“E’ molto imbarazzante dover presentare l’ottava edizione del Lago Film Fest che si svolgerà a Lago nel 2012, imbarazzante perché abbiamo già partecipato come giurati nel 2010 e speravamo che questo Festival venisse cancellato dalle iniziative estive. Invece è un festival che resiste e dobbiamo cominciare a chiederci il perché. Perché, un Festival del genere, resiste”
Antonio Rezza
Cosa faresti se, durante una vacanza al lago, un mostro misterioso, fatto da 4kg di plastilina, ti si parasse davanti?
Immagina la scena: gente che urla disperata, scappa da tutte le parti, palline di plastilina colorata iniziano a volare colpendo sederi e pance traballanti: nessuno è al riparo. Nemmeno tuffarsi nel lago (casa naturale del mostro) ti risparmierebbe dalla raffica pronta a tamburellare sulla tua testa.
Solo pochi coraggiosi hanno la forza necessaria per comabttere contro il misterioso essere ma… il resto lo lascio a te continua pure se vuoi.
Questo è quello che mi sono immaginata quando ho visto il mostriciattolo ideato da Pierpaolo Febbo e Filippo Fontanel per un evento che non dovresti assolutamente perdere: dal 20 al 28 luglio tornerà il Lago Film Fest, festival internazionale di cortometraggi, documentari e sceneggiature che si tiene a Revine Lago (Tv) e giunto alla sua ottava edizione.
Una mole immensa di lavori, più di 2000, sono arrivati da tutta Europa, da oltreoceano, dal Vietnam, dalle Mauritius, dal Giappone e dall’Uganda…
Saranno nove, e dico ben nove, giorni dedicati al cinema, alle arti figurative e alle installazioni. “Madrina” di questa edizione è Antonio Rezza (che noi di Frizzifrizzi amiamo particolarmente: leggi qui) che già nel 2010 mise in scena, proprio al Festival, il suo spettacolo Pitecus.
Oltre al festival vero e proprio vi segnalo due progetti interessanti:
DICIOTTOOCCHI 2012
Sei un illustratore/trice, fotografo/a, videomaker/sound designer ed hai voglia di partecipare gratuitamente al Lago Film Fest?
Qui puoi trovare il bando per partecipare e per poter raccontare, dal tuo punto di vista, con il tuo stile e con la tua arte il Festival.
Diciottocchi ti chiede di lavorare in maniera autonoma a elaborati partendo dagli stimoli e dalle esperienze che il festival offre nelle giornate in cui avrà vita.
Il progetto è destinato a 3 illustratori, 3 fotografi, 3 videomaker/sound designer.
DEADLINE DICIOTTOOCCHI: 10 maggio 2012
Invio portfolio e informazioni QUI.
OPENSPACE 2012: Wunderkammer
Avvicinare gli artisti e i visitatori d’arte contemporanea al Lago è lo scopo di Open Space. Profondamente legato al contesto geografico, sociale e culturale del luogo, Open Space, ha come obiettivo coinvolgere giovani artisti e chiamarli a riflettere su questo luogo e le sue peculiarità. Qui puoi scaricare il bando e il modulo d’iscrizione.
Open Space di rivolge a giovani artisti dai 18 ai 35 anni provenienti da tutto il mondo e, ovviamente, si svolge nell’ambito del Lago Film Fest dal 20 al 28 luglio 2012 a Revine Lago – Treviso.
Open Space ha durata di complessivamente di nove giorni e si snoda lungo le location del festival.
Il tema di quet’anno è Wunderkammer:
“C’è un luogo della casa che rimane impraticato per anni. Con il passare del tempo ospita un numero sempre maggiore di scatoloni ingombranti e li tiene in grembo, accatastati uno sull’altro, custodendo per noi mobili, oggetti, vestiti e molte altre cose, che altro scopo non hanno se non quello di appartenerci, soprattutto in modo affettivo. Questo ambiente vive i suoi momenti di successo maggiore in occasioni straordinarie come traslochi, cernite di vestiario, riammobiliamenti, arrivi e partenze e tutti quegli eventi che stravolgono l’ordine di una casa.
Nelle occasioni in cui ci troviamo a dovervi accedere, questo spazio diventa la nostra Wunderkammer casalinga e gli ingombranti scatoloni vengono, a distanza di qualche anno, avvolti da un’aura di mistero. In questi momenti di esplorazione in cui interpretiamo la parte dei perfetti Indiana Jones della soffitta, ritroviamo molti oggetti inattesi: alcuni sono esattamente come ce li ricordavamo, altri non sembrano nemmeno i nostri, ma i più sorprendenti sono quelli che per qualche motivo si sono resi trasparenti alla nostra memoria, che non ci ricordavamo di possedere fino al momento in cui li abbiamo ritrovati. In questi casi anche la più piccola delle cose può dipingerci sulla faccia un’espressione di infinita meraviglia. Ritrovare è un po’ come viaggiare nel tempo, con questi reperti in mano ci si ritrova 10, 20 anni indietro, in un altro tempo della nostra esistenza, ma ritrovare è anche, in un certo senso, rileggere, reinterpretare, prendere atto di cosa è cambiato, come si sono trasformate le nostre passioni, i nostri interessi e le nostre aspettative. Il piacere di ritrovare è quello che ci spinge come bambini curiosi nelle soffitte e che dovrebbe accompagnare l’artista nell’osservazione di ciò che lo circonda. Non sono necessarie scoperte straordinarie, alle volte è sufficiente una rilettura di quello che esiste già, che sta in soffitta e magari già ci appartiene. Ritrovare non è solo il piacere di ristabilire la nostra vicinanza a qualcosa, ci auguriamo che stimoli anche una continua reinterpretazione di eventi, ricordi o sentimenti. Ritrovare una cosa perduta, un vecchio amico, ritrovare un particolare stato fisico o spirituale. Ritrovare come rivedere dopo una modifica. Come un déjà vu, il ripresentarsi di una situazione. Ritrovarsi geograficamente guardando una cartina, scoprirsi il puntino rosso con scritto “voi siete qui”, ritrovare l’orientamento. Un ritrovarsi che accade improvvisamente e ci ricollega in maniera repentina con noi stessi o che ci riorienta verso questioni sopite o che pensavamo risolte. Ritrovare implica una messa in discussione che può avere il sapore malinconico di chi guarda al passato come esempio di qualità e autenticità, oppure la spinta rivoluzionaria di chi vede sotto un altro punto di vista le vecchie cose”.
DEADLINE OPEN SPACE: 15 maggio 2012
Invio portfolio e informazioni QUI.