Originario della Carolina del Nord e oggi di base nel New Jersey, Matthias Brown è un artista dell’animazione che ama sperimentare con tecniche e materiali. Talento precoce — già da ragazzino iniziò a interessarsi alle immagini in movimento, e ad appena 12 anni produceva dei flipbook utilizzando un software allora diffusissimo come Macromedia Flash — Brown preferì non studiare animazione al college: «ho presto scoperto che la maggior parte del lavoro di animazione consiste nel svolgere una piccola parte all’interno di una squadra, dove, se dirigi, non stai facendo molta animazione e, se stai animando, non stai facendo molta regia, quindi ho finito per studiare graphic design» ha raccontato in un’intervista, spiegando anche che, durante gli anni passati al Savannah College of Art and Design di Atlanta, in Georgia, al di fuori delle lezioni cominciò ad appassionarsi alla glitch art e alla gif art, scoprendo che le gif animate erano abbastanza brevi da permettergli di mantenere il controllo totale su tutta l’opera, dalla direzione all’animazione.
A quel punto Brown decise di adottare il nome d’arte di TraceLoops (che deriva dalla sua tecnica preferita, il rotoscopio) e, grazie alle piccole animazioni, iniziò a farsi conoscere, finendo per collaborare con realtà del calibro di Adidas, Converse, Sony, Samsung, CNN, NBC, MTV, Perrier e The Tate Modern, e ricevendo prestigiose commissioni come quella per il video del singolo Shameika di Fiona Apple.
Pur essendo benissimo in grado di utilizzare il digitale, Brown ama particolarmente impiegare tecniche e supporti fisici. Negli anni, la sua instancabile curiosità l’ha portato a misurarsi con il ricamo, l’aerografo, l’action painting à la Pollock, i pastelli a cera, gli adesivi, lo scanner e tanto altro.
Di recente si è avvicinato alla carta, realizzando splendidi corti d’animazione che giocano con le geometrie astratte.
Di seguito qualche esempio.