Alla scoperta dei volti delle librerie indipendenti: terza tappa tra I libri di Elena, a Cesena

L’ultima volta che ho messo piede in una libreria appartenente a una nota catena, ho capito che qualcosa non era più come prima. Mi rigiravo tra isole e scaffali così pieni che sembravano pronti ad esplodere, prendevo un libro e poi voltandomi ne trovavo altri 2 o 3 che avrei voluto leggere o che mi minacciavano con le loro fascette rosse di essere indispensabili; finivo per avere una pila pronta a cadermi dalle braccia e sinceramente mi sentivo persa tra luci fortissime e nessun aiuto umano a portata di mano, come quando da bambina perdevo un genitore tra le corsie del supermercato.
Era chiaro, la frenesia dell’avere un libro appena uscito non faceva più per me, ma soprattutto era arrivato il momento di venire a patti con il fatto che preferivo luoghi che andassero ad una velocità diversa, con meno scaffali, meno libri ma scelti con criterio, e la sensazione di essere in un posto dove nessuno si dimentica di te.

Sono convinta che si provi qualcosa del genere passeggiando tra i tavoli e gli scaffali de I libri di Elena, una piccola libreria indipendente di Cesena. Lo dico perché parlare (virtualmente) con la sua proprietaria, il cui nome è piuttosto facile da indovinare, è stato esattamente come ciò che cerco di vivere nelle librerie.

Temo che questa domanda sia diventata un cliché, ma non posso non fartela: quando e come nasce I libri di Elena?

In termini di apertura concreta, oramai cinque anni fa, precisamente il novembre del 2017.
È nata dalla mia passione per i libri e sono stata fortunata, perché si è verificato il momento lavorativo e familiare ideale per poter fare questa scelta, per poter realizzare questo sogno che avevo nel cassetto da sempre. I libri, fino da quando ero piccolina, sono stati la mia passione e volevo arrivare a fare questo. Ce l’ho fatta, e mi ritengo orgogliosa di poter svolgere ogni giorno questo lavoro, che è anche difficile e richiede molta energia.

Ricordi i pro e i contro che hai esaminato prima di aprire la libreria?

Tra i contro c’era il fatto che Cesena non è una città molto grande, e allo stesso tempo ci sono già diverse altre librerie, ma tutte di catena. Mancava una libreria indipendente e dunque mi sono buttata coraggiosamente in questa piccola nicchia, creando questa libreria.
Il mio sogno era proprio quello di creare una libreria, non intesa come un luogo di commercio di libri, ma un piccolo angolo che diventasse con il tempo un luogo di incontro, di scambio, di confronto costruttivo.

Arrivati a cinque anni di esistenza, penso di esserci riuscita: i lettori della libreria sono diventati anche amici della libreria, alcuni hanno fatto amicizia tra di loro, alcuni passano anche solo per un saluto, per scambiare quattro chiacchiere o parlare dell’ultimo libro che hanno letto. Ci si consiglia a vicenda sui libri, sugli autori. Era questo che volevo fare e, al momento, se si pensa che di mezzo c’è stato anche il Covid e non sono stati dunque anni proprio semplicissimi, la libreria funziona come volevo.

Ho basato perciò tutto sulla personalizzazione, dal nome — I libri di Elena, consigli di lettura — a tutto quello che c’è anche dentro: per l’arredamento, avevo nella testa l’idea di creare una libreria come una sorta di casa, con gli scaffali in legno, i libri non di costa ma facendoli vedere davanti, e altro; anche nella scelta dei libri stessi faccio molta attenzione, per me non avrebbe senso proporre libri che sono al momento in classifica e che si trovano ovunque, cerco piuttosto di valorizzare più che posso titoli o autori che magari negli altri posti non vengono valorizzati come si dovrebbe; oppure lavoro molto sul catalogo delle case editrici e cerco di tenere a scaffale non solo i libri del cuore, ma anche libri che ho letto e mi sono piaciuti, e che continuo a proporre comunque nel tempo.

In questi cinque anni c’è un ricordo, più di altri, legato ovviamente alla libreria, che ti è rimasto nel cuore?

Ce ne sono stati diversi.
Questa è una libreria che ha il reparto per adulti, ma anche per bambini, essendo io appassionata di letteratura per l’infanzia, e quindi ho visto crescere alcuni bambini, che hanno avuto anche fratelli e sorelle e che continuano a venire qui. Tra questi, c’è un bambino in particolare a cui piace tantissimo leggere e che, tutte le volte che viene, diventa un po’ il mio aiutante, perciò vuole fare la cassa, vuole fare il bancomat, gestire tutti i suoi acquisti in autonomia.
Anche con gli adulti ce ne sono diversi: per esempio, recentemente, è passata una cliente a cui avevo proposto un libro di qualche anno fa, L’eco delle balene della Keller Edizioni, una piccola casa editrice di Rovereto che propone soprattutto letteratura dell’Europa orientale e centrale. Si tratta di un romanzo che per me è stato una scoperta incredibile e mi ha molto commosso; è tornata per dirmi che aveva fatto “le orecchie” a tantissime pagine, aveva pianto e lo avrebbe consigliato a tutte le sue amiche.
È bello quando succede questo.

Avere questo rapporto con chi passa dalla libreria immagino permetta anche di fare caso ai cambiamenti che avvengono nei lettori: in questi cinque anni quali sono stati quelli più belli e quelli meno belli che hai notato?

