Printmaking Tales: un viaggio attraverso la storia delle tecniche di stampa, in un libro in edizione limitata

Nato dalla collaborazione tra Fabriano, Central Saint Martins e Opificio della Rosa, sarà in vendita dal 10 marzo

C’è un bellissimo libro, La storia del mondo in 100 oggetti, uscito qualche anno fa per Adelphi, in cui l’autore — lo storico dell’arte britannico Neil MacGregor — racconta, come suggerisce il titolo, la preistoria e la storia delle civiltà umane attraverso 100 oggetti conservati presso il British Museum, che lo stesso MacGregor diresse tra il 2002 e il 2015.
Nato a partire da un acclamato programma radiofonico andato in onda nel 2010 sul quarto canale della BBC, il saggio — che ebbe un meritato successo a livello globale — si sofferma su selci e antiche sculture, mummie e statue divine, armi, tavolette incise con caratteri cuneiformi, papiri, rotoli, monete, vasi, icone, miniature e opere d’arte (qui c’è la lista completa) ma sottostima, a mio umile parere, la portata dell’invenzione della stampa, tema che l’autore affronta parlando del Rinoceronte di Dürer («l’artista fu abile a soddisfare l’enorme curiosità [della gente per un animale che ben pochi in Europa avevano mai visto, ndr] riproducendo in massa la sua immagine grazie alla nuova tecnologia della xilografia» scrive) e poi del volantino del centenario della riforma del ‘600, dicendo che «queste xilografie erano i primi mass media: stampate in decine di migliaia di esemplari con un costo di pochi pfenning a copia (lo stesso prezzo di un paio di salsicce o di due pinte di birra), venivano appese nelle osterie e nei mercati ed erano oggetto di ampie discussioni».

Se è vero che la stampa xilografica — realizzata cioè con matrici di legno incise e inchiostrate, primissimo processo per la riproduzione di immagini e forme — arrivò in Europa all’incirca nel ‘300, e dunque all’epoca di Dürer, circa due secoli dopo, poteva dirsi ancora relativamente “nuova”, è pure assodato che in Cina la xilografia esisteva già da secoli. Probabilmente fin dal periodo della dinastia Han (206 a.C. al 220 d.C), lo stesso in cui fu inventata la carta (tra l’altro MacGregor inserisce nella sua lista pure una banconota cinese precedente al Rinoceronte, fatta di carta e, ovviamente, xilografata).
E l’impatto che l’invenzione della stampa ha avuto sull’umanità avrebbe meritato, credo, un po’ più spazio, visto che si tratta di una lunga, lunghissima storia di tecnologie e materiali, di scoperte e innovazioni, di sensibilità artistiche e di menti geniali: una storia collettiva, o meglio una “storia di storie”, capace di plasmare, nel corso dei millenni, il modo in cui il genere umano comunica, fa arte, e condivide cultura e informazioni — in pratica, di dare forma alla società per come la conosciamo.

Umberto Giovannini, “Printmaking Tales”, Opificio della Rosa
(foto: Jacopo Nanni Bartolucci | courtesy: Fabriano)

Oggi, nel mezzo della rivoluzione digitale in cui ci troviamo, è più che mai fondamentale conoscere le varie tappe dell’affascinante sentiero che, dai blocchi di legno incisi, ci ha portati fino all’odierno flusso ininterrotto di immagini riproducibili all’infinito su potenzialmente qualsiasi supporto.
È questo il compito che si propone un libro come Printmaking Tales, nato dalla collaborazione tra un marchio che è sinonimo di storia dell’industria cartaria, Fabriano, il laboratorio di printmaking e la biblioteca della scuola Central Saint Martins di Londra, e l’Opificio della Rosa, associazione no-profit di base in Romagna ma di respiro internazionale, nata per diffondere conoscenza attorno alle tecniche di incisione a basso impatto ambientale, attraverso laboratori, residenze artistiche, progetti speciali con istituzioni, scuole e musei, oltre alla pubblicazione di libri d’artista.
A curare il progetto è Umberto Giovannini, stampatore, grande animatore in quello che è il panorama artistico e culturale legato alle tecniche di stampa tradizionali, docente di arte e design presso la Central Saint Martins nonché fondatore di Opificio dell Rosa, che ha pubblicato il volume in un cofanetto in edizione limitata di sole 100 copie.

