Abbiamo più volte dato spazio, in passato, alle uscite della piccola casa editrice britannica Blue Crow Media, fondata nel 2009 da Derek Lamberton e specializzata in mappe monotematiche dedicate ad alcune tra le principali città del mondo.
Dopo aver esordito con cartine su cibi e bevande, da qualche anno Blue Crow segue l’onda del grande interesse che c’è attorno all’architettura del ‘900, soprattutto quella brutalista e modernista, con uscite che guidano, ad esempio, lungo itinerari — talvolta inaspettati — nella Parigi brutalista, nella Londra dell’Art Déco, nella “concrete” Los Angeles, nella Mosca costruttivista e persino tra le (quasi) impenetrabili costruzioni monumentali della capitale nord coreana Pyongyang.
(A riequilibrare un po’ questa cascata di cemento, ci sono poi due mappe che accompagnano a conoscere alcuni tra i più begli alberi di Londra e New York.)
Finora, tuttavia, l’Italia non era mai rientrata nell’offerta editoriale di Lamberton. L’occasione per farlo è però arrivata con l’apertura, lo scorso 22 maggio, della 17ª Biennale di Architettura di Venezia, curata da Hashim Sarkis, architetto e preside della School of Architecture and Planning del MIT.
Conosciuta nel mondo per i suoi meravigliosi palazzi rinascimentali, gotici e barocchi, i fondachi medievali, i ponti e le contaminazioni bizantine di San Marco, Venezia appare sotto un’altra, inaspettata luce a chi si incammina alla ricerca delle costruzioni realizzate nel corso dell’ultimo secolo, che sono appunto le protagoniste della nuova Mappa di Venezia Moderna di Blue Crow Media.

(foto: Alessandra Chemollo per Blue Crow Media | courtesy: Blue Crow Media)
Stampata in formato A5 su carta riciclata, la cartine segue il format caro alla casa editrice: mappa sul fronte, fotografie scattate ad hoc sul retro, accompagnate da alcune essenziali informazioni sui luoghi presentati.
Quelli della Mappa di Venezia Moderna sono 50, scelti e curati da due storici dell’architettura: Marco Mulazzani, docente presso l’Università di Ferrara e autore di diversi libri, tra cui la guida I padiglioni della Biennale di Venezia, ed Elisa Pegorin, architetta e dottoranda di ricerca.
Oltre alle tante opere di Carlo Scarpa, la mappa presenta anche progetti realizzati a Venezia, tra gli anni ’30 e gli inizi degli anni 2000 da Alvar Aalto, Tadao Ando, David Chipperfield, Norman Foster, Rem Koolhas, Renzo Piano, Aldo Rossi, James Stirling e MAP studio. C’è pure il famoso/famigerato ponte di Calatrava.
Le foto sono invece opera di Alessandra Chemollo, fotografa d’architettura di base proprio nella città lagunare.
Pubblicata in doppia lingua italiano/inglese, la mappa si acquista online.

(foto: Alessandra Chemollo per Blue Crow Media | courtesy: Blue Crow Media)

(foto: Alessandra Chemollo per Blue Crow Media | courtesy: Blue Crow Media)

(foto: Alessandra Chemollo per Blue Crow Media | courtesy: Blue Crow Media)

(foto: Alessandra Chemollo per Blue Crow Media | courtesy: Blue Crow Media)

(foto: Alessandra Chemollo per Blue Crow Media | courtesy: Blue Crow Media)

(foto: Alessandra Chemollo per Blue Crow Media | courtesy: Blue Crow Media)

(foto: Alessandra Chemollo per Blue Crow Media | courtesy: Blue Crow Media)

(foto: Alessandra Chemollo per Blue Crow Media | courtesy: Blue Crow Media)