Ciascuno di noi ha un archivio musicale — fisico o “nella nuvola” che sia — pieno di compilation raccolte sotto all’etichetta Interpreti Vari (o Artisti Vari, AA. VV.: ci sono diverse scuole di pensiero, l’importante è aderire con convinzione a una e una sola per non ritrovarsi poi a dover andare a scartabellare tra AV, AA.VV., AAVV, AAVV., e mille varianti con o senza spazi e punti, per rintracciare ciò che si sta cercando).
Interpreti Vari è, in effetti, l’emblema stesso della compilation, ma Studio Contents — agenzia di design inglese fondata da James Gilbert e Rachael Gilbert-Burns, che sono anche marito e moglie — ha deciso di dare al termine, nella sua versione anglosassone Various Artists, una dimensione ulteriore: gli artisti vari sono sì quelli raccolti per l’appunto in una compilation, ma a selezionare i loro pezzi preferiti e a raccontarne i motivi sono qua tutta una serie di professionisti che lavorano nel campo delle arti visive e della tecnologia.
Artisti vari, dunque, che parlano della loro musica preferita o di quella che ascoltano mentre creano.
Lanciato nel febbraio del 2017, il sito mette assieme decine di interviste a illustratori, designer, pittori, art director, fumettisti, fotografi, filmmaker, esperti di tecnologia ed effetti speciali, ciascuno con la propria playlist ideale (da ascoltare su Spotify).