Save the date | Be Quiet Please presenta VCE di Alessandro Zuek Simonetti

Be Quiet Please è una galleria fatta in casa. Nel senso che la galleria è proprio una casa. Dove quando non ci sono mostre c’è gente che mangia, che si sdraia sul divano a guardare programmi trash (non ne sono sicuro ma, dovessi scommettere, 10€ me li giocherei) con le babbucce ai piedi, che va in bagno e fa esattamente quello che facciamo io e te in bagno, che poi va a dormire e – pure se dicono faccia male – appoggia il telefono sul comodino dopo aver controllato twitter e facebook e dorme (sul russar non mi pronuncio, non ho dati né a sostenere né a smentire eventuali ipotesi) fino al mattino, quando l’odore di caffè riempie la cucina e, come la serranda elettrica di un negozio, le palpebre si aprono piano piano.

Be Quiet Please è la casa di Marco Mucig e di Annalisa Turroni, che poi in effetti tutti conoscono come LaPisa, e si chiama così perché quando sei a casa d’altri, visto che ci vai a scroccare bevute e manicaretti, oltre che a vedere una mostra, non è il caso di far casino. Ché nessuno vuole che i vicini firmino petizioni o lancino secchi d’acqua giù per le scale, giusto? E allora basta un nome per evitare mille raccomandazioni. Entra, be quiet, e goditi la mostra.

E poi capita che la casa/galleria per qualche giorno decida di scappare, come in una fiaba di Rodari. Per andare dove? Ad Artverona, nello spazio Independents, con un progetto che guarda caso parla proprio di casa, nel senso allargato del termine, che va oltre le quattro mura (che dopotutto già se ne vogliono fuggire) e si riferisce a casa intesa come il proprio mondo, le proprie radici: una hometown, per dirla all’inglese, che finché ci vivi ti sembra una scatola chiusa piena di gas soporifero e senza buchetti per respirare o guardar fuori e quando sei lontano, invece, t’attira a sé come una calamita e al ritorno ti stupisce con effetti speciali, ribaltandosi di fronte al tuo sguardo (o forse è questo ad esser ribaltato).

La hometown in questione è Venezia, la Casa di uno dei più grandi giovani talenti della fotografia italiana, Alessandro Zuek Simonetti, uno che con ogni singolo scatto riesce a scrivere un racconto. Figuriamoci con un’intera serie. Come VCE (codice dell’aeroporto di Venezia), 20 foto in bianco e nero che parlano di un ritorno da New York e che verranno presentate dal 18 al 22 ottobre, oltre che pubblicate in un volume a tiratura limitata (100 copie), stampato da Polako Polako e disponibile sul sito di Be Quiet Please a partire dal 18 ottobre.

QUANDO: 18 – 22 ottobre 2012
DOVE: Artverona | Veronafiere | mappa

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