Myriam Dion, “Elizabeth Second, The Gazette, Tuesday, June 2, 1953” Cut out newspaper with an X-Acto knife, blue and bronze japanese paper, collage (courtesy Myriam Dion)

I giornali intagliati di Myriam Dion

Quando sono incappata nelle opere di Myriam Dion ho subito pensato: “tecnica mista ossessivo compulsiva”. Non riuscivo a capacitarmi della cura e della meticolosità con cui lavora quest’artista franco-canadese. Intere pagine di quotidiani intagliate con una tale precisione del dettaglio da far girare la testa, quindi mi sono seduta e, tra un capo giro e l’altro, ho ripercorso il suo processo creativo.

I ritagli di Myriam Dion sono il frutto di un progetto che ripercorre le tradizioni e la cultura popolare. Ritagliare così minuziosamente la carta è infatti una tecnica ben nota, ad esempio, in alcune aree alpine, soprattutto in Svizzera, o nelle zone più rurali della Cina. Si tratta di una tradizione che si tramanda da secoli e per cui non esiste alcuna scuola o master, ma solo la volontà e la dedizione di pochi artigiani nel non dimenticare un’antica forma d’arte. Una tecnica che, come abbiamo già scritto segnalando artisti che la usano, si sta chiaramente adeguando ai tempi, a un’estetica contemporanea.

Myriam Dion, “Saturday, May 31st, Slow Down”, 2014
Newspaper cut with exacto knife
(courtesy Myriam Dion)

La Dion, un po’ come un amanuense nel suo scriptorium, ritaglia pazientemente — a mano libera — i fogli dei quotidiani che ogni mattina sceglie nelle edicole, soprattutto in base alle fotografie che caratterizzano l’impaginato. La forza di questa artista è, per contrasto, nella delicatezza della sua mano che incide con forbici e cutter una materia così delicata, i pochi millimetri di spessore della carta di un quotidiano.

Le opere prendono le distanze dalla materia originale e, per l’occhio che guarda, questi pattern maniacali sembrano trasformarsi in tessuti, in merletti o ricami, persino in morbide tende, come nel caso di alcune installazioni; materia rigenerata che ricorda anche i vetri colorati a mosaico o gli intagli lignei tipici del Medio Oriente. Ed è soprattutto nelle installazioni, nelle giustapposizioni o nei più recenti collage, che la staticità di decine di fogli di giornale sembra mutare in un materiale diverso, generato a colpi di cutter.

Myriam Dion, “Tuesday, May 13th, India election, 2015”
Newspaper cut with exacto knife
(courtesy Myriam Dion)

Vincitrice di numerosi premi, la giovane artista sfrutta l’ispirazione che trae da un evento di cronaca, da una serie di caratteri tipografici, dai colori di una fotografia, per poi intagliare i fogli in ogni centimetro della loro superficie. Nascono così le piccole geometrie che unendosi creano nuove forme, colori e chiaroscuri.

Concettualmente queste opere vogliono invertire un processo che sembra inesorabile: se i giornali cartacei sono destinati a scomparire, allora Myriam Dion sceglie di trasformarli in oggetti d’arte, di andare oltre la superficie degli oggetti di uso quotidiano. E sì, riesce alla perfezione in questo processo di salvataggio, ancorando la cronaca e trasformandola, con il suo occhio attento e minuzioso, in un messaggio nuovo in cui l’originale fa soltanto da sfondo e dal quale emergono nuovi significati.

Myriam Dion, “Tuesday, May 12th, Refugees land in Malaysia”, 2015
Newspaper cut with exacto knife
(courtesy Myriam Dion)

Myriam Dion, rappresentata dalla Division Gallery di Montreal, dichiara apertamente di voler far perdere ai giornali il loro scopo, informare, per permettere a chi guarda di cambiare il punto di vista, di osservare altrove.

Interpretando in questo modo i fatti di cronaca, l’artista ci aiuta ad analizzarli con più lentezza, ci incoraggia a scendere più in profondità, a consumare le notizie con meno frenesia. E allora la testa smette di girare e il tempo torna a scorrere lentamente.

Myriam Dion, “Saturday-Sunday, July 18-19, Sea Pearl”, 2015
Newspaper and goldleaf cut with exacto knife
(courtesy Myriam Dion)
Myriam Dion, “Tuesday, July 28th, The Thunder”, 2015
Newspaper and goldleaf cut with exacto knife
(courtesy Myriam Dion)
Myriam Dion, “Jeudi 12 février, l’Observatoire du Mont-Mégantic”, 2015 Newspaper cut with exacto knife
(courtesy Myriam Dion)
Myriam Dion, “Elizabeth Second, The Gazette, Tuesday, June 2, 1953”
Cut out newspaper with an X-Acto knife, blue and bronze japanese paper, collage
(courtesy Myriam Dion)
(courtesy Myriam Dion)
Myriam Dion, “Thursday, April 17th, South Korean Ferry Disaster”, 2015
Newspaper cut with exacto knife
(courtesy Myriam Dion)
Myriam Dion, “Wednesday April 2, Lost generation in Syria”, 2016
Cut out newspapers and collage
(courtesy Myriam Dion)
Myriam Dion, “Tuesday June 2, Sunset through a destroyed building on the Gaza shore”, 2016
Cut out newspapers with an X-Acto knife and collage
(courtesy Myriam Dion)
Myriam Dion, “La Presse, Jeudi 31 décembre, Fin de l’objet papier”, 2016
Cut out newspapers, white paper and collage
(courtesy Myriam Dion)
Myriam Dion, “Samedi le 12 septembre, Navires de marchandises”, 2015
Cut out newspaper and collage
(courtesy Myriam Dion)
Myriam Dion, “Le Parisien, 1945 / Le Devoir, 100 ans après”, 2014
Newspaper cut with exacto knife
(courtesy Myriam Dion)
Myriam Dion, “PAPIERS JOURNAUX DÉCOUPÉS fait à la main”, installazione presso Maison du développement durable de Montréal, Galerie de l’UQAM, Centre d’artistes Diagonale, 2016
(courtesy Myriam Dion)
Myriam Dion, “PAPIERS JOURNAUX DÉCOUPÉS fait à la main”, installazione presso Maison du développement durable de Montréal, Galerie de l’UQAM, Centre d’artistes Diagonale, 2016
(courtesy Myriam Dion)
Myriam Dion, “PAPIERS JOURNAUX DÉCOUPÉS fait à la main”, installazione presso Maison du développement durable de Montréal, Galerie de l’UQAM, Centre d’artistes Diagonale, 2016
(courtesy Myriam Dion)
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