Super Spectrum: gli esperimenti cromatici di Daniel Eatock al CorrainiMAMbo artbookshop di Bologna

«Fantasioso, disinvolto, compulsivo, indagatore, collaborativo, stravagante, esplorativo, concettuale, partecipativo, paradossale, sovversivo, in cerca, aperto, attento, sintonizzato con i momenti e le coincidenze, riduttivo, pieno di umorismo, stimolante, impegnativo, entusiasta, non convenzionale, associativo, astuto, eccentrico, intenso, sistematico»: così Sarah Owens, a capo del master in design e comunicazione della Zurich University of the Arts, definisce l’artista e designer britannico Daniel Eatock, che ha deciso di usare tale lista come biografia, insieme a tante altre, scritte da persone che hanno lavorato con lui o prese in giro per la rete, di volta in volta compilate da realtà con cui ha collaborato.
Già questo — la scelta cioè trasformare in un ready made la stringata narrazione della sua stessa vita — dice molto dell’approccio all’arte e al design di un artista che va — per citare un’altra bio — «a esplorare l’arguzia e la concettuale ironia che esistono negli oggetti e nelle situazioni quotidiane», fino ad «abbracciare contraddizioni e dilemmi, e cercare allineamenti, paradossi, circostanze casuali, loop, impossibilità e ossimori».

Formatosi come designer prima presso la Ravensbourne University e poi al Royal College of Art di Londra, in realtà Eatock mostrava già da ragazzino quell’arguzia che sarebbe poi esplosa in maniera clamorosa anni dopo, diventando il suo marchio di fabbrica: nel ’91, a soli 16 anni, rendendosi conto di non poter competere col suo compagno di scuola Dan in quanto a talento nel disegno, capì che invece di provare a rappresentare meglio di lui il panorama di una spiaggia, poteva benissimo tirar due semplici linee e scrivere, negli spazi, “cielo”, “mare”, “sabbia”. Col senno di poi è lì, in quel momento, che Eatock rintraccia l’inizio di tutto: «questa semplice consapevolezza ha cambiato il modo in cui approccio quasi tutto ciò che faccio. Se qualcosa non viene in maniera naturale, cerco una maniera alternativa per rispondere al problema».

(courtesy: Corraini)

Da allora Eatock non ha mai smesso, continuando a lanciarsi in progetti ai limiti dell’assurdo anche durante gli anni universitari e nel corso della sua carriera da designer ad alti livelli (consiglio di spulciare tutto il suo sito perché è davvero una cornucopia di idee in cui intelligenza, divertimento e acume si intrecciano tra loro con risultati mai banali), carriera che a un certo punto ha preso in maniera estremamente naturale la via del percorso artistico vero e proprio.

COSA
Daniel Eatock. Super Spectrum
QUANDO
fino al 13 marzo 2022
DOVE
CorrainiMAMbo artbookshop | via Don Minzoni 14, Bologna

Oggi l’artista-designer è conosciuto in tutto il mondo, non si dà limiti di linguaggio, supporto e strumenti, e sperimenta soprattutto coi colori. O meglio, col processo di trasferimento del colore su un supporto, fenomeno che lo affascina da sempre, fin da giovanissimo: «da quando era studente al Royal College of Art e guardava i segni consequenziali che i pennarelli “Magic Markers” lasciavano sulle carte utilizzate dal padre nel suo studio di design. Questi segni sono per Eatock quasi magici, tanto che da allora lavora rimuovendo le sue mani dal processo e lasciando che il colore faccia il suo lavoro, da solo, come in riposta a un “abracadabra”» riporta il comunicato stampa di Super Spectrum, esposizione che, dopo una tappa presso la libreria 121+ di Milano, porta a Bologna, negli spazi del CorrainiMAMbo artbookshop, il variopinto mondo dell’artista.

Chi visiterà la mostra troverà fogli a riposare sopra “letti” di pennarelli a testa in su, carte che affogano tra l’inchiostro dei pennini, costellazioni cromatiche che cambiano in base al tempo di contatto tra colore e foglio, tempere “liberate” che si espandono, in una serie di opere create appositamente per Super Spectrum.

(courtesy: Corraini)
(courtesy: Corraini)
(courtesy: Corraini)
(courtesy: Corraini)
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