Fino a circa un anno fa era un sogno, poi è diventato un progetto, il progetto poi ha preso corpo, è diventato realtà, prodotto, e il prodotto ha cominciato a viaggiare, fisicamente e grazie al passaparola, arrivando sulle scrivanie di addetti ai lavori e non, conquistando prima il cuore delle librerie più coraggiose e poi quello dei lettori.
«Da Udine a Torino, da Castiglione delle Stiviere a Roma, siamo stati ospiti di librerie, gallerie, eventi, fiere e laboratori che ci hanno accolto come coraggiosi avventurieri nell’editoria stampata», scrive Maria La Duca, co-fondatrice e art director di Illustratore Italiano, nell’editoriale di questo secondo numero del magazine, uscito a tre mesi dal precedente e confermandosi come una tra le nuove realtà editoriali più interessanti, a livello di contenuti come pure di progetto grafico, e non soltanto nel panorama italiano, visto che la rivista aspira a far conoscere i disegnatori italiani anche al di fuori dei nostri confini e ogni numero è in doppia lingua italiano/inglese.

«Portare il lettore a contatto con gli illustratori e il loro mestiere. Questo è il nostro obiettivo: il mestiere. In Italia si fa ancora fatica a inquadrare questi professionisti», mi aveva raccontato Maria La Duca qualche mese fa, quando la intervistai.
E sotto alla copertina disegnata da Giulia Sagramola, questo secondo numero si conferma come una piattaforma capace non solo di raccontare “il mestiere” ma anche di utilizzare il disegno, l’illustrazione, il fumetto per spiegare, mostrare, narrare, in un perfetto equilibrio tra approfondimento e intrattenimento, serietà e leggerezza.
Distribuito nelle migliori librerie e spazi culturali, Illustratore Italiano si può anche acquistare online.