoi lavori da illustratrice, Olimpia ha portato avanti molteplici sperimentazioni con sculture cinetiche, neon design, video musicali e ceramiche. I suoi lavori sono stati esposti in tutto il mondo presso gallerie a Milano, Los Angeles e Düsseldorf, in istituzioni quali i Chiostri di San Pietro (Reggio Emilia) e il Sejong Center (Seoul). Vive a Milano in un appartamento con un bagno d’argento.

Emilia Zagnoli

Emilia Zagnoli nasce a Milano, dove vive e lavora.
Si trasferisce a Londra dove studia “costume interpretation” alla Wimbledon College of Arts. Dopo una prima esperienza nella realizzazione di cappelli con Edwina Ibbotson e Claire Strickland, ha iniziato a esplorare l’industria teatrale Inglese. Qui ha collaborato con il costumista Luis Carvalho per lo spettacolo Out of Blixen al Coronet Theatre e con la costumista Catherine Zuber, vincitrice di vari Tony Award, per diversi spettacoli al National Theatre e all’English National Theatre. Ha continuato a lavorare con Zuber e il suo team a New York al Lincoln Center e a Berlino allo StaatsOper.
Attualmente collabora con diversi costumisti per spettacoli d’opera al Teatro del Maggio Fiorentino, La Fenice a Venezia, Oper Frankfurt e altri teatri Europei. È docente di progettazione per il costume e storia del costume presso la NABA di Milano.

Emilia Zagnoli, “Giacca per un’illustratrice”, 2019, cotone, bottoni in plastica, amuleto di giada, 58×58 cm
(courtesy: Antonio Colombo Arte Contemporanea)
Emilia Zagnoli, “The Souvenir Suit”, 2021, completo stampato in cotone
(courtesy: Antonio Colombo Arte Contemporanea)
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