7 opere e 7 domande, alle 7 di mattina, ad illustratori che si svegliano presto o non sono ancora andati a dormire.
Oggi è la volta di Ilaria Falorsi.
Ciao Ilaria, di dove sei, quanti anni hai e da quanto fai l’illustratrice?
Ciao! Sono nata a Firenze dove tuttora vivo e lavoro.
Ho 29 anni e faccio l’illustratrice da tre.
Matita o penna grafica?
Matita prima e penna grafica poi, ma poi alle volte vado anche solo di penna grafica.
Cosa fai quando non disegni?
Quando non disegno (e il tempo che ne rimane è veramente poco) leggo libri, faccio yoga ashtanga (toccasana per la schiena) e gli ultimi minuti rimasti (quasi sempre notturni, tra le una e le tre di notte) cucino.
Cosa c’è sulla tua scrivania?
Sulla mia scrivania al momento c’è (implica la stagionalità): borsa dell’acqua calda elettrica (sostituita d’estate dal ventilatore), astuccio, pennarellini neri, mine di ricambio, lapis, due blocchi schizza e strappa, una bottiglia d’acqua, un hard disk, occhiali, due sketchbook, cuffie e tazza di tè.
Un disegno pesa quanto…
Il blocco creativo che ti porti dietro (mentalmente raffigurato come un macigno).
Ci sono illustrazioni che nascono su due piedi che hanno una spontaneità unica, altre invece sono soffertissime :)
Un libro di cui vorresti illustrare la copertina e un film di cui vorresti fare il poster.
Sono sentimentalmente legata a “Cent’anni di solitudine” di Gabriel Garcia Marquez e invece, parlando di film, credo qualsiasi film di Wes Anderson, ma anche “Little Miss Sunshine”.
Diciamo che mi piacciono i film e i libri che raccontano di persone con turbe esistenziali.
Un illustratore o un’illustratrice che mi consiglieresti?
Ho letto dalle altre interviste che tanti dei miei favoriti sono già stati citati, quindi non mi voglio ripetere e limiterò la mia lista a pochi nomi, tutti italianissimi anche se Philip Giordano è emigrato in Giappone e adesso vive a Tokyo.
Quindi segnalo l’amico grafico e illustratore Cosimo Lorenzo Pancini, Francesco Chiacchio, Giulia Sagramola, la bravissima Rita Petruccioli (http://corto-on-line.blogspot.com/) il giovanissimo Matteo Berton il cui sketchbook mi ha fatto cascare la mascella, e last but not least- l’amica Linda Cavallini che secondo me non posta mai abbastanza doodles.