«Il printmaking è un’arte mutevole e in continuo divenire» spiega Giovannini, «con la caratteristica di rinnovarsi costantemente, non solo in rapporto ai contesti sociali che attraversa ma anche per la capacità di plasmarsi sulle modalità tecniche e di comunicazione con cui necessariamente viene a confrontarsi. Guardando le prospettive della grafica contemporanea e pensando ai nuovi linguaggi che si stanno sviluppando, vorrei che Printmaking Tales schiudesse una porta da cui osservare quel viaggio artigianale e artistico, iniziato molti secoli fa, che oggi chiamiamo printmaking».

Umberto Giovannini, “Printmaking Tales”, Opificio della Rosa
(foto: Jacopo Nanni Bartolucci | courtesy: Fabriano)
Umberto Giovannini, “Printmaking Tales”, Opificio della Rosa
(foto: Jacopo Nanni Bartolucci | courtesy: Fabriano)

Realizzato in doppia lingua italiano/inglese, il libro va a toccare le diverse tecniche, dalla già citata xilografia fino all’incisione a bulino, l’acquaforte, la puntasecca, l’acquatinta, la mezzatinta, l’incisione xilografica, la litografia, la tipografia, la serigrafia e le tecniche miste.
Ciascuna di esse viene raccontata attraverso un glossario informativo, degli esempi di opere prodotte in diverse epoche adoperando quelle stesse tecniche, e infine dei testi di fantasia ideati dallo stesso Giovannini prendendo spunto da personaggi e storie reali-
Ad arricchire l’opera, le riproduzioni delle stampe originali e inedite che Fabriano ha commissionato a 12 tra artiste, artisti e realtà della stampa italiana e non — si tratta dello stesso Giovannini, di Koichi Yamamoto, di Maria Pina Bentivenga, di Gianna Bentivenga, di Giulia Leonelli, di Ilaria Rosselli Del Turco, di Marina Bindella, di Ingrid Ledent, di Nick Morley, di Davide Reviati, di Paul Dewis e di Anonima Impressori —, che hanno lavorato con tecniche differenti su diverse carte (FABRIANO Unica, FABRIANO Rosaspina, FABRIANO Artistico, FABRIANO Tiepolo, Magnani Pescia, Magnani Corona e Magnani Incisioni).

«La pubblicazione è stata preceduta da anni di sperimentazione delle carte per stampa d’arte tra Opificio della Rosa e Fabriano» raccontano dall’azienda, «un lungo processo che ha visto anche testare carte nate principalmente per altre discipline artistiche, come FABRIANO Artistico, carta per acquerello 100% cotone, che si sono rivelate eccellenti anche per le stampe calcografiche e per la rilievografia».

Printmaking Tales sarà presentato a Londra il 9 marzo prossimo, presso il Fedrigoni Paper London Studio, e potrà essere acquistato a partire dal giorno successivo sul sito di Else Edizioni.

Umberto Giovannini, “Printmaking Tales”, Opificio della Rosa
(foto: Jacopo Nanni Bartolucci | courtesy: Fabriano)
Umberto Giovannini, “Printmaking Tales”, Opificio della Rosa
(foto: Jacopo Nanni Bartolucci | courtesy: Fabriano)
Umberto Giovannini, “Printmaking Tales”, Opificio della Rosa
(foto: Jacopo Nanni Bartolucci | courtesy: Fabriano)
Umberto Giovannini, “Printmaking Tales”, Opificio della Rosa
(foto: Jacopo Nanni Bartolucci | courtesy: Fabriano)
Umberto Giovannini, “Printmaking Tales”, Opificio della Rosa
(foto: Jacopo Nanni Bartolucci | courtesy: Fabriano)
Umberto Giovannini, “Printmaking Tales”, Opificio della Rosa
(foto: Jacopo Nanni Bartolucci | courtesy: Fabriano)
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