Raccontare e spiegare il cosmo senza mostrarlo è come parlare di una sinfonia senza ascoltarne le note o disquisire sul sapore di un piatto senza assaggiarlo. Sembra impossibile, ma se trovi la chiave giusta si può fare e, anzi, togliendo di mezzo l’oggetto della discussione, o meglio, come in questo caso, “mascherandolo” sotto una serie di infografiche, se ne possono sviscerare aspetti sui quali sarebbe ben più complicato focalizzarsi mentre si è affascinati dalle meraviglie visive che lo spazio può offrire.
Quello di Stuart Lowe e Chris North — scienziato specializzato in radioastronomia oltre che educatore, divulgatore (ha lanciato il primo podcast sull’astronomia di tutto il Regno Unito) e sviluppatore di software il primo, astrofisico presso la Cardiff University il secondo, coinvolto anche in molte missioni spaziali — è quindi un libro sul cosmo dove il cosmo non si vede.
Si vedono, in compenso, tutta una serie di dati, tradotti in grafiche, che dal cosmo arrivano o che nel cosmo abbiamo mandato. Dati che raccontano storie, dal Big Bang agli esopianeti che negli ultimi anni stiamo scoprendo, passando per le galassie, le stelle, il sistema solare, il sole, la scienza che c’è dietro ai telescopi e l’evoluzione dell’esplorazione spaziale.
Tra l’altro una piccola parte del materiale presente in Cosmos, pubblicato dall’editore inglese Aurum Press, è anche disponibile online in forma interattiva, con grafici che mostrano ad esempio quanti pianeti ci sono nel sistema solare (non è così semplice come sembra: ora sono 8, fino a dieci anni fa erano 9, fino al 1930 erano di nuovo 8, a metà Ottocento sono passati in pochi anni da 7 a 13 mentre nel 1700 erano addirittura 16.), i “signori degli anelli” tra i pianeti, la danza del sole (che non se ne sta mica sempre nel centro esatto del sistema solare!), la tavola periodica che mostra da cosa nascono gli elementi chimici, tutti gli esopianeti scoperti finora (a tal proposito c’è un’altra bella grafica, che però non c’entra niente con il libro) e gli eroi e le eroine dell’astronomia che non hanno avuto la fama che sarebbe loro spettata.
