Arianna Sanesi | Dispersal

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Quando l’abbiamo intervistata due anni fa la fotografa pratese Arianna Sanesi aveva descritto la sua stanza come… un casino. Nel senso di confusione. Tra mucchi di vestiti, nanetti, una grossa libreria e una scrivania come unica oasi di ordine. Ma la cosa davvero curiosa è che Arianna raccontava di un angolino ben preciso, con una bacheca e dei quadri appesi, rimasto praticamente immutato trasloco dopo trasloco.

Accumulazione e caos da una parte; ordine e rassicurante senso di continuità dall’altra: che poi sono gli elementi principali del lavoro dell’archivista-narratore, colui che va a caccia di frammenti di storie, di prove e di indizi, che cerca il proverbiale fil rouge, rovistando, ammucchiando, ben attento a non perdersi nulla di quel pezzetto di mondo sul quale concentra l’attenzione in quel particolare momento. Poi, con la precisione dell’anatomopatologo, divide e osserva, imbusta e cataloga, tracciando collegamenti, ricostruendo la storia (una delle tante possibili) link dopo link.

A volte chi con la fotografia “scrive storie”, come Arianna, usa lo stesso approccio dell’archeologo che scava nel terreno, dello stylist che rovista tra i banchi dei mercatini, del poliziotto della scientifica che prende le impronte e segna con le targhette i reperti della scena del delitto: alla ricerca dei pezzi mancanti o per caso imbattendosi nel primo di una serie di “cocci narrativi”.

Dispersal—libro/box appena pubblicato dal piccolo editore indipendente Rumore Nero e stampato da Paolo Bazzana di Aalphabet—è la testimonianza di una ricerca del genere, in questo caso la ricerca di un lupo che non c’è (ma che avrebbe potuto esserci), documentata attraverso foto e reperti raccolti durante l’esplorazione.

Dispersal nasce come progetto universitario: un’escursione tra i boschi in un giorno di nebbia, un amico come guida, appiccicato al GPS per seguire un segnale lanciato dal collare di un lupo un anno prima. Un percorso tra i sentieri dei lupi, dunque. Lì dove il lupo è già stato, lasciando dietro di sé dei segni del suo passaggio, raccolti da Arianna durante il percorso, addosso un brivido che sa di possibilità più che di probabilità.

Dopo cinque mesi di lavoro rigorosamente artigianale quel progetto, inizialmente pensato come libro/oggetto unico, finalmente è in uscita in 50 copie in edizione limitata, numerata e firmata dall’autrice, in forma di box che contengono 7 reperti etichettati e imbustati—resti di cartucce di fucile, pigne, ghiande, muschio, foglie di castagno—e una cartellina con dentro 40 pagine tra foto, testi e una mappa.

Per ordinarne una copia (50€ fino al 31 marzo poi 55€) bisogna scrivere una mail a [email protected] (oggetto della mail: Dispersal reservation) con nome, cognome, indirizzo e numero di copie desiderate.

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