Tra i più belli che ho notato ultimamente, soprattutto durante e dopo il Covid, c’è la voglia di evadere, il fatto che molti, indistintamente dalle fasce di età, dall’essere uomo o donna, vengano qui e mi chiedano “un bel libro per evadere”, perché non hanno più voglia di stare davanti alla televisione, guardare una serie, piuttosto vogliono una storia che non li faccia pensare.
Dall’altra parte — forse e giustamente legato ad una questione economica e alla paura per quanto sta accadendo negli ultimi mesi — noto che in molti sono tornati ad usare i libri della biblioteca, o altri mezzi, concedendosi meno l’acquisto di un libro. Ma è una sensazione che ho avuto veramente molto di recente.

C’è invece qualcosa della libreria che ti piacerebbe cambiare, per il futuro?

Non modificherei nulla, ma stiamo lavorando al sito in questo periodo e spero che in autunno sia pronto.
Durante il Covid ho cominciato a consegnare a domicilio i libri e ho aderito anche a Libri da asporto, una bellissima iniziativa che ha coinvolto tutte le librerie indipendenti in Italia e che continua ad essere attivo; ma ho sentito anche io la necessità di fare un ulteriore passo in avanti, quello di aggiungere un sito alla libreria.
Sicuramente l’idea che ho del sito non è quella di mettere i singoli libri, ma cercare anche qui di personalizzare, di creare qualcosa in più come un libro associato ad un quaderno o a un altro tipo di storia.

Nella tua vita cosa rappresentano i libri?

I libri per me sono tutto, sono la mia casa, il mio rifugio. Li ho sempre definiti così.
Sono per me un luogo di evasione, mi hanno aiutato e mi aiutano ancora oggi ad affrontare determinati momenti della mia vita, sono per me molto importanti. Attraverso le storie e i libri, si esplorano tutte le parti della vicenda umana e leggendo siamo coinvolti in prima persona in tutto questo.
Ho cominciato ad amarli quando ero piccolissima, quando ho iniziato a leggere in autonomia e i miei genitori ancora oggi mi dicono che ad una bambola preferivo sempre un libro. Infatti non ricordo di tanti giocattoli, ma ricordo i miei libri, le loro edizioni bellissime, o altri che invece appartenevano ai miei genitori.

Quanti libri leggi più o meno al mese?

Tanti, forse due o tre a settimana. Leggo tantissimo, tra le anteprime che mi mandano le case editrici, i libri che voglio leggere io, i recuperi che devo fare. Ovviamente non in libreria, nonostante qualcuno romanticamente pensa che il libraio passi il suo tempo a leggere. In libreria si fa tutt’altro, tranne che leggere, perciò mi ritaglio dei momenti per farlo durante la mia giornata.

Ti pesa non essere tu a scegliere cosa leggere?

Pesare no, però come lettrice ho anche io delle preferenze. Sono innamorata della letteratura americana, perciò se dovessi scegliere, andrei solo su quelli. Ma da libraia non posso, quindi leggo anche tantissimi altri libri, tra nordici, francesi, tedeschi e ovviamente anche tanti italiani, alcuni più vicini alle mie corde, altri meno, però li leggo perché devo saperli consigliare, devo capire per quale lettore sono adatti.
Un po’ fremo, lo ammetto, perché mi sembra di “perdere tempo”, sapendo di avere sul comodino il libro che non vedevo l’ora che arrivasse, però so di dover finire di leggere prima altro.

Passando invece a libri specifici e più personali, qual è il tuo libro del cuore?

Sono tanti, a dire il vero. E alcuni libri sono imprescindibili perché sono legati a diverse fasi della mia vita.
I libri che mi piacciono sono quelli che mentre leggo vorrei non finissero mai, i libri che ti incantano trasportandoti nel loro mondo e facendoti dimenticare il tuo, che ti fanno fare incontri imprevisti, facendoti affezionare ai personaggi e fare il tifo per loro.
Ne Le correzioni di Jonathan Franzen ho trovato tutto questo. Ne ho amato i dialoghi sferzanti, cinici, sfrontati. Così come i personaggi unici e particolari, come Enid, manipolatrice, spilorcia, ossessionata dal Natale. Personaggi che ti fanno arrabbiare, innervosire, a cui vuoi bene e ti affezioni.
Per me Le correzioni è tra i libri impossibili da dimenticare, anche a distanza di anni.

E uno invece che consiglieresti tra quelli che sono negli scaffali della libreria?

Sono usciti recentemente i libri di un’autrice, giovane e americana, dell’Ohio per la precisione, che non conoscevo e che ho imparato a conoscere da qualche anno. La adoro ed è imprescindibile qui in libreria. Si tratta di Tiffany McDaniel. È stata portata da noi in Italia da una casa editrice romana, Atlantide Edizioni.
I suoi libri non sono semplicissimi, ma appena posso mi fa piacere consigliarla. È una scrittrice che non può essere paragonata a nessun altro, ha saputo creare un mondo veramente tutto suo e ha un’alta tensione narrativa. Sa raccontarci la società americana di oggi con una scrittura poetica, se non addirittura lirica, che non risulta mai respingente, anche se i suoi libri, come L’estate che sciolse ogni cosa o Il caos da cui veniamo, sono molto forti, potenti e anche dolorosi. Sono libri che ti porti dentro emotivamente anche dopo che li hai terminati, e ci continui a riflettere sopra.

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