Sartoria Bassani | Tradizione, innovazione e un pizzico di oriente nel cuore di Milano

La Sartoria Bassani è un pezzo di storia a due passi dalle colonne di San Lorenzo. Quando Fabiana Bassani, fondatrice insieme a sua sorella Daniela dell’atelier, mi ha accolta e ha iniziato a raccontarmi la loro storia e tutto ciò che fanno mi sono resa conto che nel giro di pochi giorni (sia a Verona con F&M che qui) ho avuto la fortuna di conoscere persone che hanno a cuore l’artigianato italiano e il Made in Italy.
L’idea che dà questa sartoria è quella di un’ordinata casa in cui gli abiti decorano lo spazio e gli danno un significato: forme geometriche, linee pulite e tessuti leggerissimi compongono sia la collezione prét-à-porter (linea con cui nasce la Sartoria Bassani) sia gli abiti da sposa, su cui si fa un lavoro che va oltre la “semplice” creazione dell’abito.
Nonostante il grande rispetto per il passato e la tradizione, Daniela e Fabiana sono comunque protese verso l’innovazione e il futuro, e sanno che questi elementi si possono mescolare per creare prodotti sempre nuovi.

Lo si capisce dall’entusiasmo che ci mettono nel creare abiti ad hoc per le loro clienti, come l’abito da sposa reso prezioso dal pizzo di famiglia settecentesco che una cliente ha chiesto di poter inserire per creare qualcosa di assolutamente unico; oppure la creazione di pezzi tutt’altro che ordinari attraverso kimono antichi: l’idea “Frammenti di Kimono” nacque vent’anni fa, quando una cliente di Fabiana e Daniela diede loro dei kimono rovinati dal tempo senza saper come utilizzarli, e fu lì che alle sorelle Bassani venne un’idea innovativa, ovvero utilizzarli per creare capi nuovi, in modo da ridar vita ad un capo antico senza dissacrarlo (l’unico a non esser stato utilizzato è il soprabito di un kimono bellissimo risalente a cent’anni fa esposto in Sartoria, la cui lavorazione, come mi fa notare Fabiana, è molto vicina alla tecnica con cui si creano gli origami).

Non c’è innovazione solo nella creazione delle collezioni, però, ma anche negli eventi che vengono organizzati in Sartoria, come il progetto “Vetrina Bassani” che mette a disposizione la vetrina dell’atelier ad artisti contemporanei: l’ultima volta sono stati messi in vetrina gli sposi e gli invitati, vestiti di tutto punto con gli abiti Bassani, così che i passanti potessero vedere la collezione prendere vita come se si trattasse di uno spettacolo, mentre la creazione dei bouquet è stata affidata a Margherita Angelucci, con composizioni ad hoc, ispirate direttamente dagli abiti presenti in Sartoria.


Qui il passato è sempre presente, ci sono foto degli anni ’80 e ’90, servizi di moda su riviste storiche (come Vogue Sposa), bozzetti delle collezioni e racconti su come si sceglievano gli outfit e su come ci si vestiva per dire il fatidico “sì” (il primo abito fu caratterizzato da leggings e casacca di pizzo).
Chiffon, voile, seta, colli rigidi e architettonici (perché non dimentichiamo che Fabiana ha studiato architettura all’università, tutto torna utile), capi must (come quell’abito indossato anche da Carla Sozzani), robe-manteau cangianti e scarpe, cappelli, accessori creati da artigiani vicini alla Sartoria Bassani e con la quale collaborano da anni.
Un luogo, questo, in continua trasformazione e sempre attento all’innovazione, con un interesse trasversale non solo per la moda, ma per tutti quei campi in cui ci si può esprimere liberamente, senza dimenticare il luogo da cui si è partiti.

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